Successo per l’iniziativa del Circolo della Sanità che ha segnato un percorso tra arte, medicina e umanità
La mostra fotografica "Vivere, l'arte del prendersi cura", si conclude con un convegno sull'arte e il benessere psico-fisico
venerdì 18 ottobre 2024
06.55
Si è conclusa, sabato 12 ottobre 2024, la mostra fotografica "Vivere, l'arte del prendersi cura", promossa dal Circolo della Sanità di Andria presso il chiostro della Biblioteca Diocesana San Tommaso D'Aquino. L'esposizione, che ha accolto un vasto pubblico, ha saputo raccontare, attraverso le suggestive immagini in bianco e nero di Mirella Caldarone, la profonda relazione tra operatori sanitari e pazienti, esaltando il valore dell'umanità e della cura.
Un percorso artistico che ha dato voce alla fragilità, trasformando l'arte in una vera e propria terapia. L'iniziativa si inserisce in un contesto di celebrazioni per i 40 anni del Circolo della Sanità, sottolineando l'impegno costante del territorio nella promozione del benessere psico-fisico attraverso una collaborazione sinergica tra istituzioni, diocesi e C.I.S.A.
La presidente del Circolo della Sanità, la dott.ssa Flora Brudaglio, ha commentato con entusiasmo: «È stato davvero emozionante celebrare i 40 anni del nostro Circolo con eventi di grande rilievo culturale. La mostra e il convegno "L'anatomia nell'arte" hanno saputo restituire emozioni intense a tutti i presenti. Ricordo una frase che ammiro profondamente, pronunciata dal dottor Giuseppe Moscati: "Chi non ama il malato, non può curarlo". Questo pensiero ha ben rappresentato il legame tra la cura e l'umanità, così come esaltato dall'intero percorso artistico e scientifico della mostra e di questo devo ringraziare tutti coloro che, per ogni singola competenza si sono spesi amorevolmente per la buona riuscita degli eventi proposti e ben accolti dalla nostra comunità, anche scolastica».
L'evento conclusivo, il convegno "L'anatomia nell'arte – misteri e segreti nei capolavori di tutti i tempi", ha visto l'intervento di Franco Leone, poeta e appassionato d'arte. Leone ha descritto con eleganza la sua interpretazione del corpo umano attraverso sette secoli di arte, dalle opere di Botticelli a quelle del pittore andriese Carmine Conversano. Lo ha fatto egregiamente mettendo in dialogo tre arti: la pittura e la scultura di artisti di tutti i tempi, e la poesia dei versi endecasillabi di cui è autore. Mediante queste tre arti ha cercato di interpretare il messaggio di eternità e di universalità che ciascun pittore o scultore ha voluto tramandarci attraverso la propria visione e la propria interpretazione del corpo umano. «Attraverso la poesia ho provato a declinare le emozioni di Botticelli, Michelangelo, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Bernini, Canova e Carmine Conversano, illustre pittore andriese del XX secolo. Il messaggio più bello è forse arrivato da Sandro Botticelli: "La vera bellezza di un corpo (come quello della Venere che nasce su una conchiglia) è la somma di più imperfezioni, perché sono proprio queste a renderlo unico e a creare un'armonia particolare che gli conferiscono l'autenticità più vera».
«La mostra, dunque, non solo ha celebrato la cura in senso fisico e psicologico, ma ha anche rappresentato un importante momento di riflessione culturale e sociale, dimostrando come l'arte possa diventare uno strumento potente per comunicare e guarire conclude la dott.ssa Flora Brudaglio -. Il Circolo della Sanità, con il suo impegno costante, ha saputo dimostrare ancora una volta quanto la cura non sia solo un atto medico, ma anche un gesto d'amore verso l'umanità».
Un percorso artistico che ha dato voce alla fragilità, trasformando l'arte in una vera e propria terapia. L'iniziativa si inserisce in un contesto di celebrazioni per i 40 anni del Circolo della Sanità, sottolineando l'impegno costante del territorio nella promozione del benessere psico-fisico attraverso una collaborazione sinergica tra istituzioni, diocesi e C.I.S.A.
La presidente del Circolo della Sanità, la dott.ssa Flora Brudaglio, ha commentato con entusiasmo: «È stato davvero emozionante celebrare i 40 anni del nostro Circolo con eventi di grande rilievo culturale. La mostra e il convegno "L'anatomia nell'arte" hanno saputo restituire emozioni intense a tutti i presenti. Ricordo una frase che ammiro profondamente, pronunciata dal dottor Giuseppe Moscati: "Chi non ama il malato, non può curarlo". Questo pensiero ha ben rappresentato il legame tra la cura e l'umanità, così come esaltato dall'intero percorso artistico e scientifico della mostra e di questo devo ringraziare tutti coloro che, per ogni singola competenza si sono spesi amorevolmente per la buona riuscita degli eventi proposti e ben accolti dalla nostra comunità, anche scolastica».
L'evento conclusivo, il convegno "L'anatomia nell'arte – misteri e segreti nei capolavori di tutti i tempi", ha visto l'intervento di Franco Leone, poeta e appassionato d'arte. Leone ha descritto con eleganza la sua interpretazione del corpo umano attraverso sette secoli di arte, dalle opere di Botticelli a quelle del pittore andriese Carmine Conversano. Lo ha fatto egregiamente mettendo in dialogo tre arti: la pittura e la scultura di artisti di tutti i tempi, e la poesia dei versi endecasillabi di cui è autore. Mediante queste tre arti ha cercato di interpretare il messaggio di eternità e di universalità che ciascun pittore o scultore ha voluto tramandarci attraverso la propria visione e la propria interpretazione del corpo umano. «Attraverso la poesia ho provato a declinare le emozioni di Botticelli, Michelangelo, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Bernini, Canova e Carmine Conversano, illustre pittore andriese del XX secolo. Il messaggio più bello è forse arrivato da Sandro Botticelli: "La vera bellezza di un corpo (come quello della Venere che nasce su una conchiglia) è la somma di più imperfezioni, perché sono proprio queste a renderlo unico e a creare un'armonia particolare che gli conferiscono l'autenticità più vera».
«La mostra, dunque, non solo ha celebrato la cura in senso fisico e psicologico, ma ha anche rappresentato un importante momento di riflessione culturale e sociale, dimostrando come l'arte possa diventare uno strumento potente per comunicare e guarire conclude la dott.ssa Flora Brudaglio -. Il Circolo della Sanità, con il suo impegno costante, ha saputo dimostrare ancora una volta quanto la cura non sia solo un atto medico, ma anche un gesto d'amore verso l'umanità».