"Testamento Biologico": una petizione chiede l'istituzione del Registro in Città

A lanciare l'idea il Comitato Liberi di Scegliere costituitosi ad Andria nel mese di luglio. E' possibile firmare direttamente sul web

giovedì 29 agosto 2013 08.00
A cura di Stefano Massaro
«Redigere un testamento biologico, significa decidere quali trattamenti sanitari si intende o non intende accettare, nel momento in cui questi trattamenti siano necessari e il soggetto non sia più capace di autogestirsi o in grado di intendere e di volere». Inizia così la petizione proposta sulla rete web dal Comitato Liberi di Scegliere della Città di Andria per spronare cittadini ed istituzioni ad interessarsi di un argomento molto delicato e che da sempre divide l'opinione pubblica. Dopo anni di discussioni infinite sul testamento biologico e decine di disegni di legge arenati in Parlamento, infatti, in Italia non c'è ancora una legge dello Stato che regolamenti le cosiddette Dichiarazioni anticipate di trattamento o Dat, ovvero le volontà, espresse nel pieno delle proprie facoltà, di ricevere o rifiutare terapie e trattamenti sanitari nel caso in cui non si fosse più in grado di esprimersi.

«Chiediamo quindi al Sindaco e alla Giunta Comunale di Andria - scrivono nella petizione - di istituire un Registro dei Testamenti Biologici-Dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari, conservato presso gli Uffici Comunali nel rispetto della normativa vigente. I residenti nel Comune che abbiano redatto, ai sensi di legge, un documento contenente le proprie dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari, potranno pertanto dichiararne l'esistenza ed il luogo dove esse sono conservate, ai fini dell'annotazione in detto Registro di tale attestazione in forma autentica. Le iscrizioni nel Registro, che potranno valere per le finalità e negli ambiti stabiliti dall'ordinamento giuridico, avverranno con una dichiarazione, fatta personalmente dalla persona con firma autenticata a norma di legge che, consegnandone copia, attesti l'esistenza di dichiarazioni, rese a norma di legge, relative alla propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari in caso di malattia, lesione cerebrale irreversibile o patologia invalidante, che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali in una fase in cui la persona non sia più in grado di manifestare il proprio consenso o il proprio rifiuto della terapia, del trattamento o della cura cui è sottoposta».

La petizione è disponibile interamente on-line dove è possibili anche apporre la propria firma virtuale cliccando sul seguente link: Dove firmare la petizione. Ad oggi le firme superano già le trenta unità e dal comitato sperano di riuscire a coinvolgere un sempre maggior numero di cittadini interessati da questo tema.