Strage treni: il ricordo del festival teatrale Sciapò
In scena a Canosa di Puglia la commedia “Un posto fisso in Paradiso”
martedì 19 luglio 2016
21.45
Domenica 17 luglio, il ricordo delle vittime della strage dei treni sulla Andria-Corato è stato evocato nel corso di una delle rappresentazioni del festival teatrale "Sciapò", organizzato dalla Pro Loco di Canosa, dalla compagnia "Teatro Nuovo" e dal Comune di Canosa di Puglia, che si sta svolgendo presso l'area archeologica "San Giovanni". Il festival sta mettendo in scena piece teatrali di compagnie amatoriali provenienti da tutta Italia: una giuria, al termine della kermesse, decreterà il vincitore.
La compagnia "Uomini di mondo" di Ischia, ha portato in scena, proprio domenica scorsa, la commedia "Un posto fisso in Paradiso". Al termine della rappresentazione un fuori programma dell'autore della commedia, Corrado Visone, ha ricordato agli spettatori la tragedia che ci ha toccato così da vicino, con una riflessione, scritta di suo pugno, che per la sua intensità e genuinità ha coinvolto particolarmente l'uditorio e che, col permesso dell'autore, si riporta di seguito integralmente quale ulteriore omaggio della Città di Canosa alle vittime del terribile incidente ferroviario.
"Nei treni al Sud – ha detto Corrado Visone - si appoggia la testa al finestrino che scotta, qualche volta si dorme, e il rumore è un suono dolce, che ti conduce, tra la campagna e la periferia, altre volte nei treni si sta svegli e il mondo è un acquerello di figure imprecise, e i colori si divertono a scambiarsi di posto e non sai se è una fila di panni stesi o un filare di viti, nei treni al Sud fa caldo, e non ripareranno mai l'aria condizionata, se c'è mai stata, al Sud nei treni si aspetta le gallerie, perché è buio, perché sono fresche, nei treni al Sud si tengono i finestrini aperti, per respirare, e ci si affaccia, e il panorama è sempre bello, c'è quasi sempre il mare, nei treni al Sud si fa conversazione e i dialetti si mischiano e anche le giornate di lavoro, di chi comincia e di chi finisce, e l'orario porta sempre le 07.48 anche se fa ritardo, anche se in alcuni giorni non c'è, nei treni ci sono i ragazzi, che ascoltano la musica nelle cuffie e sono distratti, non si accorgono della fermata che scorre via, e quel nome di stazione si confonde con un altro e volevi tornare a casa, ma scendi alla prossima, nei treni al Sud fa caldo e anche la strada sbiadisce in lontananza, nei treni al Sud si suda e la vista si appanna, e la strada scompare e in fondo forse c'è una mucca, o una casa cantoniera, oppure è un altro treno, che non ha visto il semaforo, che non ha visto un altro treno, uguale e contrario, nello stesso verso, che va in controsenso, e un controsenso è forse la vita, che credi di dormire, e invece nei treni si muore".
La compagnia "Uomini di mondo" di Ischia, ha portato in scena, proprio domenica scorsa, la commedia "Un posto fisso in Paradiso". Al termine della rappresentazione un fuori programma dell'autore della commedia, Corrado Visone, ha ricordato agli spettatori la tragedia che ci ha toccato così da vicino, con una riflessione, scritta di suo pugno, che per la sua intensità e genuinità ha coinvolto particolarmente l'uditorio e che, col permesso dell'autore, si riporta di seguito integralmente quale ulteriore omaggio della Città di Canosa alle vittime del terribile incidente ferroviario.
"Nei treni al Sud – ha detto Corrado Visone - si appoggia la testa al finestrino che scotta, qualche volta si dorme, e il rumore è un suono dolce, che ti conduce, tra la campagna e la periferia, altre volte nei treni si sta svegli e il mondo è un acquerello di figure imprecise, e i colori si divertono a scambiarsi di posto e non sai se è una fila di panni stesi o un filare di viti, nei treni al Sud fa caldo, e non ripareranno mai l'aria condizionata, se c'è mai stata, al Sud nei treni si aspetta le gallerie, perché è buio, perché sono fresche, nei treni al Sud si tengono i finestrini aperti, per respirare, e ci si affaccia, e il panorama è sempre bello, c'è quasi sempre il mare, nei treni al Sud si fa conversazione e i dialetti si mischiano e anche le giornate di lavoro, di chi comincia e di chi finisce, e l'orario porta sempre le 07.48 anche se fa ritardo, anche se in alcuni giorni non c'è, nei treni ci sono i ragazzi, che ascoltano la musica nelle cuffie e sono distratti, non si accorgono della fermata che scorre via, e quel nome di stazione si confonde con un altro e volevi tornare a casa, ma scendi alla prossima, nei treni al Sud fa caldo e anche la strada sbiadisce in lontananza, nei treni al Sud si suda e la vista si appanna, e la strada scompare e in fondo forse c'è una mucca, o una casa cantoniera, oppure è un altro treno, che non ha visto il semaforo, che non ha visto un altro treno, uguale e contrario, nello stesso verso, che va in controsenso, e un controsenso è forse la vita, che credi di dormire, e invece nei treni si muore".