Stretta per la gestione dell’acqua e della bonifica in Puglia, con uno stop alle cartelle pazze della bonifica
Verso un cronoprogramma per il Piano regionale dell’acqua e della bonifica
mercoledì 27 luglio 2022
Serve una stretta per la gestione dell'acqua e della bonifica in Puglia, con uno stop alle cartelle pazze recapitate agli agricoltori per il pagamento degli oneri di contribuenza, senza che ci sia un effettivo servizio reso alle campagne.
E' Coldiretti Puglia a chiedere in una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al presidente della IV Commissione consiliare, Francesco Paolicelli e all'assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione urgente della IV Commissione in Consiglio regionale per conoscere il cronoprogramma per il Piano regionale dell'acqua e della bonifica, partendo dall'assunto che le opere idrauliche realizzate nel tempo sul territorio risultano in molti casi distrutte e in serio stato manutentivo o addirittura, in alcuni casi, non sono mai entrate in esercizio, mentre i canali risultano colmi di sterpaglie e immondizia e con vegetazione e presenza di alberature anche di 20 anni.
Lo stesso dicasi per le opere irrigue – aggiunge Coldiretti Puglia – di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una modera distribuzione sull'area regionale.
"Non si può più tergiversare, visto che è a tutti evidente come il cambiamento climatico stia creando grandi problemi al territorio, soprattutto per la Puglia che invece ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare l'acqua alle produzioni agricole", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La piovosità media in Puglia è di appena di 641,5 millimetri annui e la disponibilità annua media di risorsa pro capite è di soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi, con un grave rischio di dissesto idrogeologico in moltissimi comuni pugliesi, mentre a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su questi territori.
"Per questo è necessario uno sforzo straordinario in termini di progettualità e investimenti, per modernizzazione il settore, nonché per la maggior sicurezza dei territori rispetto ai sempre più frequenti fenomeni climatici calamitosi. E tale compito deve essere assunto della politica regionale nel suo insieme, con una chiara volontà di voler mettere l'acqua e la bonifica al centro dell'impegno, sia in termini di risorse che di progettualità, ciò anche al fine di superare il sentiment sfavorevole, verso uno strumento indispensabile per il settore primario, altrimenti percepito solo come un esempio di mala gestio ed inefficienza regionale", insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Coldiretti Puglia chiede il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
Coldiretti Puglia torna a sollecitare l'urgente dichiarazione dello stato di emergenza idrica per la Regione Puglia, come sta avvenendo per altre regioni che, oltre alla possibilità di indennizzare le imprese per i danni subiti, consenta di accedere a fondi straordinari per la realizzazione di necessarie opere e interventi per la migliore gestione dell'acqua.
E' Coldiretti Puglia a chiedere in una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al presidente della IV Commissione consiliare, Francesco Paolicelli e all'assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione urgente della IV Commissione in Consiglio regionale per conoscere il cronoprogramma per il Piano regionale dell'acqua e della bonifica, partendo dall'assunto che le opere idrauliche realizzate nel tempo sul territorio risultano in molti casi distrutte e in serio stato manutentivo o addirittura, in alcuni casi, non sono mai entrate in esercizio, mentre i canali risultano colmi di sterpaglie e immondizia e con vegetazione e presenza di alberature anche di 20 anni.
Lo stesso dicasi per le opere irrigue – aggiunge Coldiretti Puglia – di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una modera distribuzione sull'area regionale.
"Non si può più tergiversare, visto che è a tutti evidente come il cambiamento climatico stia creando grandi problemi al territorio, soprattutto per la Puglia che invece ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare l'acqua alle produzioni agricole", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La piovosità media in Puglia è di appena di 641,5 millimetri annui e la disponibilità annua media di risorsa pro capite è di soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi, con un grave rischio di dissesto idrogeologico in moltissimi comuni pugliesi, mentre a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su questi territori.
"Per questo è necessario uno sforzo straordinario in termini di progettualità e investimenti, per modernizzazione il settore, nonché per la maggior sicurezza dei territori rispetto ai sempre più frequenti fenomeni climatici calamitosi. E tale compito deve essere assunto della politica regionale nel suo insieme, con una chiara volontà di voler mettere l'acqua e la bonifica al centro dell'impegno, sia in termini di risorse che di progettualità, ciò anche al fine di superare il sentiment sfavorevole, verso uno strumento indispensabile per il settore primario, altrimenti percepito solo come un esempio di mala gestio ed inefficienza regionale", insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Coldiretti Puglia chiede il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
Coldiretti Puglia torna a sollecitare l'urgente dichiarazione dello stato di emergenza idrica per la Regione Puglia, come sta avvenendo per altre regioni che, oltre alla possibilità di indennizzare le imprese per i danni subiti, consenta di accedere a fondi straordinari per la realizzazione di necessarie opere e interventi per la migliore gestione dell'acqua.