Trigesimo mons. Calabro, il ricordo partecipato di fedeli e presbiteri
Celebrazione nella Chiesa Cattedrale, presenti anche le autorità
venerdì 8 settembre 2017
11.41
Si è celebrato nella serata di mercoledì 6 settembre, nella Chiesa Cattedrale, il Trigesimo della salita al cielo del Vescovo emerito di Andria, mons. Raffaele Calabro. La diocesi di Andria continua a sentire vicino l'ex vescovo emerito: ne è la prova la massiccia presenza di fedeli accorsi alla celebrazione presieduta da S. E. Mons. Luigi Mansi, e alla quale ha preso parte anche il sindaco Nicola Giorgino assieme a una folta rappresentanza dell'amministrazione comunale. Una celebrazione molto partecipata sia da parte dei presbiteri che dei fedeli, a testimonianza dei tanti semi piantati da mons. Calabro nel corso del suo episcopato e di cui la diocesi ha potuto vederne i frutti.
1989-2016, ben 27 anni di ministero episcopale nella nostra diocesi, durante i quali mons. Calabro ha congiunto una straordinaria profondità culturale a una grande attenzione per le numerose realtà della diocesi: 42 ordinazioni presbiterali da lui presiedute, sei parrocchie istituite con la relativa costruzione di chiese, il sostegno alle iniziative volute dalla Caritas per realizzare gesti concreti di carità nel recente Anno giubilare della Misericordia, la nascita della Casa Accoglienza "Santa Maria Goretti" per offrire accoglienza a tante situazioni di indigenza e di solitudine, la casa-famiglia "Madonna di Guadalupe". Anche mons. Mansi ha ricordato questa attenzione del Vescovo emerito alle vocazioni sacerdotali (mons. Calabro aveva molto a cuore il Seminario Vescovile) e alle opere di carità.
L'amore è ciò che ha guidato mons. Calabro nella sua figura di Pastore della nostra diocesi, come egli stesso ha scritto in una sua preghiera: "O Cristo, Buon Pastore. Il dono dell'episcopato è certamente il dono più grande che mi hai elargito, ma non l'unico. Tu mi hai mostrato l'immensità del Tuo amore, e quello inesauribile del Padre Celeste, perchè lo narrassi e lo facessi conoscere agli altri. Mi hai fatto comprendere che l'amore ricevuto deve diventare, di giorno in giorno, amore donato al Tuo popolo santo ed a tutti coloro, che Tu non ti stanchi di cercare e di rincorrere. Che il mio amore sia ad imitazione del Tuo, amore misericordioso, che sa attendere e non chiede nessuna retribuzione se non Te, come unica e somma ricompensa". ( + Raffaele Calabro)
1989-2016, ben 27 anni di ministero episcopale nella nostra diocesi, durante i quali mons. Calabro ha congiunto una straordinaria profondità culturale a una grande attenzione per le numerose realtà della diocesi: 42 ordinazioni presbiterali da lui presiedute, sei parrocchie istituite con la relativa costruzione di chiese, il sostegno alle iniziative volute dalla Caritas per realizzare gesti concreti di carità nel recente Anno giubilare della Misericordia, la nascita della Casa Accoglienza "Santa Maria Goretti" per offrire accoglienza a tante situazioni di indigenza e di solitudine, la casa-famiglia "Madonna di Guadalupe". Anche mons. Mansi ha ricordato questa attenzione del Vescovo emerito alle vocazioni sacerdotali (mons. Calabro aveva molto a cuore il Seminario Vescovile) e alle opere di carità.
L'amore è ciò che ha guidato mons. Calabro nella sua figura di Pastore della nostra diocesi, come egli stesso ha scritto in una sua preghiera: "O Cristo, Buon Pastore. Il dono dell'episcopato è certamente il dono più grande che mi hai elargito, ma non l'unico. Tu mi hai mostrato l'immensità del Tuo amore, e quello inesauribile del Padre Celeste, perchè lo narrassi e lo facessi conoscere agli altri. Mi hai fatto comprendere che l'amore ricevuto deve diventare, di giorno in giorno, amore donato al Tuo popolo santo ed a tutti coloro, che Tu non ti stanchi di cercare e di rincorrere. Che il mio amore sia ad imitazione del Tuo, amore misericordioso, che sa attendere e non chiede nessuna retribuzione se non Te, come unica e somma ricompensa". ( + Raffaele Calabro)