Torna ad Andria lo sportello della Camera di Commercio?

Montaruli (Unibat): "Guizzo di dignità o solo sciatteria istituzionale?"

martedì 17 ottobre 2017 12.18
Riapre la sede di Andria della Camera di Commercio? E' quanto si chiede Savino Montaruli, presidente Unibat, che analizza le motivazioni di questa possibile decisione: «Potrebbe essere stato un tardivo guizzo di dignità o forse potrebbero essere altre le motivazioni che indurrebbero a pensare che Andria potrebbe riavere la sua Sede Decentrata – Sportello della Camera di Commercio del quale ne è stata forzatamente privata nella pressoché indifferenza di pseudo rappresentanti locali che siedono sulle poltrone rosse di corso Cavour, a Bari.

Sarebbe anche plausibile pensare che, in prossimità delle ormai prossime elezioni, a campagna elettorale già aperta, potrebbe aver avuto un certo effetto la deliberazione di Consiglio comunale che chiedeva il mantenimento in vita dello Sportello oppure potrebbe essere stata considerata positivamente l'esternazione di qualche rappresentante di associazione di categoria che, anche in questa occasione, ha fatto solo finta di mettersi contro il suo stesso "sistema" così ben collaudato o forse, drammaticamente, potrebbe essere un'altra farsa che sta ingenerando confusione e disorientamento tra cittadini, utenti, liberi professionisti, consulenti, associazioni. In quest'ultimo caso, molto più plausibile e veritiero rispetto agli altri prospettati, si tratterebbe di pura sciatteria istituzionale; un'altra delle tante cui siamo ormai abituati da anni a sopportare nel teatrino popolare delle apparizioni.

Sta di fatto che con determina dirigenziale nr. 1855 del 12 settembre 2017, quindi successiva, molto successiva alla data del trenta giugno stabilita per il funerale di quello Sportello decentrato, il comune di Andria ha provveduto addirittura a versare la propria quota parte dell'imposta di registro per il rinnovo contrattuale mentre, qualora la chiusura dello Sportello fosse stata definitiva dal primo luglio scorso, avrebbe dovuto semplicemente versare una quota fissa, anche di gran lunga inferiore a quella versata, per la risoluzione anticipata del contratto di locazione alla data di chiusura dello Sportello cioè il 30 giugno 2017, senza ulteriori adempimenti quindi non versando al locatore ulteriori canoni non dovuti; canoni che la Camera di Commercio non ha mai rimborsato al comune di Andria e che sono sempre restati a carico dei contribuenti andriesi, beffati, burlati e abusati dalle decisioni di membri privilegiati di associazioni che, messe tutte assieme, non rappresentano più del 10 % della totalità delle imprese iscritte al Registro ma decidono per tutti e spartiscono in casa.

Una sciatteria che non si placa se analizziamo la cosa ancor più ridicola e mortificante cioè la mancata rimozione dei tantissimi cartelli che indicano lo Sportello della sede decentrata della Camera di Commercio di Andria (quella chiusa dal primo luglio scorso), ancora oggi allocati in Corso Europa Unita angolo via Ospedaletto, angolo via Barletta e in tutto il quartiere e le principali vie di accesso alla città.

Poveri cittadini andriesi, poveri liberi professionisti andriesi, povere misere associazioni di categoria e poveri utenti. Tutti inglobati nel vortice del pressapochismo, del relativismo e del decadimento di una città completamente sbandata senza più alcuna ambizione e ormai priva di qualunque degna rappresentanza istituzionale.

Ancora una brutta, significativa pagina di storia urbana».
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