Terzo e ultimo incontro di “Bistrot Palestina”: Koudelka fotografa la Terra Santa
Si conclude il ciclo d’incontri organizzato da Filomondo e Caritas Diocesana dedicato al conflitto israelo-palestinese
venerdì 10 novembre 2017
Si chiama "Istantanee palestinesi. Koudelka fotografa la Terra santa" il terzo e ultimo appuntamento di "Bistrot Palestina", il ciclo d'incontri organizzato da Filomondo e Caritas Diocesana dedicato al conflitto israelo-palestinese. Si terrà sabato 11 novembre, presso Hublab in via F. D'Excelsis 22 ad Andria, e si prevede una serata particolarmente ricca.
L'inizio è fissato per le 19:30 con un aperitivo a base di cous cous di pollo e verdure, humus di lenticchie rosse e focaccia di sesamo, oltre all'immancabile birra Taybeh.
Alle 20:30 prenderà la parola Shadi Mahmoud, rappresentante di PARC, organizzazione di commercio equo e solidale palestinese. Shadi, giunto per l'occasione direttamente dai Territori Occupati, parlerà della realtà economica e commerciale in Palestina e della difficoltà di vivere e lavorare in un contesto provato da un conflitto decennale.
Alle 21:30 infine verrà proiettato in anteprima regionale "Koudelka fotografa la Terra Santa", docufilm appena uscito di Gilad Baram, in cui si racconta dello sguardo sui Territori di uno dei più prestigiosi fotografi viventi, il ceco Josef Koudelka appunto. Con una profondità simile a quella adottata da Wim Wenders nel meraviglioso "Il sale della Terra" su Sebastiao Salgado (2014), Baram si intrufola nella composizione dello scatto del fotografo divenuto celebre per le sue istantanee sulla Primavera di Praga, senza temere attese, imprevisti, silenzi, ripensamenti, uscite di campo. L'introduzione al film sarà a cura di Filippo Galentino.
"Istantanee palestinesi" conclude il discorso aperto con "Palestina per principianti" e "Percorsi palestinesi", facendo idealmente il punto sulle ferite aperte della Terra Santa a cinquant'anni esatti dalla "Guerra dei Sei Giorni". L'idea per "Bistrot Palestina" era venuta grazie alla birra Taybeh. Unica birra fatta in Palestina, una birra artigianale, prodotta da una piccola cooperativa di soli 15 dipendenti, nell'unico villaggio completamente cristiano della Cisgiordania, a 30 km da Gerusalemme.
Da qualche settimana la Taybeh è disponibile presso Filomondo, così si è pensato a una rassegna di approfondimento politico-culturale in modo da incoraggiare la vendita della bevanda – aiutando concretamente l'economia palestinese – e intanto sensibilizzare circa il contesto affatto comune e molto problematico in cui la birra è prodotta. Si chiude così "Bistrot Palestina. A che punto è la notte", una manifestazione partecipatissima in tutti i suoi appuntamenti, con cui si è voluto provare a far chiarezza su un conflitto fra i più ingarbugliati al mondo, riuscendoci forse. Anche per l'ultimo incontro, come per gli altri, ingresso libero.
L'inizio è fissato per le 19:30 con un aperitivo a base di cous cous di pollo e verdure, humus di lenticchie rosse e focaccia di sesamo, oltre all'immancabile birra Taybeh.
Alle 20:30 prenderà la parola Shadi Mahmoud, rappresentante di PARC, organizzazione di commercio equo e solidale palestinese. Shadi, giunto per l'occasione direttamente dai Territori Occupati, parlerà della realtà economica e commerciale in Palestina e della difficoltà di vivere e lavorare in un contesto provato da un conflitto decennale.
Alle 21:30 infine verrà proiettato in anteprima regionale "Koudelka fotografa la Terra Santa", docufilm appena uscito di Gilad Baram, in cui si racconta dello sguardo sui Territori di uno dei più prestigiosi fotografi viventi, il ceco Josef Koudelka appunto. Con una profondità simile a quella adottata da Wim Wenders nel meraviglioso "Il sale della Terra" su Sebastiao Salgado (2014), Baram si intrufola nella composizione dello scatto del fotografo divenuto celebre per le sue istantanee sulla Primavera di Praga, senza temere attese, imprevisti, silenzi, ripensamenti, uscite di campo. L'introduzione al film sarà a cura di Filippo Galentino.
"Istantanee palestinesi" conclude il discorso aperto con "Palestina per principianti" e "Percorsi palestinesi", facendo idealmente il punto sulle ferite aperte della Terra Santa a cinquant'anni esatti dalla "Guerra dei Sei Giorni". L'idea per "Bistrot Palestina" era venuta grazie alla birra Taybeh. Unica birra fatta in Palestina, una birra artigianale, prodotta da una piccola cooperativa di soli 15 dipendenti, nell'unico villaggio completamente cristiano della Cisgiordania, a 30 km da Gerusalemme.
Da qualche settimana la Taybeh è disponibile presso Filomondo, così si è pensato a una rassegna di approfondimento politico-culturale in modo da incoraggiare la vendita della bevanda – aiutando concretamente l'economia palestinese – e intanto sensibilizzare circa il contesto affatto comune e molto problematico in cui la birra è prodotta. Si chiude così "Bistrot Palestina. A che punto è la notte", una manifestazione partecipatissima in tutti i suoi appuntamenti, con cui si è voluto provare a far chiarezza su un conflitto fra i più ingarbugliati al mondo, riuscendoci forse. Anche per l'ultimo incontro, come per gli altri, ingresso libero.