Tasse comunali non pagate: arriva l'accertamento del Comune per oltre 24 mln di euro

Una serie di provvedimenti emessi allo scadere del 2019 per cercare di recuperare quanto non è stato versato

giovedì 2 gennaio 2020 6.03
Sono numeri da brivido, quelli pubblicati sull'Albo pretorio del Comune di Andria e riferiti per mancate o omesse denunce di pagamento di tributi locali.
Stiamo parlando di TARI, di IMU, TASI o di passi carrabili, riferite ad alcune annualità pregresse che ammontano complessivamente alla cifra di ben 24 milioni di euro.

In questi giorni, per non incorrere nella prescrizione quinquennale del tributo, ovvero nella impossibilità di esigere il tributo locale non versato, il Settore Programmazione Economico finanziaria del Comune di Andria ha pubblicato delle determinazioni dirigenziali riferite appunto a mancati introiti su tasse di competenza locale.
Dati economici che fanno riflettere su come l'evasione tributaria ad Andria sia un problema molto grave e particolarmente diffuso (su cui speriamo prenderanno posizione i prossimi candidati sindaco!), con punte veramente patologiche che umiliano quanti invece adempiono al loro dovere di contribuenti.
Con la determinazione dirigenziale n. 3992 del 30 dicembre, tutte quelle che riporteremo sono state pubblicate sull'albo pretorio in questa data, sono accertate somme da recuperare per l'anno 2014 e riferite alla TARI, per omessa o infedele denuncia per una somma complessiva di euro 447 mila euro, comprensiva di sanzioni ed interessi applicati sull'importo iniziale.
A seguire abbiamo la determinazione n. 3993 con la quale sono accertate altre somme derivanti da omessi o parziali versamenti, sempre per l'anno 2014 ed ammontanti ad poco più di 4 milioni di euro. Sono stati ben 8.496 gli avvisi di accertamento TARI emessi dall'Ufficio comunale Tributi e riferiti proprio all'annualità 2014.
E procedendo ancora dalla lettura di queste determinazioni, troviamo la n. 3994 che riguarda l'approvazione di elenchi di contribuenti morosi. Qui la somma da recuperare è molto più consistente ed ammonta a poco più di 12 milioni e 600 mila euro. Questa somma è data dall'iniziale imposta più interessi e spese di notifica. Sono anche'esse riferite al mancato pagamento della TARI e riguardano precisamente ben 8.510 avvisi riferiti all'anno 2016; altri 8.603 riferiti all'anno 2017 e per finire altri 9.297 per l'anno 2018.

Anche l'evasione dei passi carrabili pesa sui mancati introiti comunali, anche se per una più modesta cifra: per l'anno 2014 la TOSAP (ovvero la tassa sui passi carrabili) non versata al Comune, ammonta ad euro 67.187,00 pari a 1584 provvedimenti che sono stati inviati o stanno per arrivare nelle case di contribuenti andriesi.

Altra rispettabile evasione è quella che riguarda l'IMU e la TASI per l'anno 2014, i cui avvisi, quasi 9.300 ammontano alla bella cifra di poco più di 7 milioni di euro.

A fronte di questa ubriacatura di cifre, che fanno venire il capogiro e che forse spiegano, in parte, come mai il Comune di Andria sia potuto giungere alla situazione di predissesto finanziario che sta attraversando, siamo anche certi che ci saranno numerosi errori (oseremmo dire fisiologici!) circa inserimenti non dovuti, scaturiti dai controlli effettuati in questi ultimi mesi dagli uffici finanziari del Comune e dalla società Municipia Spa, che si è occupata della loro estrapolazione.

Resta comunque indubbio un dato di massima: che è necessario ad Andria procedere da subito ad una inversione di tendenza anche in tema di pagamento dei tributi locali. Poche persone non possono sostenere l'onere di contribuire alle spese di una Città. L'evasione ad Andria è purtroppo molto, anzi fin troppo alta. Fermo restando che sarà doveroso per chi dovrà amministrare Andria nei prossimi mesi procedere ad una rivisitazione e rafforzamento del Settore Tributi locali, resta necessario che tutti ora facciano la loro parte, rimettendosi in carreggiata, pagando la loro parte di tributi locali. Senza questo principio di civiltà e rispetto verso il prossimo, non potremo mai definirci una comunità civile e ossequiosa delle leggi.