Terrorismo Islamico, cinque condanne per l'operazione "Masrah"
Per l'Imam tunisino della Moschea di Andria pena "minima" di 5 anni e 2 mesi
mercoledì 24 settembre 2014
15.36
Condanna per i cinque presunti componenti di una cellula del terrorismo islamico internazionale che avrebbe avuto nella Città di Andria la sua base logistica tra il 2008 ed il 2010. Il gup del Tribunale di Bari ha emesso oggi la sentenza dopo il processo con rito abbreviato. L'operazione "Masrah", terminata nell'aprile del 2013 con i cinque arresti e condotta dal nucleo del Ros dei Carabinieri con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, ha evidenziato come vi fosse un presunto capo dell'organizzazione, il 47enne Imam di origine tunisina della Moschea di Andria tra il 2008 ed il 2010, Hosni Hachemi Ben Hassem, condannato alla pena "minima" possibile per l'accusa di terrorismo internazionale ed istigazione all'odio razziale.
Gli altri componenti della cellula, invece, Faez Elkhaldey, palestinese di 50 anni, Ifauoi Nour, tunisino di 35 anni, Khairredine Romdhane Ben Chedli, tunisino di 33 anni, Chamari Hamdi, 24enne nato in Sicilia, sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione, poiché cooperavano nell'attività di proselitismo e di finanziamento oltre a tener contatti con altri membri dell'organizzazione pronti al trasferimento in zone di guerra per compiere attività terroristiche.
In particolare, l'Imam tunisino, dal 2008 al 2010 sino al suo trasferimento in Belgio, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, gestiva un "centro per le chiamate internazionali" dove venivano ricercati sul web video dimostrativi per il confenzionamento di ordigni ed utilizzo delle armi da fuoco nonchè avveniva il reclutamento di nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia. La stessa cellula, secondo l'accusa, organizzava anche campi di addestramento sull'Etna. Resta latitante un sesto imputato.
Gli altri componenti della cellula, invece, Faez Elkhaldey, palestinese di 50 anni, Ifauoi Nour, tunisino di 35 anni, Khairredine Romdhane Ben Chedli, tunisino di 33 anni, Chamari Hamdi, 24enne nato in Sicilia, sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione, poiché cooperavano nell'attività di proselitismo e di finanziamento oltre a tener contatti con altri membri dell'organizzazione pronti al trasferimento in zone di guerra per compiere attività terroristiche.
In particolare, l'Imam tunisino, dal 2008 al 2010 sino al suo trasferimento in Belgio, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, gestiva un "centro per le chiamate internazionali" dove venivano ricercati sul web video dimostrativi per il confenzionamento di ordigni ed utilizzo delle armi da fuoco nonchè avveniva il reclutamento di nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia. La stessa cellula, secondo l'accusa, organizzava anche campi di addestramento sull'Etna. Resta latitante un sesto imputato.