Traffico di stupefacenti con base a Andria: la GdF sequestra per sproporzione di beni 2 mln di euro
L’indagine economico-patrimoniale dei finanzieri ha avuto ad oggetto il periodo temporale 2017-2021
lunedì 7 aprile 2025
11.24
I finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 2 milioni di euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale barese su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le 4 persone attinte dai provvedimenti cautelari sono state recentemente condannate, a vario titolo, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, produzione, traffico e detenzione illeciti delle predette sostanze, riciclaggio e detenzione illegale di armi. In particolare, all'esito di giudizio immediato, con sentenza del marzo 2025 sono state comminate, nei confronti dei predetti soggetti, pene detentive fino a venti anni di reclusione (per i capi promotori dell'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti) ed è stata contestualmente disposta la c.d. "confisca per sproporzione", ritenendo sussistente il requisito del periculum in mora, in considerazione del pericolo di dispersione e di sottrazione dei beni nelle more del passaggio in giudicato della sentenza.
In tale contesto, sono stati, pertanto, valorizzati gli esiti di mirati approfondimenti economico-patrimoniali eseguiti sui soggetti investigati e i rispettivi nuclei familiari, finalizzati all'individuazione di forme di "arricchimento" non giustificate da fonti reddituali lecite, in relazione alle quali è stato disposto il sequestro, finalizzato alla confisca c.d. "allargata", di immobili, terreni e compendi aziendali - quest'ultimi ubicati rispettivamente a Fasano e Andria (attivi nel settore del commercio all'ingrosso di frutta/alimenti) - nella disponibilità di alcuni degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. L'indagine economico-patrimoniale dei finanzieri, che ha avuto ad oggetto il periodo temporale 2017-2021, è consistita, tra l'altro, nell'analisi di copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo gli interi nuclei familiari investigati, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della provvista economica. Il materiale così raccolto è stato oggetto di circostanziati approfondimenti investigativi che hanno permesso di verificare come la capacità reddituale lecita degli imputati e dei suoi familiari non fosse tale da giustificare, complessivamente, l'accrescimento patrimoniale avvenuto negli anni.
L'odierna operazione costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine coordinata da questo Ufficio giudiziario ed eseguita dal G.I.C.O. del Nucleo PEF Bari che ha consentito di disvelare l'esistenza di un'associazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa ad Andria e propaggini nel brindisino, e canali di approvvigionamento in Calabria e in Spagna. Successivamente, sono stati eseguiti i pertinenti approfondimenti investigativi mediante il ricorso non solo ad attività di polizia giudiziaria "tradizionali" (intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei tabulati telefonici, registrazioni video, georeferenziazioni satellitari GPS, servizi di osservazione, controllo e pedinamento) ma anche alla disamina del contenuto dei messaggi scambiati sulla piattaforma criptata "Sky Ecc".
Numerosi i riscontri operativi effettuati durante le indagini - eseguiti dal Nucleo PEF di Bari e da altri Reparti della Guardia di Finanza opportunamente attivati - che hanno permesso di sottoporre a sequestro rilevanti quantitativi di cocaina, hashish e di marijuana, nonché di procedere all'arresto in flagranza di vari soggetti. In particolare, l'associazione avrebbe operato nel panorama del traffico internazionale di sostanze stupefacenti anche avvalendosi di un indagato, dimorante nel sud della Spagna, dedito all'esportazione di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti destinati a rifornire i mercati pugliesi. Il sodalizio, inoltre, avrebbe avuto delle ramificazioni nella provincia di Brindisi, dove un pregiudicato si sarebbe occupato in loco della ricerca di canali di smercio della droga. Significativa, altresì, sarebbe stata la propensione alla violenza e all'uso di armi da sparo, quali strumenti di risoluzione dei conflitti eventualmente insorti in occasione dell'approvvigionamento di droga, come rilevabile dalle condotte di due indagati.
Gli esiti dell'attività d'indagine costituiscono un'ulteriore testimonianza del costante presidio di prevenzione e repressione dei traffici illeciti, anche sul piano patrimoniale, esercitato dalla locale Procura della Repubblica - in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari – a contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, che rappresenta fonte di rilevanti guadagni per le organizzazioni criminali da reimmettere nel circuito economico, alterandone il funzionamento a danno delle imprese che operano nella legalità.
In tale contesto, sono stati, pertanto, valorizzati gli esiti di mirati approfondimenti economico-patrimoniali eseguiti sui soggetti investigati e i rispettivi nuclei familiari, finalizzati all'individuazione di forme di "arricchimento" non giustificate da fonti reddituali lecite, in relazione alle quali è stato disposto il sequestro, finalizzato alla confisca c.d. "allargata", di immobili, terreni e compendi aziendali - quest'ultimi ubicati rispettivamente a Fasano e Andria (attivi nel settore del commercio all'ingrosso di frutta/alimenti) - nella disponibilità di alcuni degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. L'indagine economico-patrimoniale dei finanzieri, che ha avuto ad oggetto il periodo temporale 2017-2021, è consistita, tra l'altro, nell'analisi di copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo gli interi nuclei familiari investigati, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della provvista economica. Il materiale così raccolto è stato oggetto di circostanziati approfondimenti investigativi che hanno permesso di verificare come la capacità reddituale lecita degli imputati e dei suoi familiari non fosse tale da giustificare, complessivamente, l'accrescimento patrimoniale avvenuto negli anni.
L'odierna operazione costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine coordinata da questo Ufficio giudiziario ed eseguita dal G.I.C.O. del Nucleo PEF Bari che ha consentito di disvelare l'esistenza di un'associazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa ad Andria e propaggini nel brindisino, e canali di approvvigionamento in Calabria e in Spagna. Successivamente, sono stati eseguiti i pertinenti approfondimenti investigativi mediante il ricorso non solo ad attività di polizia giudiziaria "tradizionali" (intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei tabulati telefonici, registrazioni video, georeferenziazioni satellitari GPS, servizi di osservazione, controllo e pedinamento) ma anche alla disamina del contenuto dei messaggi scambiati sulla piattaforma criptata "Sky Ecc".
Numerosi i riscontri operativi effettuati durante le indagini - eseguiti dal Nucleo PEF di Bari e da altri Reparti della Guardia di Finanza opportunamente attivati - che hanno permesso di sottoporre a sequestro rilevanti quantitativi di cocaina, hashish e di marijuana, nonché di procedere all'arresto in flagranza di vari soggetti. In particolare, l'associazione avrebbe operato nel panorama del traffico internazionale di sostanze stupefacenti anche avvalendosi di un indagato, dimorante nel sud della Spagna, dedito all'esportazione di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti destinati a rifornire i mercati pugliesi. Il sodalizio, inoltre, avrebbe avuto delle ramificazioni nella provincia di Brindisi, dove un pregiudicato si sarebbe occupato in loco della ricerca di canali di smercio della droga. Significativa, altresì, sarebbe stata la propensione alla violenza e all'uso di armi da sparo, quali strumenti di risoluzione dei conflitti eventualmente insorti in occasione dell'approvvigionamento di droga, come rilevabile dalle condotte di due indagati.
Gli esiti dell'attività d'indagine costituiscono un'ulteriore testimonianza del costante presidio di prevenzione e repressione dei traffici illeciti, anche sul piano patrimoniale, esercitato dalla locale Procura della Repubblica - in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari – a contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, che rappresenta fonte di rilevanti guadagni per le organizzazioni criminali da reimmettere nel circuito economico, alterandone il funzionamento a danno delle imprese che operano nella legalità.