Tre arresti per truffa: soldi per "accomodare" false indagini
Un dipendente della Camera di Commercio di Andria, un commercialista ed un militare. I fermati in flagranza di reato in uno studio di Canosa di Puglia con 1.000 euro in contanti
mercoledì 10 luglio 2013
11.47
L'operazione è "acqua pulita" a significare trasparenza e limpidezza del lavoro svolto dal corpo della Guardia di Finanza: i militari della Tenenza di Andria, infatti, hanno arrestato questa mattina tre persone con l'accusa di truffa. In particolare i tre sono stati colti in flagranza di reato in uno studio di Canosa di Puglia con una "mazzetta" appena ricevuta di 1.000 euro da parte di un imprenditore che li aveva denunciati alla Guardia di Finanza.
Le indagini, infatti, sono partite proprio da questa denuncia e da una pregressa attività d'indagine della tenenza di Andria per giungere ad un sistema complesso di individuazione delle vittime e di proposte di "accomodamento" di false indagini. Gli arrestati sono tre: un commercialista nato e residente a Minervino Murge, V.B. classe '70, un dipendente della Camera di Commercio di Andria residente a Canosa di Puglia, G.P. classe '64, ed un militare di altra forza armata classe '76. Il sistema adottato partiva dal dipendente della Camera di Commercio il quale segnalava eventuali acquisizioni di atti da parte della Guardia di Finanza per diversi scopi. Il commercialista era, poi, l'intermediario della truffa con il contatto diretto degli imprenditori. Il tutto acquisiva ulteriore credibilità con l'intervento del terzo uomo, spacciatosi per "finanziere". I tre facevano credere ai malcapitati che erano in corso indagini a loro carico e, grazie ad un intervento economico consistente, era possibile far chiudere tali indagini con un nulla di fatto. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, Dott. Luigi Scimè, hanno accertato le responsabilità e l'assegnazione degli arresti domiciliari per i tre soggetti.
Il sistema è stato scoperto grazie all'unica denuncia sino ad ora presentata ma il Tenente Casaluce, della Guardia di Finanza di Andria, ha specificato durante la conferenza stampa: «Sono in corso ulteriori indagini che probabilmente amplieranno la base d'intervento, ma ci preme ricordare a tutti i cittadini di avere assoluta fiducia nel lavoro ultracentenario del nostro Corpo che ha permesso l'emersione di tantissimi ed importanti reati. Invitiamo pertanto tutti a rivolgersi alle nostre sedi per denunciare chiunque possa chiedere somme di denaro per qualsiasi ragione. Cerchiamo senza dubbio di difendere l'onorabilità della nostra Arma».
Le indagini, infatti, sono partite proprio da questa denuncia e da una pregressa attività d'indagine della tenenza di Andria per giungere ad un sistema complesso di individuazione delle vittime e di proposte di "accomodamento" di false indagini. Gli arrestati sono tre: un commercialista nato e residente a Minervino Murge, V.B. classe '70, un dipendente della Camera di Commercio di Andria residente a Canosa di Puglia, G.P. classe '64, ed un militare di altra forza armata classe '76. Il sistema adottato partiva dal dipendente della Camera di Commercio il quale segnalava eventuali acquisizioni di atti da parte della Guardia di Finanza per diversi scopi. Il commercialista era, poi, l'intermediario della truffa con il contatto diretto degli imprenditori. Il tutto acquisiva ulteriore credibilità con l'intervento del terzo uomo, spacciatosi per "finanziere". I tre facevano credere ai malcapitati che erano in corso indagini a loro carico e, grazie ad un intervento economico consistente, era possibile far chiudere tali indagini con un nulla di fatto. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, Dott. Luigi Scimè, hanno accertato le responsabilità e l'assegnazione degli arresti domiciliari per i tre soggetti.
Il sistema è stato scoperto grazie all'unica denuncia sino ad ora presentata ma il Tenente Casaluce, della Guardia di Finanza di Andria, ha specificato durante la conferenza stampa: «Sono in corso ulteriori indagini che probabilmente amplieranno la base d'intervento, ma ci preme ricordare a tutti i cittadini di avere assoluta fiducia nel lavoro ultracentenario del nostro Corpo che ha permesso l'emersione di tantissimi ed importanti reati. Invitiamo pertanto tutti a rivolgersi alle nostre sedi per denunciare chiunque possa chiedere somme di denaro per qualsiasi ragione. Cerchiamo senza dubbio di difendere l'onorabilità della nostra Arma».