"Un cammino di speranza": la diocesi di Andria in marcia per la pace a Minervino Murge

Ieri sera una nutrita partecipazione nonostante le gelide temperature

martedì 31 dicembre 2019 10.03
A cura di Antonio D'Oria
"La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica". E' il titolo del messaggio di Papa Francesco a tutta la comunità cristiana per la 53ª Giornata Mondiale della Pace, in calendario il 1° gennaio 2020 e istituita nel 1968 per volere del pontefice Paolo VI. Anche la diocesi di Andria accoglie l'invito del Santo Padre e ieri sera ha riunito giovani e adulti a Minervino Murge per il consueto appuntamento di fine anno della Marcia della Pace.

Nonostante le gelide temperature, si è registrata una massiccia partecipazione all'evento anche dalle città di Andria e Canosa di Puglia, in particolare da parte dei ragazzi, i quali attraverso un'enorme bandiera della pace e alcuni striscioni, hanno effettuato una sorta di pellegrinaggio verso una meta che il mondo tanto ambisce: la pace, appunto. Un concetto che Papa Francesco sottolinea nel messaggio per la Giornata della Pace 2020 definendola come "un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l'umanità".

«Credo che l'iniziativa della Marcia abbia un grande valore educativo soprattutto per i giovani, - ha affermato mons. Luigi Mansi - che si educano a questo valore di cui tutti sentiamo la mancanza ma che non ci rassegniamo a perdere. Quello della pace è un cammino impegnativo e sfiancante ma guai a perdere la speranza, infatti Papa Francesco definisce la pace come un "cammino di speranza". Non è mai un risultato raggiunto, sta sempre davanti a noi: ma se noi camminiamo, la pace che è Cristo ci viene incontro».

«Il tema della Marcia di quest'anno - sottolinea don Michele Pace, Responsabile dell'Ufficio Pastorale Sociale, Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del creato - è quello che ci ha indicato Papa Francesco nel suo messaggio: "La pace come cammino di speranza". Ma il fulcro del suo messaggio sta nella parola "riconciliazione", tra gli uomini e in particolare con il creato; l'ultima parte è dedicata infatti all'ecologia. La pace deve essere uno stile quotidiano nelle nostre vite: spesso facciamo esperienza di conflitto in tutte le nostre realtà umane, dalla famiglia alla società».

La marcia della pace si è articolata in diversi momenti: inizialmente i partecipanti si sono ritrovati in tre luoghi diversi del paese dove si sono tenuti tre brevi momenti di riflessione; a seguire, i tre gruppi si sono ricongiunti in piazza Gramsci per un momento di preghiera comunitario guidato dal vescovo mons. Luigi Mansi, con la consegna della Luce di Betlemme che i partecipanti hanno portato sulle loro fiaccole durante la marcia da piazza Gramsci alla Cattedrale di Minervino. Nella Chiesa Madre, il terzo momento della serata: la testimonianza di Rosario Sardella, giornalista di TV 2000 e autore del libro "Perché non se ne stanno a casa loro?" in cui racconta alcuni reportage realizzati in Africa per TV2000 offrendo uno sguardo da vicino sulle problematiche del continente colmo di situazioni drammatiche ma anche di speranza. Giunta nella Cattedrale per un saluto ai partecipanti anche la sindaca di Minervino Murge, Maria Laura Mancini.

Diverse associazioni hanno contribuito all'organizzazione della Marcia della Pace diocesana: l'Ufficio di Pastorale Sociale, la Pastorale Giovanile, la Caritas diocesana, il Punto Pace Pax Christi di Andria, l'Azione Cattolica diocesana, l'associazione Libera, il Forum di Formazione all'Impegno Sociale e Politico di Andria, le comunità parrocchiali di Minervino Murge e le associazioni L'Officina dei sogni, la Libera Associazione di Volontariato e Go Murgia.