Un finanziamento privato per il restauro di una storica Croce
Contributo della Banca Popolare di Bari alla Pia Associazione dei Crociferi
venerdì 26 dicembre 2014
Sarà un finanziamento privato della Banca Popolare di Bari a permettere il restauro di una delle storiche croci del Venerdì Santo della Pia Associazione dei Crociferi di Andria. In particolare si tratta della Croce identificato con il numero 8 e che è attualmente custodita nella Chiesa di Santa Chiara. Il contributo, concesso all'Associazione andriese, è giunto dopo una richiesta specifica volta al sostegno economico per la realizzazione di opere e di iniziative artistico-culturali di particolare rilevanza che la stessa BPB finanzia regolarmente.
Al Direttore di Andria, della BPB, dr. Ludovico Giacobbe, il Diacono Michele Melillo ha voluto rappresentare la sua gratitudine e quella dei Crociferi di Andria in quanto il restauro della Croce 8, già in essere ad opera dello studio di Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro, rappresenta un tangibile contributo a mantenere viva una delle tradizioni più antiche della nostra storia popolare. In questi giorni, lo stesso Diacono Melillo, appassionato della storia antica della città, ha voluto offrire la presenza di un suo lavoro nell'atrio di Palazzo di Città. In una teca di cristallo, è stata sistemata una raffigurazione della Santa Famiglia di Nazareth. Le statue, alcuni anni or sono, stavano per essere distrutte ma il Crocifero Vincenzo Lomuscio le raccolse e le consegnò al Diacono.
La Santissima Vergine Maria e San Giuseppe, sono di fattura leccese: lo si evince dalla targhetta che l'artigiano appose sulla base di San Giuseppe. Le parti anatomiche scoperte sono di argilla, i vestiti sono di cartapesta. Gesù Bambino è di legno. Il Diacono Michele Melillo raccolse le due statue malridotte e le restaurò oltre a realizzarne la teca.
Al Direttore di Andria, della BPB, dr. Ludovico Giacobbe, il Diacono Michele Melillo ha voluto rappresentare la sua gratitudine e quella dei Crociferi di Andria in quanto il restauro della Croce 8, già in essere ad opera dello studio di Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro, rappresenta un tangibile contributo a mantenere viva una delle tradizioni più antiche della nostra storia popolare. In questi giorni, lo stesso Diacono Melillo, appassionato della storia antica della città, ha voluto offrire la presenza di un suo lavoro nell'atrio di Palazzo di Città. In una teca di cristallo, è stata sistemata una raffigurazione della Santa Famiglia di Nazareth. Le statue, alcuni anni or sono, stavano per essere distrutte ma il Crocifero Vincenzo Lomuscio le raccolse e le consegnò al Diacono.
La Santissima Vergine Maria e San Giuseppe, sono di fattura leccese: lo si evince dalla targhetta che l'artigiano appose sulla base di San Giuseppe. Le parti anatomiche scoperte sono di argilla, i vestiti sono di cartapesta. Gesù Bambino è di legno. Il Diacono Michele Melillo raccolse le due statue malridotte e le restaurò oltre a realizzarne la teca.