Tintarella in sicurezza (e bellezza): consigli per proteggere la pelle e sfoggiare un'abbronzatura impeccabile

Tra i più importanti figura il boost alla sintesi di vitamina D

mercoledì 7 agosto 2024 11.38
Non importa che la meta sia una località di mare o un paesino di montagna: quando si parla di vacanze, per molti il primo pensiero parla di momenti di relax sotto il sole. I loro benefici sono più che noti.

Tra i più importanti figura il boost alla sintesi di vitamina D, fondamentale per il benessere in quanto in grado di favorire il fissaggio del calcio nelle ossa, di abbassare la pressione sanguigna e di migliorare l'efficienza del sistema immunitario (giusto per citare tre fra i suoi numerosi benefici).

La tintarella è anche sinonimo di bellezza. Basta guardarsi allo specchio dopo una giornata sotto il sole - sì, anche dopo una pic-nic all'aria aperta - per notare un notevole miglioramento della luminosità e della compattezza della pelle. Per apprezzare questi risultati con serenità, è cruciale osservare alcuni accorgimenti di salute.

L'esposizione al sole, non dimentichiamolo, è il primo fattore di rischio per l'insorgenza di melanoma, la principale tipologia di tumore alla pelle. In Italia, numeri della Fondazione AIRC alla mano, è la terza neoplasia più diagnosticata sotto i 50 anni in Italia.

Per prevenirlo, è essenziale partire dall'utilizzo di creme solari adeguate al proprio fototipo - è consigliabile acquistarle su portali sicuri e certificati, come per esempio l'e-commerce di Farmacia CEF - da applicare mezz'ora prima di esporsi ai raggi del sole.

Per quanto riguarda le dosi sugli adulti si consiglia, tra viso e corpo, di considerare come parametro la capacità di un bicchiere per grappa.

Un'ulteriore protezione è garantita dall'utilizzo di capelli, foulard e occhiali con lenti protettive, da acquistare focalizzandosi esclusivamente su prodotti a marchio CE, onde evitare danni potenzialmente molto gravi alla retina.

Tornando con il focus sulle creme, è doveroso fare presente che questi prodotti hanno una data di scadenza. Durano, in media, dai 9 ai 12 mesi. Quando ci si trova davanti a una crema scaduta, significa che i suoi filtri - in fase di acquisto, è bene fare attenzione alla presenza anche di quello contro i raggi UVA, capaci di penetrare fino al raggiungimento del derma, lo strato della cute sotto l'epidermide - non sono più efficaci.

Un errore che va evitato quando le si utilizza è quello di scalare il livello del SPF - acronimo che indica il fattore di protezione - dopo alcuni giorni di esposizione, con la pelle già abituata al sole. Così facendo, a prescindere dall'abbronzatura che si nota quando ci si guarda allo specchio, non si tutela a sufficienza la cute.

Consiglio finale ma comunque molto importante è il fatto di bandire il ricorso alle lampade abbronzanti prima della partenza.

Questa abitudine, frequente nei decenni passati ma oggi per fortuna sempre meno adottata grazie alla divulgazione medica, è pericolosa sia per l'intensità dei raggi, affini a quelli delle zone equatoriali, sia per il loro effetto ossidante della melanina. Inoltre, inibendo la sintesi di collagene e acido ialuronico, i raggi emessi durante le sedute di lampada abbronzante favoriscono l'insorgenza di segni di invecchiamento precoce.

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