Striscia la Notizia ad Andria: Centro Ricerche Bonomo abbandonato da 25 anni
Vittorio Brumotti denuncia l'abbandono di un importante centro di sperimentazione
mercoledì 8 maggio 2024
10.06
Nei giorni scorsi Striscia la Notizia, sabato 4 maggio, con il proprio inviato Vittorio Brumotti, è tornata ad Andria per portare alla luce un imponente sperpero di denaro pubblico che si è protratto per oltre vent'anni.
E' il 1958 quando la famiglia Bonomo cede alla Provincia di Bari un proprio importante possedimento, che diventa il Cento Ricerche Bonomo, ma è solo nel 2005 che quest'ultimo viene accreditato presso la Regione Puglia come un ente di formazione. Il progetto è quello di trasformare la struttura in un laboratorio per la sperimentazione in agricoltura e la salvaguardia dei prodotti ortofrutticoli del Sud Italia, ma qualcosa va inevitabilmente a finire male.
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/andria-il-centro-di-ricerca-paralizzato_630490/
Già nel 2010 il Centro di ricerca si paralizza per questioni finanziarie, nonostante macchinari scientifici e apparecchiature all'avanguardia fossero stati già acquistati per una spesa nell'ordine delle migliaia di euro, trovandosi oggi in stato di abbandono, imballati come se fossero nuovi di zecca.
La paralisi economica si trasforma negli anni in un vero e proprio stato comatoso, fino a quando, nel 2016, la struttura chiude ufficialmente i battenti.
Grave perdita di denaro, ma anche una clamorosa occasione persa per Andria e l'intera Provincia di potersi fregiare di un laboratorio chimico all'avanguardia nel campo della ricerca e dell'innovazione agricola.
La provincia, proprietaria dell'immobile, interpellata dallo stesso Brumotti, ha comunicato che sta lavorando affinché la struttura possa essere trasformata in un Ostello della gioventù, ma nulla è stato dichiarato in merito ai macchinari ivi conservati e mai utilizzati per gli scopi previsti.
Oltre ogni risoluzione futura, è impossibile non rimanere interdetti al cospetto di un centro di ricerca pronto da anni a funzionare, mai utilizzato per gli obiettivi preposti e che, con tutta probabilità, non vedrà mai la propria inaugurazione.
Una macchia ventennale portata alla luce da Striscia la Notizia e che non è possibile cancellare per Andria, la Provincia e l'intera Regione Puglia.
E' il 1958 quando la famiglia Bonomo cede alla Provincia di Bari un proprio importante possedimento, che diventa il Cento Ricerche Bonomo, ma è solo nel 2005 che quest'ultimo viene accreditato presso la Regione Puglia come un ente di formazione. Il progetto è quello di trasformare la struttura in un laboratorio per la sperimentazione in agricoltura e la salvaguardia dei prodotti ortofrutticoli del Sud Italia, ma qualcosa va inevitabilmente a finire male.
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/andria-il-centro-di-ricerca-paralizzato_630490/
Già nel 2010 il Centro di ricerca si paralizza per questioni finanziarie, nonostante macchinari scientifici e apparecchiature all'avanguardia fossero stati già acquistati per una spesa nell'ordine delle migliaia di euro, trovandosi oggi in stato di abbandono, imballati come se fossero nuovi di zecca.
La paralisi economica si trasforma negli anni in un vero e proprio stato comatoso, fino a quando, nel 2016, la struttura chiude ufficialmente i battenti.
Grave perdita di denaro, ma anche una clamorosa occasione persa per Andria e l'intera Provincia di potersi fregiare di un laboratorio chimico all'avanguardia nel campo della ricerca e dell'innovazione agricola.
La provincia, proprietaria dell'immobile, interpellata dallo stesso Brumotti, ha comunicato che sta lavorando affinché la struttura possa essere trasformata in un Ostello della gioventù, ma nulla è stato dichiarato in merito ai macchinari ivi conservati e mai utilizzati per gli scopi previsti.
Oltre ogni risoluzione futura, è impossibile non rimanere interdetti al cospetto di un centro di ricerca pronto da anni a funzionare, mai utilizzato per gli obiettivi preposti e che, con tutta probabilità, non vedrà mai la propria inaugurazione.
Una macchia ventennale portata alla luce da Striscia la Notizia e che non è possibile cancellare per Andria, la Provincia e l'intera Regione Puglia.