“The Lady in Jazz”: ancora un successo per la talentuosa cantante andriese Patty Lomuscio
Nello storico Palazzo delle Arti “Beltrani”, l’artista ha interpretato i più grandi successi del jazz tradizionale. Di seguito, l’intervista
martedì 9 luglio 2019
Domenica 7 luglio, nella storica corte en plain air dedicata al jazzista tranese "Davide Santorsola" del Palazzo delle Arti "Beltrani", si è esibita, nell'ambito del festival "Jazz a Corte" la cantante andriese Patty Lomuscio, scelta per il quarto appuntamento della rassegna musicale "The Lady in Jazz".
Non si fa attendere molto, con un accettabile quarto d'ora accademico di ritardo sull'orario previsto, la cantante Lomuscio che sale sul palco raggiungendo il suo quintetto composto da Ilario de Marinis (contrabbasso), Dino Plasmati (pianoforte), Mike Rubini (sax) e Antonio Ninni (batteria), pronti ad accompagnare il nutrito pubblico in un avvincente e nostalgico viaggio tra le note di Gershwin e Duke Ellington e la musica brasiliana di Antônio Carlos Jobim, Chico Buarque de Hollanda oltre i pezzi dei noti pianisti e compositori internazionali, Chick Corea e Fred Hersch.
Il pubblico, che ha riempito buona parte del cortile, è rimasto particolarmente colpito e affascinato dall'inconfondibile e avvolgente voce di una delle artiste più apprezzate nel panorama jazz italiano: infatti non sono mancati applausi e apprezzamenti da parte anche di un pubblico più giovane.
Prima dell'evento musicale, mediante un'intervista riportata qui di seguito, ho avuto l'occasione di incontrarmi e di approfondire la conoscenza con la cantante Patty Lomuscio e del suo interessante mondo musicale.
- Ciao Patty, sappiamo che la sua carriera musicale è iniziata come cantante solista in giovane età. In seguito si è dedicata allo studio del violoncello. Come ha scoperto, poi, la sua vocazione per il genere jazz?
La vocazione per il Jazz è cominciata all'età di 17 anni, quando ho cantato con i gruppi con cui facevo easy jazz, quindi brani di Duke Ellington e anche qualcosa dell jazz cubano e di lì è nato il mio interesse verso questo linguaggio musicale. Occupandomi di easy jazz, le influenze c'erano e tramite il "Summertime", uno dei brani più famosi al mondo, mi sono maggiormente avvicinata al genere jazz e di li è stato tutto una ricerca, una scoperta. Infatti, in seguito, ho partecipato a diversi seminari a Sondrio con Richard Gold, poi sono stata a Nuoro Jazz, vincendo borse di studio.
- Ci sono stati alcuni brani, composti da lei?
Io ho scritto dei brani, alcuni sono state pubblicate dalla SIAE, ma un disco tutto mio non è stato ancora pubblicato. Ho comunque diverse collaborazioni con artisti nazionali ed internazionale con i quali ho inciso dei dischi di jazz tradizionale.
- Collaborando con diversi artisti nazionale ed internazionali, quale tra questi, l'ha segnata maggiormente?
In realtà, ce ne sono diversi. Però, posso dire che uno degli artisti che mi ha dato tanto, è stato proprio il mio insegnate, Davide Santorsola che dà il nome a questo cortile. Con lui, ho studiato jazz al Conservatorio e quindi ritengo che Davide mi abbia davvero formata. Del resto, tutte le volte che si collabora con musicisti diversi, si riesce, se si vuole, sempre ad accogliere qualcosa di nuovo. Io, sono come una spugna, devo sempre "rubare" qualcosa! Anche da Gianluca Renzi ovvero il contrabbassista con cui ho registrato il mio disco a New York, ho imparato molto.
- La musica è un linguaggio, lei cosa comunica con la sua arte?
Con la mia arte comunico l'amore che ho per la musica e per la vita. Io spero sempre di dare, un messaggio di ottimismo quando faccio concerti. Quando mi ritrovo da sola a casa a suonare o a cantare, sperimento sempre e questo mi trasmette tanta gioia; anche se non faccio delle cose straordinarie però mi piace l'idea di ottimismo che la musica riesce sempre a trasmettere. Sono del parere che la bellezza e la musica salveranno il mondo!
- Qual è il modo migliore per promuovere la propria musica?
Per promuovere la musica è importante svolgere concerti live e sperare che tutti possano partecipare a tali iniziative.
- Stasera il pubblico, che cosa dovrà aspettarsi?
Il titolo del concerto è "The lady in Jazz", perché stasera presentiamo un repertorio vasto e sono canzoni "standard Jazz" che sono state portate al successo dalle più grandi interpreti della storia del jazz e quindi spero che la gente riesca ad accogliere la bellezza di questo meraviglioso linguaggio che ormai è diventato la mia vita. Infatti, il mio motto è "Music is my mistress" ovvero "la musica è la mia signora" ed è una frase di Duke Ellington, tra l'altro esiste proprio un libro con la sua biografia che riporta come titolo tale frase.
- Progetti per il futuro?
Adesso sto programmando un disco in duo con il contrabbassista Gianluca Renzi e vorrei tanto inserire il violoncello, dal momento che l'ho sempre suonato nell'ambito classico e al tempo stesso sto sperimentando musica nuova anche con l'utilizzo dell'elettronica. Anche se non è facile suonare e cantare contemporaneamente! Comunque, appena terminiamo di scrivere gli arrangiamenti, a breve sarà pronto il mio ultimo lavoro discografico, il cui titolo verrà comunicato in seguito.
Quindi un doveroso....in bocca....al lupo alla nostra brava Patty!
Non si fa attendere molto, con un accettabile quarto d'ora accademico di ritardo sull'orario previsto, la cantante Lomuscio che sale sul palco raggiungendo il suo quintetto composto da Ilario de Marinis (contrabbasso), Dino Plasmati (pianoforte), Mike Rubini (sax) e Antonio Ninni (batteria), pronti ad accompagnare il nutrito pubblico in un avvincente e nostalgico viaggio tra le note di Gershwin e Duke Ellington e la musica brasiliana di Antônio Carlos Jobim, Chico Buarque de Hollanda oltre i pezzi dei noti pianisti e compositori internazionali, Chick Corea e Fred Hersch.
Il pubblico, che ha riempito buona parte del cortile, è rimasto particolarmente colpito e affascinato dall'inconfondibile e avvolgente voce di una delle artiste più apprezzate nel panorama jazz italiano: infatti non sono mancati applausi e apprezzamenti da parte anche di un pubblico più giovane.
Prima dell'evento musicale, mediante un'intervista riportata qui di seguito, ho avuto l'occasione di incontrarmi e di approfondire la conoscenza con la cantante Patty Lomuscio e del suo interessante mondo musicale.
- Ciao Patty, sappiamo che la sua carriera musicale è iniziata come cantante solista in giovane età. In seguito si è dedicata allo studio del violoncello. Come ha scoperto, poi, la sua vocazione per il genere jazz?
La vocazione per il Jazz è cominciata all'età di 17 anni, quando ho cantato con i gruppi con cui facevo easy jazz, quindi brani di Duke Ellington e anche qualcosa dell jazz cubano e di lì è nato il mio interesse verso questo linguaggio musicale. Occupandomi di easy jazz, le influenze c'erano e tramite il "Summertime", uno dei brani più famosi al mondo, mi sono maggiormente avvicinata al genere jazz e di li è stato tutto una ricerca, una scoperta. Infatti, in seguito, ho partecipato a diversi seminari a Sondrio con Richard Gold, poi sono stata a Nuoro Jazz, vincendo borse di studio.
- Ci sono stati alcuni brani, composti da lei?
Io ho scritto dei brani, alcuni sono state pubblicate dalla SIAE, ma un disco tutto mio non è stato ancora pubblicato. Ho comunque diverse collaborazioni con artisti nazionali ed internazionale con i quali ho inciso dei dischi di jazz tradizionale.
- Collaborando con diversi artisti nazionale ed internazionali, quale tra questi, l'ha segnata maggiormente?
In realtà, ce ne sono diversi. Però, posso dire che uno degli artisti che mi ha dato tanto, è stato proprio il mio insegnate, Davide Santorsola che dà il nome a questo cortile. Con lui, ho studiato jazz al Conservatorio e quindi ritengo che Davide mi abbia davvero formata. Del resto, tutte le volte che si collabora con musicisti diversi, si riesce, se si vuole, sempre ad accogliere qualcosa di nuovo. Io, sono come una spugna, devo sempre "rubare" qualcosa! Anche da Gianluca Renzi ovvero il contrabbassista con cui ho registrato il mio disco a New York, ho imparato molto.
- La musica è un linguaggio, lei cosa comunica con la sua arte?
Con la mia arte comunico l'amore che ho per la musica e per la vita. Io spero sempre di dare, un messaggio di ottimismo quando faccio concerti. Quando mi ritrovo da sola a casa a suonare o a cantare, sperimento sempre e questo mi trasmette tanta gioia; anche se non faccio delle cose straordinarie però mi piace l'idea di ottimismo che la musica riesce sempre a trasmettere. Sono del parere che la bellezza e la musica salveranno il mondo!
- Qual è il modo migliore per promuovere la propria musica?
Per promuovere la musica è importante svolgere concerti live e sperare che tutti possano partecipare a tali iniziative.
- Stasera il pubblico, che cosa dovrà aspettarsi?
Il titolo del concerto è "The lady in Jazz", perché stasera presentiamo un repertorio vasto e sono canzoni "standard Jazz" che sono state portate al successo dalle più grandi interpreti della storia del jazz e quindi spero che la gente riesca ad accogliere la bellezza di questo meraviglioso linguaggio che ormai è diventato la mia vita. Infatti, il mio motto è "Music is my mistress" ovvero "la musica è la mia signora" ed è una frase di Duke Ellington, tra l'altro esiste proprio un libro con la sua biografia che riporta come titolo tale frase.
- Progetti per il futuro?
Adesso sto programmando un disco in duo con il contrabbassista Gianluca Renzi e vorrei tanto inserire il violoncello, dal momento che l'ho sempre suonato nell'ambito classico e al tempo stesso sto sperimentando musica nuova anche con l'utilizzo dell'elettronica. Anche se non è facile suonare e cantare contemporaneamente! Comunque, appena terminiamo di scrivere gli arrangiamenti, a breve sarà pronto il mio ultimo lavoro discografico, il cui titolo verrà comunicato in seguito.
Quindi un doveroso....in bocca....al lupo alla nostra brava Patty!