Ufficio Igiene: cavallette e proprietà oscura
Una travagliata storia di immobili. D'Ambrosio (M5S): «Intervenire»
martedì 7 ottobre 2014
9.21
Torna d'attualità il problema del trasferimento degli Uffici d'Igiene della Città di Andria. Tutto tace dopo che nel luglio del 2013 vi fu la firma della convenzione tra Comune di Andria ed Asl BT per lo scambio di alcuni immobili tra cui la struttura di via Mons. Di Donna e quella di via Gabelli oltre ad alcuni altri terreni. Attraverso questa convenzione, infatti, i due enti avrebbero concordato anche lo spostamento dell'Ufficio Igiene in una struttura più consona rispetto a quella attuale ubicata nel cosiddetto "Mercato Vecchio" in pieno centro storico. E' di questi giorni il ritrovamento di diverse cavallette all'interno dell'Ufficio d'Igiene già teatro di numerose denunce visto lo stato di degrado dei luoghi.
Ma ora il problema risiede sostanzialmente nella proprietà degli immobili: il Servizio d'Igiene, infatti, dovrebbe esser trasferito dalla ASL nella struttura comunale di via Gabelli che ha ospitato già per molti anni il Consultorio Familiare e soprattutto l'Asilo Nido trasferitosi ormai da due anni nella struttura del Quartiere Europa. Nel novembre 2012 il primo protocollo d'intesa seguito da un atto formale del Consiglio Comunale di Andria nel luglio dello scorso anno. Ma poi lo stop e nulla è cambiato. All'atto formale di passaggio degli immobili, giunti dal notaio, ci si è trovati di fronte all'incognita proprietà: in sostanza la struttura di via Gabelli, appartenuta al ginecologo andriese De Corato, dopo la costruzione dell'immobile da circa 700 metri quadri fu ceduta all'ONMI (Opera Nazionale Maternità Infanzia) ma, sciolto l'ente, l'immobile dovrebbe esser passato di proprietà al comune di Andria. Successivamente la ASL ha avuto parte dell'immobile per il consultorio ma resta la confusione di carte e documenti che non riportano alla luce la piena verità sulla proprietà. Stesso discorso vale per il "Mercato Vecchio" di via Mons. Di Donna, che dovrebbe esser di proprietà della ASL: infatti, dopo la prima riforma sanitaria del 1978, e la nascita delle ASL, sia il personale che i beni immobili in capo ai comuni ma riferiti alle attività sanitarie, furono trasferite alle aziende nascenti. Ma per l'immobile di via Mons. Di Donna non si riesce a reperire l'atto notarile eventualmente stipulato.
E' una nota dell'avvocato del Comune di Andria, Giuseppe De Candia, ad aver ricordato tre mesi fa l'impossibilità di procedere alla formalizzazione della provenienza dei diversi beni. Ma lo stesso avvocato De Candia ha suggerito, in una relazione consegnata alla 2^ commissione consiliare, di procedere alla stipula immediata di un contratto di affitto per l'ex asilo nido di via Gabelli mentre nel frattempo si continua a cercar le carte afferite alla proprietà dei due immobili. L'intero servizio d'Igiene tra cui commissione invalidi, ufficio patenti e vaccinazione di via Mons. Di Donna resta in una struttura fatiscente con problemi atavici, con la visita delle cavallette e con problemi ai sistemi di condizionamento. La struttura di via Gabelli, chiusa da oltre due anni, continua a deperire e per la rifunzionalizzazione della struttura sono necessari non meno di 300 mila euro (soldi già appostati dalla ASL BT per i lavori), con la necessità di realizzare l'impianto di climatizzazione, rivedere quello di riscaldamento, realizzare bagni, uffici ed opere murarie e pittoriche.
Dura anche una nota dell'On. Giuseppe D'Ambrosio, del Movimento 5 Stelle, consegnata al Presidente del Consiglio comunale ed a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, con un invito a porre in essere tutte le iniziative utili per dar seguito alla convenzione già stipulata tra i due enti. «Nella mia missiva - dice l'On. Giuseppe D'Ambrosio - nella quale ho evitato di manifestare qualsiasi polemica di natura politica ed anzi, ho riconosciuto che talvolta la concretizzazione di atti amministrativi può incappare in imprevisti, ho però anche ricordato che a fronte di una forte volontà politica qualsivoglia ostacolo può essere superato».
Ma ora il problema risiede sostanzialmente nella proprietà degli immobili: il Servizio d'Igiene, infatti, dovrebbe esser trasferito dalla ASL nella struttura comunale di via Gabelli che ha ospitato già per molti anni il Consultorio Familiare e soprattutto l'Asilo Nido trasferitosi ormai da due anni nella struttura del Quartiere Europa. Nel novembre 2012 il primo protocollo d'intesa seguito da un atto formale del Consiglio Comunale di Andria nel luglio dello scorso anno. Ma poi lo stop e nulla è cambiato. All'atto formale di passaggio degli immobili, giunti dal notaio, ci si è trovati di fronte all'incognita proprietà: in sostanza la struttura di via Gabelli, appartenuta al ginecologo andriese De Corato, dopo la costruzione dell'immobile da circa 700 metri quadri fu ceduta all'ONMI (Opera Nazionale Maternità Infanzia) ma, sciolto l'ente, l'immobile dovrebbe esser passato di proprietà al comune di Andria. Successivamente la ASL ha avuto parte dell'immobile per il consultorio ma resta la confusione di carte e documenti che non riportano alla luce la piena verità sulla proprietà. Stesso discorso vale per il "Mercato Vecchio" di via Mons. Di Donna, che dovrebbe esser di proprietà della ASL: infatti, dopo la prima riforma sanitaria del 1978, e la nascita delle ASL, sia il personale che i beni immobili in capo ai comuni ma riferiti alle attività sanitarie, furono trasferite alle aziende nascenti. Ma per l'immobile di via Mons. Di Donna non si riesce a reperire l'atto notarile eventualmente stipulato.
E' una nota dell'avvocato del Comune di Andria, Giuseppe De Candia, ad aver ricordato tre mesi fa l'impossibilità di procedere alla formalizzazione della provenienza dei diversi beni. Ma lo stesso avvocato De Candia ha suggerito, in una relazione consegnata alla 2^ commissione consiliare, di procedere alla stipula immediata di un contratto di affitto per l'ex asilo nido di via Gabelli mentre nel frattempo si continua a cercar le carte afferite alla proprietà dei due immobili. L'intero servizio d'Igiene tra cui commissione invalidi, ufficio patenti e vaccinazione di via Mons. Di Donna resta in una struttura fatiscente con problemi atavici, con la visita delle cavallette e con problemi ai sistemi di condizionamento. La struttura di via Gabelli, chiusa da oltre due anni, continua a deperire e per la rifunzionalizzazione della struttura sono necessari non meno di 300 mila euro (soldi già appostati dalla ASL BT per i lavori), con la necessità di realizzare l'impianto di climatizzazione, rivedere quello di riscaldamento, realizzare bagni, uffici ed opere murarie e pittoriche.
Dura anche una nota dell'On. Giuseppe D'Ambrosio, del Movimento 5 Stelle, consegnata al Presidente del Consiglio comunale ed a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, con un invito a porre in essere tutte le iniziative utili per dar seguito alla convenzione già stipulata tra i due enti. «Nella mia missiva - dice l'On. Giuseppe D'Ambrosio - nella quale ho evitato di manifestare qualsiasi polemica di natura politica ed anzi, ho riconosciuto che talvolta la concretizzazione di atti amministrativi può incappare in imprevisti, ho però anche ricordato che a fronte di una forte volontà politica qualsivoglia ostacolo può essere superato».