Troianelli, la frazione dimenticata dell' agro andriese
Oltre 120 persone risiedono o svolgono le loro attività in una vasta zona pedemurgiana
venerdì 11 agosto 2017
Tutelare e valorizzare una delle borgate più rinomate della città di Andria
Nei giorni scorsi è stato costituito per iniziativa di alcuni cittadini, il Comitato spontaneo "Pro Borgata Troianelli", un sodalizio, come si legge nel suo atto costitutivo, nato con l'obiettivo di perseguire attività utili e proficue nell'interesse dell'intera popolazione della Borgata, affrontando con spirito di collaborazione e di confronto le problematiche già emerse e future.
Una realtà sociale che si è andata organizzando in maniera spontanea e popolare tra i circa 120 cittadini andriesi, la maggior parte residenti, che vivono questa Borgata rurale, seconda per importanza ed estensione alla più famosa Montegrosso, ma certamente non seconda per storia e rilevanza sociale.
Un patrimonio da tutelare e valorizzare, fatto in particolar modo da un Palazzo ducale del 18° secolo e dalle decine e decine di case ex coloniche risalenti in parte alla Riforma agraria fascista (ex combattenti dell'Africa italiana) e successivamente alla Riforma agraria dei primi anni '50, meglio nota come legge Fanfani, che redistribuì terre e poderi a braccianti e nullatenenti andriesi.
Coda di Volpe, Murge di Toro e Sperlungano alcune delle contrade rurali in cui si trovano i terreni coltivati da molti degli ex coloni e discendenti che ancora oggi vivono in quella Borgata distante da Andria una manciata di chilometri, ma sprovvista dei più elementari servizi pubblici (quali trasporti, viabilità, pubblica illuminazione, raccolta differenziata solo per citarne alcuni) e di servizi al territorio (scuola e farmacia rurale).
A Troianelli vi sono ancora delle interessanti quanto poco conosciute bellezze storico ambientali: con il Palazzo Ducale, vi è l'antica chiesetta dedicata a Santa Maria Assunta, dove fino a poco tempo fa veniva celebrata una santa messa settimanale da don Peppino Ruotolo, sospesa da quando il tetto dell'edificio è crollato. Per non parlare di una patriarcale quercia, specie roverella di circa due secoli di vita, punto trigonometrico di tutte le mappe catastali della zona e riconosciuta dall'Istituto Geografico Miliare.
Il Comitato spontaneo "Pro Borgata Troianelli", già forte di una ventina di soggetti, ha voluto indicare nel suo atto costitutivo, la riconosciuta necessità di creare un soggetto di riferimento popolare di tutta la comunità in grado di raccogliere e fornire validi input (idee, suggerimenti, segnalazioni, proposte, etc...) agli Enti incaricati della gestione della Borgata -in primis il Comune ma anche la Regione- per dare voce alle tante problematiche riscontrate negli ultimi anni sia per gli aspetti riguardanti la salvaguardia e la tutela della Borgata sia, e soprattutto, per la vita dei residenti che la abitano e in essa vivono, e di chiunque tenga realmente al bene della Borgata.
Il sodalizio, oltre a raccogliere e segnalare le problematiche presentate dalla comunità intende essere un punto di riferimento con la Pubblica Amministrazione e altre Istituzioni interessate, per favorire lo sviluppo di questa parte della Città di Andria, dove occupazione e sviluppo economico possono diventare vitali elementi di traino per questo territorio.
Dunque il fine principale del Comitato è quello di fare uscire dal cono d'ombra nel quale la Borgata è entrata negli ultimi decenni e farla conoscere come comunità vitale e non secondaria, in quanto frazione di Andria, non meno rilevante della più nota (e meritatamente) frazione di Montegrosso, ed allo stesso modo meritevole di analoga attenzione.
Naturalmente il soggetto più interessato dovrà essere necessariamente il Comune di Andria, con il quale si stanno avviando dei primi contatti ufficiali.
Nei giorni scorsi è stato costituito per iniziativa di alcuni cittadini, il Comitato spontaneo "Pro Borgata Troianelli", un sodalizio, come si legge nel suo atto costitutivo, nato con l'obiettivo di perseguire attività utili e proficue nell'interesse dell'intera popolazione della Borgata, affrontando con spirito di collaborazione e di confronto le problematiche già emerse e future.
Una realtà sociale che si è andata organizzando in maniera spontanea e popolare tra i circa 120 cittadini andriesi, la maggior parte residenti, che vivono questa Borgata rurale, seconda per importanza ed estensione alla più famosa Montegrosso, ma certamente non seconda per storia e rilevanza sociale.
Un patrimonio da tutelare e valorizzare, fatto in particolar modo da un Palazzo ducale del 18° secolo e dalle decine e decine di case ex coloniche risalenti in parte alla Riforma agraria fascista (ex combattenti dell'Africa italiana) e successivamente alla Riforma agraria dei primi anni '50, meglio nota come legge Fanfani, che redistribuì terre e poderi a braccianti e nullatenenti andriesi.
Coda di Volpe, Murge di Toro e Sperlungano alcune delle contrade rurali in cui si trovano i terreni coltivati da molti degli ex coloni e discendenti che ancora oggi vivono in quella Borgata distante da Andria una manciata di chilometri, ma sprovvista dei più elementari servizi pubblici (quali trasporti, viabilità, pubblica illuminazione, raccolta differenziata solo per citarne alcuni) e di servizi al territorio (scuola e farmacia rurale).
A Troianelli vi sono ancora delle interessanti quanto poco conosciute bellezze storico ambientali: con il Palazzo Ducale, vi è l'antica chiesetta dedicata a Santa Maria Assunta, dove fino a poco tempo fa veniva celebrata una santa messa settimanale da don Peppino Ruotolo, sospesa da quando il tetto dell'edificio è crollato. Per non parlare di una patriarcale quercia, specie roverella di circa due secoli di vita, punto trigonometrico di tutte le mappe catastali della zona e riconosciuta dall'Istituto Geografico Miliare.
Il Comitato spontaneo "Pro Borgata Troianelli", già forte di una ventina di soggetti, ha voluto indicare nel suo atto costitutivo, la riconosciuta necessità di creare un soggetto di riferimento popolare di tutta la comunità in grado di raccogliere e fornire validi input (idee, suggerimenti, segnalazioni, proposte, etc...) agli Enti incaricati della gestione della Borgata -in primis il Comune ma anche la Regione- per dare voce alle tante problematiche riscontrate negli ultimi anni sia per gli aspetti riguardanti la salvaguardia e la tutela della Borgata sia, e soprattutto, per la vita dei residenti che la abitano e in essa vivono, e di chiunque tenga realmente al bene della Borgata.
Il sodalizio, oltre a raccogliere e segnalare le problematiche presentate dalla comunità intende essere un punto di riferimento con la Pubblica Amministrazione e altre Istituzioni interessate, per favorire lo sviluppo di questa parte della Città di Andria, dove occupazione e sviluppo economico possono diventare vitali elementi di traino per questo territorio.
Dunque il fine principale del Comitato è quello di fare uscire dal cono d'ombra nel quale la Borgata è entrata negli ultimi decenni e farla conoscere come comunità vitale e non secondaria, in quanto frazione di Andria, non meno rilevante della più nota (e meritatamente) frazione di Montegrosso, ed allo stesso modo meritevole di analoga attenzione.
Naturalmente il soggetto più interessato dovrà essere necessariamente il Comune di Andria, con il quale si stanno avviando dei primi contatti ufficiali.