"Un'Arma nel Cuore", Angelo Jannone: «Si può essere eroi ogni giorno aiutando il prossimo»

Seconda parte dell'intervista al Colonnello in congedo dell'Arma dei Carabinieri

lunedì 18 ottobre 2021 9.28
A cura di Antonio D'Oria
Pubblichiamo la seconda parte dell'intervista al Colonnello in congedo Angelo Jannone, originario di Andria, che ha ricoperto numerosi incarichi operativi nell'Arma dei Carabinieri per 20 anni mentre oggi è consulente aziendale, docente di criminologia e scrittore. La conversazione con il dott. Jannone parte ancora dal libro "Un'Arma nel Cuore - Nell'Italia di oggi, ritratti di eroi vissuti nel silenzio", romanzo autobiografico in cui si parla anche di clan e organizzazioni criminali con cui l'ex Colonnello si è imbattuto nel corso della sua carriera investigativa.

«In Italia abbiamo tante mafie, - ha spiegato Jannone - a cominciare dalla Sicilia con Cosa Nostra, diversi clan catanesi che sono organizzazioni abbastanza potenti e poi la Ndrangheta. Alcuni parlano ancora di Sacra Corona Unita, che però ha avuto brevissima durata ed è terminata con l'arresto di Rogoli, e abbiamo infine piccole mafie locali che sono parte della sottocultura criminale. É cambiato molto: la mafia che conoscevo io quando ho mosso i primi passi della mia vita investigativa era ancorata alle vecchie regole del codice d'onore, propagato da Cosa Nostra con il meccanismo della doppia affiliazione. La vecchia mafia aveva regole precise e rigorose, e gli affari si sviluppavano mettendo però al primo posto il rispetto delle regole. La mafia del passato era più aggressiva e violenta, invece quella di oggi ha capito che se vuoi combattere un uomo dello Stato non devi ucciderlo ma rovinargli la reputazione e l'onore, usando quindi l'arma della calunnia».

Jannone ha parlato anche di libertà di stampa e diffamazione, due aspetti che ha vissuto in prima persona: «Oggi il mondo dei media non è solo quello tradizionale ma comprende anche il mondo del web che io chiamo democrazia dell'informazione, che spinge le persone a trattare l'informazione stessa con tanta superficialità. C'è un condizionamento reciproco tra mondo dei media e opinione pubblica: di conseguenza, i media ritengono che i messaggi più cliccati siano quelli sintetici, ma la sintesi spesso porta a messaggi fuorvianti se non addirittura diffamatori. Se poi ci riferiamo ai media tradizionali allora il problema è più complesso: spesso c'è una commistione tra mondo giudiziario o magistratura, media e interessi di parti politiche. Oggi l'opinione pubblica ha perso la lettura critica dei fatti, e questo lo fanno anche personaggi autorevoli che invece avrebbero mezzi intellettivi per approfondire e conoscere».

Con l'ex Colonnello si è accennato anche alla realizzazione di un film tratto proprio dal suo libro "Un'arma nel cuore": al momento è in fase di scrittura della sceneggiatura, ma prima del film vero e proprio sarà realizzata una docu-fiction. La bella notizia è che alcune scene saranno girate anche ad Andria. Come dicevamo all'inizio, il dott. Jannone oggi è anche scrittore: il suo ultimo libro, realizzato in collaborazione con altri autori, riguarda tutt'altro argomento rispetto al tema investigativo e si intitola "ESG e Recovery Plan – Percorsi e Strumenti per la Sostenibilità di lungo termine delle P.M.I.". «É rivolto alle aziende - spiega Jannone - per capire come sfruttare le opportunità dei tanti fondi europei destinati a una conversione del nostro sistema economico verso un'economia sostenibile».

La lunga e piacevole intervista con l'ex Colonnello si conclude con un messaggio dello stesso autore di "Un'Arma nel Cuore" su come si può essere eroi ogni giorno: «Questa nostra meravigliosa società di cui conosciamo soltanto le brutture è invece piena di eroi: abbiamo il mondo del volontariato e tante persone che in maniera silenziosa donano tanto al prossimo e in maniera generosa. Se tutti riuscissero a trovare un piccolo spazio della propria vita da dedicare ai più deboli e bisognosi, avremmo un mondo migliore».