Tra le scuole d'eccellenza del territorio: l'istituto Agrario di Andria

Tanti gli studenti, in particolar modo non andriesi che vivono quotidianamente l'istituto

lunedì 20 novembre 2017
L'agricoltura sempre più settore trainante della crescita del nostro territorio. Lo dimostra la qualità, sempre crescente, delle aziende agricole ed il numero degli studenti che sceglie di frequentare l'Istituto Agrario o di intraprendere un percorso universitario nella facoltà di Agraria. L'evoluzione di questo settore va di pari passo con il miglioramento dell'offerta formativa scolastica e i risultati conseguiti dagli istituti agrari non fanno che certificare l'efficacia della ricerca e dell'istruzione che viene impartita.

Un caso di eccellenza è certamente quello dell'istituto d'istruzione superiore 'Lotti - Umberto I' di Andria, istituto quotidianamente frequentato da molti studenti e docenti in particolar modo non andriesi, che si è collocato al 1°posto dell'indagine eduscopio.it della Fondazione Agnelli nelle province Bat e Ba tra gli istituti tecnici che meglio preparano all'inserimento nel mondo del lavoro dopo il diploma.

L'indagine, infatti, tarata su un campione di oltre 700 mila studenti, verifica se gli stessi hanno trovato un'occupazione, quanto rapidamente hanno ottenuto un contratto di durata significativa, se il lavoro ottenuto è coerente con gli studi compiuti o se invece è un lavoro qualsiasi. Infatti, la missione principale degli istituti tecnici e professionali è proprio quella di fornire competenze adeguate e immediatamente spendibili in termini lavorativi, curando in particolare la delicata fase di avvicinamento e ingresso al mondo del lavoro (transizione scuola-lavoro).

Gli indicatori di eduscopio.it rivelano quali scuole assolvono molto bene a questa missione e quali, invece, accusano ritardi. Ebbene l'istituto tecnico Agrario "Lotti - Umberto I°" di Andria risulta il primo in graduatoria fra tutti gli istituti tecnici ad indirizzo 'tecnologico' nel raggio di 30Km delle province Ba e Ba sulla base di un doppio parametro: il numero di diplomati, tra quelli non iscritti all'università, che hanno lavorato per almeno 6 mesi nei due anni successivi al diploma (53,44) e la coerenza tra il titolo di studio conseguito e la tipologia di lavoro esercitato (79,31).

«Un risultato di grande prestigio che accredita un istituto che da anni sta promuovendo un'offerta formativa sul territorio al passo con le innovazioni tecnologiche della cosiddetta new economy nel settore dell'agrindustria e dell'agroalimentare. Anche quest'anno, infatti, grazie alla presenza del podere agresti, sono state avviate le produzioni di vino, olio e birra dell'azienda agraria annessa all'istituto. Così come è in fase di realizzazione, grazie ad un finanziamento ministeriale di 500.000,00 euro, il laboratorio dell'occupabilità OLIGREENTECH LAB, un Hub Mediterraneo specializzato sulla filiera olivicola-olearia e delle olive da mensa di oltre di 500mq (un ex l'oleificio dismesso della provincia), unico in Europa perché accoglie al suo interno laboratori tecnologici di sperimentazione, di analisi chimico-fisiche e multiresiduali, di ricerca, atelier di innovazione, un fablab per OliGreenmakers, un incubatore di impresa per start-up innovative nel settore olivicolo-oleario e delle olive da mensa, spazi per le imprese e le rappresentanze, un'area museale del vecchio frantoio oleario aperta al pubblico» si legge sul portale del blasonato istituto, che ha superato il secolo di vita.

"Non possiamo che essere lusingati di questo risultato - sono state le parole del dirigente scolastico prof. Pasquale Annese – che consolida un percorso di innovazione metodologica curvato sullo sviluppo delle competenze in uscita dei nostri studenti, frutto di ingenti investimenti finanziari in attrezzature tecnologiche e di una visione innovativa dei nuovi profili professionali del nuovo millennio".