Stretta sui vaccini: obbligo vaccinale per gli ultra 50enni
Il governo Draghi firma il nuovo decreto che tutelerà le fasce di età con maggior numero di ospedalizzazioni
giovedì 6 gennaio 2022
8.25
Alla fine l'auspicata stretta sui vaccini è arrivata, attraverso un nuovo decreto legge per il contenimento dell'epidemia da Covid-19. Nella serata di mercoledì 5 gennaio, dopo una discussione durata circa due ore e mezza, con il Presidente Draghi a fare da mediatore, è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri un nuovo decreto legge che introduce l'obbligo di vaccinazione fino al 15 giugno per le persone che hanno compiuto il cinquantesimo anno d'età. La normative è imposta a tutti i cittadini italiani, comunitari e stranieri che vivono sul territorio italiano. Per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Per ottenerlo ci si deve vaccinare o bisogna attestare la guarigione dal virus. Chi non lo avrà, sarà dunque ritenuto assente ingiustificato e perderà la retribuzione. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. Per chi dovesse decidere comunque di non immunizzarsi è prevista una sanzione di 100 euro, anche questa una scelta introdotta dal consiglio dei ministri. E tornerà anche l'uso massiccio dello smart working: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.
Il Consiglio dei ministri ha anche deliberato l'estensione dell'obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass. Lo spiega il ministro Maria Cristina Messa sottolineando che "la raccomandazione continua a essere per lo svolgimento di tutte le attività prevalentemente in presenza" ma restano gli strumenti di didattica a distanza messi in campo da atenei, conservatori, accademie, istituti" a garanzia di chi non riesce ad andare in presenza. Alle scuole elementari con un solo contagio la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Didattica a Distanza. Alle scuole superiori e alle medie la DAD scatterebbe solo al quarto caso in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e monitorati, mentre i non vaccinati sarebbero in DAD.
Quindi, quello adottato dal governo è un vero e proprio giro di vite, nei confronti dei non vaccinati e secondo il premier Mario Draghi questi provvedimenti «vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche. Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite».
Il Consiglio dei ministri ha anche deliberato l'estensione dell'obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass. Lo spiega il ministro Maria Cristina Messa sottolineando che "la raccomandazione continua a essere per lo svolgimento di tutte le attività prevalentemente in presenza" ma restano gli strumenti di didattica a distanza messi in campo da atenei, conservatori, accademie, istituti" a garanzia di chi non riesce ad andare in presenza. Alle scuole elementari con un solo contagio la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Didattica a Distanza. Alle scuole superiori e alle medie la DAD scatterebbe solo al quarto caso in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e monitorati, mentre i non vaccinati sarebbero in DAD.
Quindi, quello adottato dal governo è un vero e proprio giro di vite, nei confronti dei non vaccinati e secondo il premier Mario Draghi questi provvedimenti «vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche. Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite».