“Tutta la creazione geme e soffre": il messaggio di don Ettore Lestingi per la Pasqua
Parole di fede e fiducia in questo tempo di prova a causa del Coronavirus
sabato 4 aprile 2020
"Tutta la creazione geme e soffre, ma anche noi gemiamo interiormente aspettando la redenzione" (Rm. 8,22-23)
Miei Cari,
fra qualche giorno entreremo nella grande Settimana Santa, per seguire Gesù che, per la nostra salvezza, offrirà ancora una volta la sua vita sul legno della croce. Saranno giorni bui contrassegnati da tradimenti, rinnegamenti, abbandoni e grande incomprensione, ma su tutti, come olio che risana le ferite, scenderà la preghiera di Cristo che invocherà il perdono del Padre "perché non sanno quello che fanno". Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio di quel Venerdì tragico ma che per la nostra sorte è diventato santo, "si fece buio su tutta la terra": l'ora più oscura ma non l'ultima della storia.
Don Tonino Bello così affermava: "Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra". Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell'uomo. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell'orario, c'è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio"
Sono parole ricche di speranza in questo tempo in cui le ore della notte e del dolore sembrano interminabili. Eppure c'è un tempo per tutto come ci ammonisce l'Ecclesiaste: "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare". Per la nostra umanità che ora piange e geme a causa della pandemia da coronavirus, arriverà, e ne sono certo, il tempo in cui si tornerà a gioire e a danzare perché, l'ho già detto e lo ripeto, "una permanenza più lunga di questa ora sarà considerata abusiva anche da parte di Dio".
Incamminiamoci con fede e fiducia verso la Pasqua del Signore, giorno in cui la terra, che ora giace nell'ombra di morte, sarà inondata di luce piena, giorno che non conoscerà tramonto. E in questo tempo ci sostenga la convinzione di fede che fu dell'Apostolo Paolo: "Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi".
Buona Pasqua e, se pasqua significa passaggio, allora sì che quest'ora passerà!
Miei Cari,
fra qualche giorno entreremo nella grande Settimana Santa, per seguire Gesù che, per la nostra salvezza, offrirà ancora una volta la sua vita sul legno della croce. Saranno giorni bui contrassegnati da tradimenti, rinnegamenti, abbandoni e grande incomprensione, ma su tutti, come olio che risana le ferite, scenderà la preghiera di Cristo che invocherà il perdono del Padre "perché non sanno quello che fanno". Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio di quel Venerdì tragico ma che per la nostra sorte è diventato santo, "si fece buio su tutta la terra": l'ora più oscura ma non l'ultima della storia.
Don Tonino Bello così affermava: "Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra". Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell'uomo. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell'orario, c'è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio"
Sono parole ricche di speranza in questo tempo in cui le ore della notte e del dolore sembrano interminabili. Eppure c'è un tempo per tutto come ci ammonisce l'Ecclesiaste: "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare". Per la nostra umanità che ora piange e geme a causa della pandemia da coronavirus, arriverà, e ne sono certo, il tempo in cui si tornerà a gioire e a danzare perché, l'ho già detto e lo ripeto, "una permanenza più lunga di questa ora sarà considerata abusiva anche da parte di Dio".
Incamminiamoci con fede e fiducia verso la Pasqua del Signore, giorno in cui la terra, che ora giace nell'ombra di morte, sarà inondata di luce piena, giorno che non conoscerà tramonto. E in questo tempo ci sostenga la convinzione di fede che fu dell'Apostolo Paolo: "Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi".
Buona Pasqua e, se pasqua significa passaggio, allora sì che quest'ora passerà!