Tagli Inps, protesta dei dipendenti: «Fermiamo attacco contro i lavoratori»
Il 2 ottobre assemblea dei lavoratori, il 4 ottobre sit-in in Via Guido Rossa ad Andria
mercoledì 2 ottobre 2013
11.42
I lavoratori dell'INPS sono sul piede di guerra: i tagli che saranno effettuati per la bocciatura da parte della Ragioneria dello Stato del piano contente la riduzione della spesa presentato dallo stesso Istituto, potrebbe mettere in ginocchio lavoratori, famiglie e l'intero sistema di sicurezza sociale. Per questo oggi pomeriggio vi sarà un'assemblea dei lavoratori ed il 4 ottobre sarà inscenato un sit-in di protesta in Via Guido Rossa davanti alla sede provinciale di Andria. Un volantinaggio e parole dirette spiegheranno ai cittadini le ragioni di un malcontento che produce grande tensione tra i dipendenti.
«I lavoratori sono già impegnati ad ora con carichi di lavoro insopportabili - scrivono in una nota congiunta le segreterie territoriali BAT di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Fialp Cisal - e che operano con organici ridotti e con un blocco del contratto ormai quadriennale sono esasperati. I lavoratori che hanno subito una profonda e radicale trasformazione dell'Istituto, che ha visto l'accorpamento dell'Inpdap e dell'Enpals, trasformazione avvenuta senza un vero piano di riorganizzazione finalizzato all'impiego ed alla valorizzazione del personale che continua ad affrontare mansioni sempre più complesse, garantendo il miglioramento dei servizi».
I sindacati lamentano un possibile nuovo prelievo dalle tasche dei dipendenti stessi dell'Istituto di Previdenza: «Piuttosto che intervenire in modo incisivo su spese improduttive, appalti, consulenze, affitti e commesse inutili - continuano nella nota congiunta - si preferisce continuare a prelevare dalle tasche dei lavoratori somme che oscillano fra i tre e i cinque mila euro di salario pro capite. Se vogliamo che l'Inps possa confermarsi come fondamento dello stato sociale, dobbiamo sostenere la lotta dei lavoratori, che è una lotta per il benessere e per il futuro di tutti».
«I lavoratori sono già impegnati ad ora con carichi di lavoro insopportabili - scrivono in una nota congiunta le segreterie territoriali BAT di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Fialp Cisal - e che operano con organici ridotti e con un blocco del contratto ormai quadriennale sono esasperati. I lavoratori che hanno subito una profonda e radicale trasformazione dell'Istituto, che ha visto l'accorpamento dell'Inpdap e dell'Enpals, trasformazione avvenuta senza un vero piano di riorganizzazione finalizzato all'impiego ed alla valorizzazione del personale che continua ad affrontare mansioni sempre più complesse, garantendo il miglioramento dei servizi».
I sindacati lamentano un possibile nuovo prelievo dalle tasche dei dipendenti stessi dell'Istituto di Previdenza: «Piuttosto che intervenire in modo incisivo su spese improduttive, appalti, consulenze, affitti e commesse inutili - continuano nella nota congiunta - si preferisce continuare a prelevare dalle tasche dei lavoratori somme che oscillano fra i tre e i cinque mila euro di salario pro capite. Se vogliamo che l'Inps possa confermarsi come fondamento dello stato sociale, dobbiamo sostenere la lotta dei lavoratori, che è una lotta per il benessere e per il futuro di tutti».