Un 2012 travagliato per la Provincia di Barletta Andria Trani

Ventola: «Serve una politica di prossimità. Le nostre dieci città si amano sempre di più». Nel 2013 è necessario rilanciare le opportunità di crescita e lavoro

lunedì 24 dicembre 2012 10.38
A cura di Stefano Massaro
Un 2012 che dir travagliato è dir poco per la Provincia di Barletta Andria Trani. Ci piace partire dall'ultima frase del Presidente della Provincia, Francesco Ventola, ai nostri microfoni: «le dieci città si amano sempre di più e questo è un risultato importante». Campanilismi, veti incrociati, discussioni e per finire rischio scomparsa: è quanto accaduto spesso nella BAT, dove l'istituzione dell'ente a «tre teste» ha costituito l'argomento massimo di dialettica negli ultimi anni. Ma la difesa di questa provincia e la querelle su dove finire in caso di scomparsa della stessa BAT, sembra aver rianimato un territorio abbastanza vasto e ricco di peculiarità.

L'ente provincia può essere un'opportunità se funziona e sopratutto se, come dice lo stesso Presidente Ventola, crea le opportunità di crescita e lavoro. Coordinare, su determinate tematiche come ambiente, formazione, sociale o turismo, le dieci comunità costituenti, può esser un'occasione per sfruttare finanziamenti, progetti o bandi per una crescita strategica delle comunità. La provincia può anche significare più efficienza negli interventi sugli istituti scolastici o sulla viabilità, ma il tutto può esser accompagnato anche da clamorosi scivoloni come il tema caldo del momento, «le caldaie». Insomma, un ente di prossimità che in una visione più globale dello stato ha l'obbligo di creare sintesi nei territori per cercare di affrontare alcune sfide cruciali del futuro. Per ora, infatti, la Provincia è salva e continuerà il suo lavoro, ma una riforma dello Stato è necessaria e d'obbligo a partire dalle Regioni per poi arrivare alle stesse provincie e giungere alle «Polis».