Tasi all'1x1000, le voci nel post Consiglio Comunale
Lullo (Andria 2010): «Tassazione al minimo», Bruno (Andria 3): «Tempi ristretti»
giovedì 11 settembre 2014
00.01
Le voci, nel post Consiglio Comunale che ha visto l'approvazione delle aliquote Tasi, restano contrapposte tra maggioranza ed opposizione a Palazzo di Città. La seduta della massima assise comunale ha approvato in tarda serata il regolamento in riferimento proprio al Tributo sui Servizi Indivisibili ed ha disposto l'aliquota all'1 x 1000 con un emendamento presentato dalla maggioranza stessa: «Siamo riusciti ad operare con grande oculatezza - ci dice Francesco Lullo, Consigliere Comunale di Andria 2010 - sino a poter abbassare ulteriormente la percentuale del tributo inizialmente fissata per l'1,2 x 1000. Andria sarà tra i comuni con più bassa incidenza di questo nuovo tributo proprio perchè la maggioranza e l'amministrazione hanno inteso fare un passo verso i cittadini in questo delicato periodo storico». Sulla questione è intervenuto anche il Consigliere di opposizione del Movimento Andria 3, Francesco Bruno: «Credo che come al solito si sbaglino le tempistiche - ha detto Bruno - ad un solo giorno dalla scadenza dell'invio delle aliquote allo Stato, ci si presenta in Consiglio Comunale con un qualcosa che non è modificabile. Avremmo potuto scegliere meglio come applicare questa tassa soprattutto in riferimento ai possibili sgravi per le famiglie disagiate o con disabili».
I partiti di maggioranza, tuttavia, hanno rincarato la dose proprio contro chi ha scelto di ideare questa nuova imposta: «La Tasi, l'odiosa ed iniqua tassa sulla casa e sui servizi indivisibili comunali, reintrodotta dal governo Letta e modificata, in peggio, dal governo Renzi, non graverà sui cittadini andriesi più di quanto sancito come aliquota base - scrivono i gruppi consiliari di maggioranza - Troviamo indecente che, sottoforma di una nuova denominazione, i governi a guida PD e per ultimo quello condotto dal munifico Renzi, abbiano reintrodotto la tassa sulla casa e troviamo altrettanto ridicolo che ad Andria sia proprio il PD a lamentarsi della tassazione presente». Particolare riferimento anche ai pochi consilieri comunali di opposizione presenti in aula a tarda serata al momento del voto: «Stigmatizziamo, ancora una volta, - concludono dalla maggioranza - l'atteggiamento delle minoranze che sulla stampa scrivono comunicati roboanti e poi in aula si mostrano sfilacciate e con pochi consiglieri comunali presenti, per la precisione solo 5 al momento del voto finale sulle aliquote Tasi».
Ma da Progetto Andria, un raggruppamento dei movimenti civici presenti in Consiglio Comunale, giunge secca la replica: «Che la gestione finanziaria del nostro Comune fosse nelle mani di dilettanti lo si è capito subito, ma che dopo quasi cinque anni di amministrazione si continuasse in modo così approssimato si da portare il nostro comune in una gravissima situazione di illiquidità confermata anche dalla Corte dei Conti, questo sinceramente è andato oltre le nostre più pessimistiche previsioni - scrivono da Progetto Andria - Registriamo la eliminazione delle detrazioni previste per la TASI a favore delle famiglie con disabili che avevamo chiesto fossero estese a tutti i componenti famigliari disabili e non solo ai figli. Detrazione bocciata perché anziché favorire le vere situazioni di disagio esistenti nella nostra città che continuano ad essere completamente assenti dalle priorità di questa amministrazione, hanno voluto quadrare i loro mal di pancia interni a scapito dei più deboli. Adesso si dirà che nella nostra città le aliquote sono tra le più basse della provincia, ma si guardano bene dal rendere note le aliquote degli altri tributi locali. Perché solo quando si conoscerà il loro ammontare complessivo, allora si potrà verificare il reale impatto dei tributi locali sui bilanci delle famiglie andriesi».
I partiti di maggioranza, tuttavia, hanno rincarato la dose proprio contro chi ha scelto di ideare questa nuova imposta: «La Tasi, l'odiosa ed iniqua tassa sulla casa e sui servizi indivisibili comunali, reintrodotta dal governo Letta e modificata, in peggio, dal governo Renzi, non graverà sui cittadini andriesi più di quanto sancito come aliquota base - scrivono i gruppi consiliari di maggioranza - Troviamo indecente che, sottoforma di una nuova denominazione, i governi a guida PD e per ultimo quello condotto dal munifico Renzi, abbiano reintrodotto la tassa sulla casa e troviamo altrettanto ridicolo che ad Andria sia proprio il PD a lamentarsi della tassazione presente». Particolare riferimento anche ai pochi consilieri comunali di opposizione presenti in aula a tarda serata al momento del voto: «Stigmatizziamo, ancora una volta, - concludono dalla maggioranza - l'atteggiamento delle minoranze che sulla stampa scrivono comunicati roboanti e poi in aula si mostrano sfilacciate e con pochi consiglieri comunali presenti, per la precisione solo 5 al momento del voto finale sulle aliquote Tasi».
Ma da Progetto Andria, un raggruppamento dei movimenti civici presenti in Consiglio Comunale, giunge secca la replica: «Che la gestione finanziaria del nostro Comune fosse nelle mani di dilettanti lo si è capito subito, ma che dopo quasi cinque anni di amministrazione si continuasse in modo così approssimato si da portare il nostro comune in una gravissima situazione di illiquidità confermata anche dalla Corte dei Conti, questo sinceramente è andato oltre le nostre più pessimistiche previsioni - scrivono da Progetto Andria - Registriamo la eliminazione delle detrazioni previste per la TASI a favore delle famiglie con disabili che avevamo chiesto fossero estese a tutti i componenti famigliari disabili e non solo ai figli. Detrazione bocciata perché anziché favorire le vere situazioni di disagio esistenti nella nostra città che continuano ad essere completamente assenti dalle priorità di questa amministrazione, hanno voluto quadrare i loro mal di pancia interni a scapito dei più deboli. Adesso si dirà che nella nostra città le aliquote sono tra le più basse della provincia, ma si guardano bene dal rendere note le aliquote degli altri tributi locali. Perché solo quando si conoscerà il loro ammontare complessivo, allora si potrà verificare il reale impatto dei tributi locali sui bilanci delle famiglie andriesi».