Tentato omicidio sul lungomare, tre condanne e una assoluzione
Il drammatico episodio avvennè il 12 luglio 2016 nei pressi di una discoteca di Bisceglie
giovedì 1 febbraio 2018
10.13
Il Giudice per l'Udienza preliminare del Tribunale di Trani, dr.ssa Angela Schiralli, ha condannato a 9 anni e 4 mesi Nicola De Vincenzo e a 8 Giosuè Caterino, mentre ha assolto (per non aver commesso il fatto) Paolo De Gennaro.
Sarebbero loro gli autori del tentato omicidio di Caccavo, il 42enne bodyguard andriese, avvenuto il 12 luglio 2016 nei pressi di una discoteca di Bisceglie, sul lungomare Paternostro. I tre sono stati giudicati con il rito abbreviato. Il tentativo di omicidio, Caccavo fu raggiunto da ben tre colpi di pistola sparati a bruciapelo, si consumò dopo un violento alterco verificatosi all'ingresso della discoteca, in quanto il bodyguard si rifiutò di farli accedere al locale.
Fu dopo circa un mese dal gravissimo ferimento -l'uomo rimase tra la vita e la morte per lunghissimo tempo presso l'ospedale "L. Bonomo" di Andria-, i tre furono arrestati dai Carabinieri di Bisceglie, che condussero le indagini. Con loro anche Mauro Leuci, già condannato a 14 anni con il rito ordinario. L'unico dei sospettati, Paolo De Gennaro venne scarcerato qualche giorno, in quanto il Giudice per le indagini preliminari ritenne, dai riscontri probatori, che egli non prese parte all'agguato.
I giudici inquirenti, contestarono, insieme al reato di tentato omicidio, anche lo spaccio di stupefacenti e la detenzione illegale di arma da fuoco per tutti gli imputati.
Sarebbero loro gli autori del tentato omicidio di Caccavo, il 42enne bodyguard andriese, avvenuto il 12 luglio 2016 nei pressi di una discoteca di Bisceglie, sul lungomare Paternostro. I tre sono stati giudicati con il rito abbreviato. Il tentativo di omicidio, Caccavo fu raggiunto da ben tre colpi di pistola sparati a bruciapelo, si consumò dopo un violento alterco verificatosi all'ingresso della discoteca, in quanto il bodyguard si rifiutò di farli accedere al locale.
Fu dopo circa un mese dal gravissimo ferimento -l'uomo rimase tra la vita e la morte per lunghissimo tempo presso l'ospedale "L. Bonomo" di Andria-, i tre furono arrestati dai Carabinieri di Bisceglie, che condussero le indagini. Con loro anche Mauro Leuci, già condannato a 14 anni con il rito ordinario. L'unico dei sospettati, Paolo De Gennaro venne scarcerato qualche giorno, in quanto il Giudice per le indagini preliminari ritenne, dai riscontri probatori, che egli non prese parte all'agguato.
I giudici inquirenti, contestarono, insieme al reato di tentato omicidio, anche lo spaccio di stupefacenti e la detenzione illegale di arma da fuoco per tutti gli imputati.