Turni medici, Marmo: «Riordino obbligato, ma prima si ottimizzi la spesa»
Il consigliere regionale di Forza Italia in audizione nella Commissione Sanità
mercoledì 2 dicembre 2015
15.50
«Ho chiesto, assieme al collega Caroppo, l'audizione che si è tenuta oggi in Commissione Sanità per avere contezza delle conseguenze che derivano dall'entrata in vigore della direttiva europea sui turni dei medici. Si può ritenere che sia un'opportunità per spronare la Giunta pugliese a varare un piano di riorganizzazione serio della rete di assistenza su tutto il territorio regionale». Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, dopo le audizioni di oggi del direttore del dipartimento Sanità, Giovanni Gorgoni, e dei direttori generali delle Asl pugliesi. «Ad oggi – prosegue - la Puglia ha un deficit di personale medico pari a 900 unità. Un dato da considerare al netto delle deroghe governative già concesse, ma non di quella che il Mef ha autorizzato, ancora in via informale alla Puglia, pari a 51 milioni di euro. Una somma che consentirebbe l'assunzione di circa 500 medici. Ma c'è anche il gap del personale infermieristico che va considerato, in aggiunta a quello medico. Da ciò si deduce che le deroghe concesse dal governo nazionale non siano sufficienti a soddisfare il fabbisogno di personale richiesto oggi dal nostro sistema sanitario. È evidente, quindi, che la riorganizzazione sia un passo necessario e improrogabile».
«Riorganizzazione che avverrebbe seguendo quanto prescritto dal decreto ministeriale 70/2015, che stabilisce i criteri per il riordino in base agli indici valutativi delle strutture ospedaliere. Tra questi ultimi, il numero di prestazioni effettuate, partendo dall'assioma che un ospedale con un numero ridotto di prestazioni erogate si possa considerare pericoloso (per scarsa esperienza maturata dal personale). Anche gli esiti di salute, ovvero il tasso di mortalità, rappresenteranno un indice da applicare. La nuova riorganizzazione, stando a quanto riferito oggi da Gorgoni, dovrebbe portare ad un aumento di posti letto tra pubblico e privato in Regione: dagli attuali 13.796 a 14.703 posti letto. È per questo che, sul fronte della modernizzazione della rete e se compiuto mettendo al centro il paziente e i suoi bisogni, il riordino può rappresentare un'opportunità per accrescere l'efficienza e la qualità del servizio. Un neo è, però, certamente quello legato ai ritardi sulla centrale unica per gli acquisti, promessa dalla scorsa legislatura e che consentirebbe, prima di paventare chiusure di ospedali e accorpamenti, l'ottimizzazione della spesa ed un cospicuo contenimento dei costi. Gorgoni ha dichiarato oggi che a breve dovrebbe passare in Giunta una delibera per l'acquisto , mediante la centrale unica gestita da InnovaPuglia, di 14 categorie merceologiche per un valore attuale di 1 miliardo di euro. Infine, ho chiesto se la Regione avesse fotografato la mappa dei pensionamenti dei medici, per avere un quadro preciso delle eventuali ed ulteriori sofferenze negli organici. Su questo – conclude Marmo - Gorgoni ha ammesso che non si sia ancora provveduto. E, dunque, ci toccherà chiedere un'altra audizione per compiere tutte le verifiche».
«Riorganizzazione che avverrebbe seguendo quanto prescritto dal decreto ministeriale 70/2015, che stabilisce i criteri per il riordino in base agli indici valutativi delle strutture ospedaliere. Tra questi ultimi, il numero di prestazioni effettuate, partendo dall'assioma che un ospedale con un numero ridotto di prestazioni erogate si possa considerare pericoloso (per scarsa esperienza maturata dal personale). Anche gli esiti di salute, ovvero il tasso di mortalità, rappresenteranno un indice da applicare. La nuova riorganizzazione, stando a quanto riferito oggi da Gorgoni, dovrebbe portare ad un aumento di posti letto tra pubblico e privato in Regione: dagli attuali 13.796 a 14.703 posti letto. È per questo che, sul fronte della modernizzazione della rete e se compiuto mettendo al centro il paziente e i suoi bisogni, il riordino può rappresentare un'opportunità per accrescere l'efficienza e la qualità del servizio. Un neo è, però, certamente quello legato ai ritardi sulla centrale unica per gli acquisti, promessa dalla scorsa legislatura e che consentirebbe, prima di paventare chiusure di ospedali e accorpamenti, l'ottimizzazione della spesa ed un cospicuo contenimento dei costi. Gorgoni ha dichiarato oggi che a breve dovrebbe passare in Giunta una delibera per l'acquisto , mediante la centrale unica gestita da InnovaPuglia, di 14 categorie merceologiche per un valore attuale di 1 miliardo di euro. Infine, ho chiesto se la Regione avesse fotografato la mappa dei pensionamenti dei medici, per avere un quadro preciso delle eventuali ed ulteriori sofferenze negli organici. Su questo – conclude Marmo - Gorgoni ha ammesso che non si sia ancora provveduto. E, dunque, ci toccherà chiedere un'altra audizione per compiere tutte le verifiche».