#Svegliatiitalia, fai il primo passo verso l'uguaglianza
Il 23 gennaio mobilitazione nazionale anche in viale Crispi ad Andria
martedì 19 gennaio 2016
10.32
#Svegliatiitalia, fai il primo passo verso l'uguaglianza. Arriva anche nella BAT la mobilitazione nazionale del 23 gennaio prossimo promossa dall'Arcigay ed a cui hanno aderito numerose associazioni e partiti politici. La manifestazione provinciale si svolgerà ad Andria e precisamente in viale Crispi a partire dalle ore 18,30. «Non una ma tante piazze in tutta Italia per dare forza al traguardo dell'uguaglianza - dicono i rappresentanti dell'Arcigay BAT - in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) si preparano a mettere in campo una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. Inoltre, nei giorni caldi della discussione a Palazzo Madama, cioè dal prossimo 28 gennaio, è previsto un presidio in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, per testimoniare l'attenzione e l'apprensione per il dibattito in corso».
A fianco di Arcigay Bat "Le mine vaganti" hanno già aderito numerosi soggetti tra cui il Centro Antiviolenza "RiscoprirSi", il Movimento 5 Stelle di Andria e Trani, il PD di Andria e Bisceglie, Sinistra Ecologia e Libertà di Andria e della BAT oltre all'Unione degli Studenti di Barletta ed i circoli Arci di Barletta e Trani. Ma la lista continua ad allungarsi e sarà completa nei prossimi giorni. «L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso - scrivono ancora gli organizzatori - Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese».
«La reciproca assistenza in caso di malattia - conclude ancora la nota - la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l'uguaglianza di tutte e di tutti».
A fianco di Arcigay Bat "Le mine vaganti" hanno già aderito numerosi soggetti tra cui il Centro Antiviolenza "RiscoprirSi", il Movimento 5 Stelle di Andria e Trani, il PD di Andria e Bisceglie, Sinistra Ecologia e Libertà di Andria e della BAT oltre all'Unione degli Studenti di Barletta ed i circoli Arci di Barletta e Trani. Ma la lista continua ad allungarsi e sarà completa nei prossimi giorni. «L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso - scrivono ancora gli organizzatori - Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese».
«La reciproca assistenza in caso di malattia - conclude ancora la nota - la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l'uguaglianza di tutte e di tutti».