Strage treni: Corte d'Appello Bari accoglie ricusazione dei giudici
Astip: "Li avete uccisi ancora una volta. Giù le mani dai nostri cari, morti nel disastro ferroviario"
martedì 25 giugno 2019
12.37
"Li avete uccisi ancora una volta. Giù le mani dai nostri cari, morti nel disastro ferroviario". Questa la frase lapidaria che compare sulla pagina Facebook dell'associazione Astip che raccoglie i familiari delle 23 vittime e delle decine di feriti, della strage dei treni sull'Andria-Corato, commentando la notizia della ricusazione dei giudici.
La Corte di appello di Bari, infatti, ha accolto l'istanza di ricusazione dei giudici del Tribunale di Trani, Giulia Pavese presidente, dinanzi ai quali è alle fasi preliminari il processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016, come si ricorderà sulla tratta tra Andria e Corato, causò la morte di 23 persone e il ferimento di ben 51 passeggeri. Il presidente del Tribunale di Trani dovrà ora nominare un nuovo collegio giudicante. Con provvedimento motivato depositato oggi, la Corte di appello ha condiviso l'istanza di ricusazione presentata da Ferrotramviaria, imputata e responsabile civile nel processo. Nell'atto, depositato il 6 giugno, la società evidenziava che il provvedimento di citazione della Regione Puglia come responsabile civile nel quale il Tribunale definito Ferrotramviaria «inaffidabile», costituisce «una irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell'ente». La Corte d'Appello ha anche annullato l'ordinanza con cui il Tribunale di Trani aveva ammesso la costituzione dei parenti delle vittime nei confronti della Regione.
«Deve fondatamente ritenersi la sussistenza della causa di ricusazione prospettata, consistente nella descritta indebita anticipazione di giudizio da parte del collegio giudicante tranese che ne ha minato definitivamente l'immagine di imparzialità». Così i giudici della Corte di appello di Bari motivano l'accoglimento dell'istanza di ricusazione dei giudici di Trani nel processo sul disastro ferroviario del luglio 2016 tra Andria e Corato, costato la vita a 23 persone.
La Corte di appello di Bari, infatti, ha accolto l'istanza di ricusazione dei giudici del Tribunale di Trani, Giulia Pavese presidente, dinanzi ai quali è alle fasi preliminari il processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016, come si ricorderà sulla tratta tra Andria e Corato, causò la morte di 23 persone e il ferimento di ben 51 passeggeri. Il presidente del Tribunale di Trani dovrà ora nominare un nuovo collegio giudicante. Con provvedimento motivato depositato oggi, la Corte di appello ha condiviso l'istanza di ricusazione presentata da Ferrotramviaria, imputata e responsabile civile nel processo. Nell'atto, depositato il 6 giugno, la società evidenziava che il provvedimento di citazione della Regione Puglia come responsabile civile nel quale il Tribunale definito Ferrotramviaria «inaffidabile», costituisce «una irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell'ente». La Corte d'Appello ha anche annullato l'ordinanza con cui il Tribunale di Trani aveva ammesso la costituzione dei parenti delle vittime nei confronti della Regione.
«Deve fondatamente ritenersi la sussistenza della causa di ricusazione prospettata, consistente nella descritta indebita anticipazione di giudizio da parte del collegio giudicante tranese che ne ha minato definitivamente l'immagine di imparzialità». Così i giudici della Corte di appello di Bari motivano l'accoglimento dell'istanza di ricusazione dei giudici di Trani nel processo sul disastro ferroviario del luglio 2016 tra Andria e Corato, costato la vita a 23 persone.