Sui costi della Tari è polemica tra Grandaliano e il Comune di Andria

"Uscita priva di fondamento: nessun aumento dei costi è imputabile a cambiamenti dei flussi indiferenziati"

martedì 28 agosto 2018 13.58
E' polemica tra il direttore dell'Ager, Gianfranco Grandaliano ed il Comune di Andria in merito ad un aumento dei costi della Tari causato da paventati cambiamenti nel flusso dei rifiuti indiferenziato.

"E' opportuno fare presente che l'Ager non ha disposto alcun cambiamento relativamente al flusso di conferimento dei rifiuti indifferenziati, né della frazione organica, prodotti e raccolti nel Comune di Andria. Difatti, già dal 2017 i rifiuti indifferenziati (codice CER 200310) di Andria vengono regolarmente conferiti presso l'impianto di trattamento meccanico biologico gestito dalla società Manduriambiente (Manduria), così come, sempre dallo scorso anno, il destino finale della frazione organica (Forsu) è l'impianto di Ginosa gestito da Aseco SpA. Pertanto, nessun incremento dei costi e, conseguentemente, della Tari prevista nel Pef 2018, è imputabile a decisioni o a disposizioni dell'Agenzia, semplicemente perché nessuna nuova disposizione è stata assunta in tal senso".

Sono queste le affermazioni del direttore dell'Ager, Gianfranco Grandaliano, che risponde così a quanto riportato nella deliberazione n.22 di approvazione delle schede Pef 2018 dell'Aro 2 BT, dalla quale si evince che le modifiche "radicali" nella distribuzione dei flussi operate dall'Ager avrebbero determinato un aumento di circa 3 milioni e mezzo di euro nel medesimo Piano Economico Finanziario.

"Peraltro - prosegue Grandaliano - va evidenziato che la tariffa dell'impianto per il trattamento Forsu non ha subito alcuna variazione dal 2017 ad oggi. Ecco perché l'uscita dell'Aro BAT 2 pare fuori luogo, oltre che totalmente priva di fondamento e per nulla attinente alla realtà dei fatti".