Trasparenza, M5S: «Tv utilizzate per iniziative e non per il Consiglio Comunale»
I pentastellati attaccano l'amministrazione Giorgino e tornano sugli aumenti di tasse
venerdì 15 gennaio 2016
9.38
«Tra le modalità operative di comunicazione esterna – fatte proprie dalla Giunta Comunale in sede di approvazione del Piano di Comunicazione annuale - vi è il ricorso alle attività mediatiche di promozione e valorizzazione delle principali iniziative cittadine attraverso i mass media (stampa, radio/tv e testate on line) del territorio. In altre parole, per diffondere le sedute di consiglio comunale basta lo streaming sul portale comunale poiché non ci sono soldi per divulgarle tramite le tv locali, ma se invece si tratta di pubblicizzare le sue scarne iniziative l'amministrazione utilizza le tv locali e per queste cose i soldi ci sono». Sono le parole del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle che critica, naturalmente, le scelte operate dall'amministrazione locale in termini di trasparenza soprattutto per quel che riguarda la non diretta televisiva del Consiglio Comunale. Poi ampio spazio alle critiche al Sindaco Giorgino.
«Classifica dei migliori sindaci - dice ancora la nota del M5S - Giorgino si bea di aver scalato qualche posto nella classifica pubblicata dal Sole 24 Ore. Grande enfasi e tanta pubblicità. Di certo un contributo alla sua notorietà lo avranno dato i problemi di bilancio e le numerose richieste di rinvio a giudizio sulla questione rifiuti. Peccato che quando lo stesso Sole 24 Ore ha parlato della mancata sanatoria delle delibere IMU e Tasi, poi impugnate dal Ministero, Giorgino abbia preferito altre letture e altri giornali. Del resto, sulla questione TASI, la storia si fa ancora più divertente, al limite del comico, poiché allo stato attuale risulta che il Ministero dell'Economia abbia impugnato gli aumenti di IMU e Tasi a difesa dei contribuenti andriesi, mentre i cittadini andriesi stanno pagando la costituzione in tale giudizio del Comune di Andria contro il Ministero, ma a favore degli aumenti ed a sfavore delle loro tasche. Che saranno svuotate ulteriormente dall'inflessibile sindaco, nel caso dovesse prevalere il Comune, perché oltre a richiedere la differenza non versata probabilmente pretenderà anche gli interessi».
«Neanche la Tari sfugge al teatrino della politica locale. Il mantra del centrodestra è sempre stato chiaro: "nessun aumento rispetto al 2014". Lo hanno sostenuto e lo hanno ripetuto in tutte le salse. Intanto il conto del 2015 è salito, secondo le carte della stessa amministrazione comunale, da circa 15 milioni di euro ad oltre 16. Sarà pure per colpa delle amministrazioni dell'ultimo secolo, tranne che quella degli ultimi sei anni ovviamente, ma se si dovesse arrivare al dissesto finanziario il nostro sindaco non sarebbe più candidabile a nulla per 10 anni. Meglio andrebbe a chi ora lo sostiene, che dovrebbe rinunciare solo al proprio sogno di fare l'assessore e poco più. Chissà, forse è per questo che si sta accelerando verso la sostituzione della giunta tecnica con una politica, per il gusto di farsi "un giretto" con la delega assessorile prima che sia troppo tardi».
«Classifica dei migliori sindaci - dice ancora la nota del M5S - Giorgino si bea di aver scalato qualche posto nella classifica pubblicata dal Sole 24 Ore. Grande enfasi e tanta pubblicità. Di certo un contributo alla sua notorietà lo avranno dato i problemi di bilancio e le numerose richieste di rinvio a giudizio sulla questione rifiuti. Peccato che quando lo stesso Sole 24 Ore ha parlato della mancata sanatoria delle delibere IMU e Tasi, poi impugnate dal Ministero, Giorgino abbia preferito altre letture e altri giornali. Del resto, sulla questione TASI, la storia si fa ancora più divertente, al limite del comico, poiché allo stato attuale risulta che il Ministero dell'Economia abbia impugnato gli aumenti di IMU e Tasi a difesa dei contribuenti andriesi, mentre i cittadini andriesi stanno pagando la costituzione in tale giudizio del Comune di Andria contro il Ministero, ma a favore degli aumenti ed a sfavore delle loro tasche. Che saranno svuotate ulteriormente dall'inflessibile sindaco, nel caso dovesse prevalere il Comune, perché oltre a richiedere la differenza non versata probabilmente pretenderà anche gli interessi».
«Neanche la Tari sfugge al teatrino della politica locale. Il mantra del centrodestra è sempre stato chiaro: "nessun aumento rispetto al 2014". Lo hanno sostenuto e lo hanno ripetuto in tutte le salse. Intanto il conto del 2015 è salito, secondo le carte della stessa amministrazione comunale, da circa 15 milioni di euro ad oltre 16. Sarà pure per colpa delle amministrazioni dell'ultimo secolo, tranne che quella degli ultimi sei anni ovviamente, ma se si dovesse arrivare al dissesto finanziario il nostro sindaco non sarebbe più candidabile a nulla per 10 anni. Meglio andrebbe a chi ora lo sostiene, che dovrebbe rinunciare solo al proprio sogno di fare l'assessore e poco più. Chissà, forse è per questo che si sta accelerando verso la sostituzione della giunta tecnica con una politica, per il gusto di farsi "un giretto" con la delega assessorile prima che sia troppo tardi».