Trattamento di fine mandato, no di 40 sigle alla reintroduzione in consiglio regionale

Un provvedimento che aumenterebbe se fosse approvato la distanza tra le istituzioni e i cittadini

lunedì 17 luglio 2023 15.40
Quasi quaranta sigle del mondo del lavoro, dell'impresa, della cittadinanza attiva, del volontariato, dell'impegno civile e politico, del sindacato studentesco, hanno sottoscritto una lettera aperta al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla Presidente del Consiglio regionale della Regione Puglia, Loredana Capone, e a tutti i Consiglieri regionali, invitandoli ad attivarsi affinché sia ritirato il provvedimento che reintroduce, in modo retroattivo, il trattamento di fine mandato. "Evitate di adottare un provvedimento che aumenterebbe la distanza delle istituzioni dai cittadini e dalle cittadine e la diffidenza nei confronti di chi ha l'onore e l'onere di rappresentare tutti i pugliesi. Sarà un vantaggio per tutti, per la nostra democrazia", si legge nella lettera.
Un appello aperto alla sottoscrizione di altre sigle di rappresentanza sociale e politica così come a personalità del mondo della politica e della cultura. Per sottoscrivere l'appello è possibile inviare una mail di adesione a notfmpuglia@gmail.com.
Di seguito il testo integrale della lettera aperta.
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Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
Alla Presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone
A tutti i consiglieri regionali.
Ci rivolgiamo con questa lettera aperta a voi, rappresentanti di tutti i cittadini e tutte le cittadine pugliesi. Siamo certi che siete preoccupati quanto noi della crescente distanza delle istituzioni politiche dalle persone, della diffusa disaffezione dall'idea che chi partecipa alla gestione della cosa pubblica, a ogni livello, sia effettivamente impegnato a tutelare il bene comune. L'astensione dal voto ha raggiunto percentuali che testimoniano un grave deficit di partecipazione e legittimazione democratica. Ne siamo e ne siete consapevoli.
Inoltre il nostro Paese e ancor di più la nostra regione vivono momenti difficili. Il Mezzogiorno suo malgrado presenta gap economici e sociali con il resto del Paese e delle regioni europee tale da aver fatto destinare all'Italia la fetta più grande delle risorse del piano comunitario Next Generation EU, necessarie proprio a colmare quei divari di sviluppo, servizi, opportunità, qualità della vita. Dobbiamo fare i conti con le sfide delle transizioni energetiche, ambientali, per migliorare il sistema produttivo e l'offerta di lavoro contro il rischio dell'autonomia differenziata.
In Puglia secondo l'Istat il 27,5 per cento delle famiglie vive una condizione di povertà relativa, ed è altissimo è il numero delle crisi produttive. Siamo una regione che presenta ancora ritardi nel garantire servizi fondamentali come quelli alla salute, che sconta deficit organici nella pubblica amministrazione, che fatica a rispondere alle istanze dei cittadini e delle imprese. E dalla quale continuano a emigrare troppi giovani.
Siamo tutti impegnati a rispondere a queste emergenze, a sfruttare le opportunità offerte dai finanziamenti legati al Pnrr e alla programmazione europea 2021-2027. Per creare condizioni di vita migliori per tutti, per gli anziani e le anziane che vivono di pensioni minime, per i giovani e le donne prive di occupazione, per i lavoratori, le lavoratrici, gli stessi imprenditori. Per rendere ancora più attrattiva la nostra regione.
Per tutte queste ragioni, la scelta di reintrodurre l'indennità di fine mandato, abrogata qualche anno fa dalla stessa aula del Consiglio, rappresenta uno schiaffo a tutte le persone che oggi vivono condizioni di povertà e difficoltà, con i redditi e le pensioni erose dall'inflazione reale a doppia cifra. E per le quali non saranno sufficienti le modeste misure assistenziali recentemente stanziate dal governo nazionale.
Lo stesso Presidente Emiliano, tempo fa, ebbe a dire che gli undicimila euro lordi percepiti da ogni consigliere tra indennità e sostegno alle spese per l'esercizio di mandato era "un po' troppo di questi tempi". Addirittura si spinse a richiedere l'abrogazione totale dei vitalizi e la riduzione delle indennità. Così come si adoperò due anni fa per abrogare la norma che sotto ferragosto provava a reintrodurre la stessa indennità di fine mandato. Allora disse che tutto avvenne a sua insaputa, oggi non può dire la stessa cosa.
Vi invitiamo a ritirare questa proposta prima del Consiglio regionale previsto per martedì 25 luglio. Evitate di adottare un provvedimento che aumenterebbe la distanza delle istituzioni dai cittadini e dalle cittadine e la diffidenza nei confronti di chi ha l'onore e l'onere di rappresentare tutti i pugliesi. Sarà un vantaggio per tutti, per la nostra democrazia.
In caso contrario, Gentile Presidente Emiliano, Presidente Capone, consiglieri tutti, noi e le nostre organizzazioni non rimarremo in silenzio. Siamo pronti a manifestare contro una norma che riteniamo sbagliata e improvvida: lo dobbiamo ai nostri iscritti, ai vostri stessi elettori e a tutti i cittadini della nostra regione.
Cgil Puglia
Confindustria Puglia
La Giusta Causa
Legacoop
Confcooperative
Confapi
CNA
Claai Puglia
Confesercenti Puglia
Casartigiani
Confcommercio
Confartigianato
Anpi puglia
Libera Puglia
Acli Puglia aps
Arci
Rete donne costituenti Puglia
Auser Puglia
Unione degli studenti Puglia
Rete della conoscenza Puglia
Link Bari
Zona Franka
Radici Future produzioni
Aps Giraffa
Ass. Mauriziana Knapathi Mariammen
Ass. La Scossa
Padri Comboniani
Migrantis
Comitato per la pace di Bari
Periplo ODV
Officina della legalità
Greenaccord Puglia
Movimento di cittadinanza attiva ODV
Mama Africa
Associazione Libertiamoci
Associazione Luca Odv
Ass. M.I.I.R (Mediazione Interculturale in Rete)
Antigone Puglia onlus
Forum Terzo Settore Puglia
Alleanza contro le povertà in Puglia
Sud Est Donne aps