Tenta omicidio del marito con l'aiuto dell'amante, arrestata 49enne ad Andria
I due erano responsabili di un accoltellamento avvenuto lo scorso febbraio: volevano accaparrarsi i risparmi della vittima
lunedì 24 maggio 2021
12.38
Una donna (49 anni) e il suo amante (54 anni) sono stati arrestati ad Andria per un tentato omicidio dello scorso febbraio nei confronti di una guardia giurata. Ad intervenire sono stati gli Agenti del locale Commissariato di P.S., in esecuzione di un'ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani.
L'indagine è nata da un episodio avvenuto tre mesi fa in città, quando una guardia giurata dopo essere uscita di casa per recarsi a lavoro è stata aggredita da un uomo con il volto coperto che, dopo essersi introdotto nell'autovettura della vittima dal lato del passeggero, dapprima lo ha minacciato di morte e poi lo ha colpito al collo con un coltello. Soltanto la pronta reazione della guardia, che è riuscita a disarmare il suo aggressore spingendolo fuori dal veicolo, ha fatto in modo che le conseguenze del tentato omicidio non fossero nefaste. Nella colluttazione, la vittima ha scoperto il volto dell'aggressore che si è dato alla fuga, continuando però a minacciarlo di morte. Rientrata nella propria abitazione, la vittima è stata subito trasportata al Pronto Soccorso dell'ospedale "Bonomo" di Andria dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
Le indagini hanno portato a perquisire l'abitazione dell'aggressore in cui sono stati rinvenuti gli indumenti e le scarpe indossate nel momento dell'azione criminosa, riportanti tracce di sangue. Il responsabile ha confessato escludendo la presenza di complici, così è stato arrestato. L'ulteriore attività di indagine (attraverso intercettazioni, analisi di materiale informatico e interrogatori) hanno permesso agli inquirenti di scoprire il coinvolgimento di una seconda persona nella vicenda: si tratta della moglie della vittima (ex badante della defunta moglie dell'aggressore) e il responsabile dell'accoltellamento. I due avevano infatti pianificato di liberarsi della guardia giurata poiché la donna aveva scoperto che il coniuge disponeva di un'ingente somma di denaro di cui le aveva taciuto l'esistenza costringendola, a suo dire, ad una vita di stenti e sacrifici.
I due responsabili inizialmente si sono rivolti a terzi per commettere l'omicidio dietro pagamento ma, non essendovi riusciti, hanno concordato che l'amante della donna agisse in prima persona. Questi, dopo aver ricevuto dalla donna precise indicazioni sugli spostamenti e i turni di lavoro della guardia giurata, lo ha atteso sotto la propria abitazione armato di coltello.
L'indagine è nata da un episodio avvenuto tre mesi fa in città, quando una guardia giurata dopo essere uscita di casa per recarsi a lavoro è stata aggredita da un uomo con il volto coperto che, dopo essersi introdotto nell'autovettura della vittima dal lato del passeggero, dapprima lo ha minacciato di morte e poi lo ha colpito al collo con un coltello. Soltanto la pronta reazione della guardia, che è riuscita a disarmare il suo aggressore spingendolo fuori dal veicolo, ha fatto in modo che le conseguenze del tentato omicidio non fossero nefaste. Nella colluttazione, la vittima ha scoperto il volto dell'aggressore che si è dato alla fuga, continuando però a minacciarlo di morte. Rientrata nella propria abitazione, la vittima è stata subito trasportata al Pronto Soccorso dell'ospedale "Bonomo" di Andria dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
Le indagini hanno portato a perquisire l'abitazione dell'aggressore in cui sono stati rinvenuti gli indumenti e le scarpe indossate nel momento dell'azione criminosa, riportanti tracce di sangue. Il responsabile ha confessato escludendo la presenza di complici, così è stato arrestato. L'ulteriore attività di indagine (attraverso intercettazioni, analisi di materiale informatico e interrogatori) hanno permesso agli inquirenti di scoprire il coinvolgimento di una seconda persona nella vicenda: si tratta della moglie della vittima (ex badante della defunta moglie dell'aggressore) e il responsabile dell'accoltellamento. I due avevano infatti pianificato di liberarsi della guardia giurata poiché la donna aveva scoperto che il coniuge disponeva di un'ingente somma di denaro di cui le aveva taciuto l'esistenza costringendola, a suo dire, ad una vita di stenti e sacrifici.
I due responsabili inizialmente si sono rivolti a terzi per commettere l'omicidio dietro pagamento ma, non essendovi riusciti, hanno concordato che l'amante della donna agisse in prima persona. Questi, dopo aver ricevuto dalla donna precise indicazioni sugli spostamenti e i turni di lavoro della guardia giurata, lo ha atteso sotto la propria abitazione armato di coltello.