Storie di impegno sociale: l'esempio dell'azienda agricola andriese Rustico
Il sostegno all'A.Ge.B.E.O. per costruire un Villaggio dell'Accoglienza in favore di bambini con malattie oncoematologiche
venerdì 8 dicembre 2017
19.46
Natale fa rima con sociale, e non a caso si dice che "A Natale si è più buoni e generosi". Sono svariate le iniziative benefiche in questo particolare periodo dell'anno, e oggi vogliamo raccontarvene una in particolare, che vede impegnata l'azienda agricola andriese Rustico in un progetto con l'associazione A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo, una Onlus nata da una promessa fatta da un padre al figlio: che la sua morte non sarebbe stata la fine.
Ve ne descriviamo in breve la nascita e l'obiettivo. Vincenzo Farina muore il 24 novembre 2002 a Trieste di leucemia a soli 16 anni e suo padre Michele decide di rispettare la promessa fatta a suo figlio: che nessun altro padre avrebbe dovuto affrontare il disagio provato da ogni padre il cui figlio/a si ammala di malattia oncoematologica, nessun altra famiglia avrebbe dovuto preoccuparsi di trovare ospitalità durante i lunghi mesi di terapia che seguono i ricoveri.
L'A.Ge.B.E.O. (Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici), fondata nel 1990 da un gruppo di genitori che ha vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della malattia oncoematologica, nel 2003 diventa "A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo Onlus". Il dolore e la sofferenza per la perdita di Vincenzo si sono trasformati in una forte determinazione finalizzata ad aiutare altre famiglie che ogni giorno vivono con angoscia e disperazione lo stesso dramma. Dal 2003, grazie all'instancabile perseveranza di Michele Farina, di sua moglie Chiara e degli oltre 150 volontari coinvolti, aiuta quotidianamente, nei bisogni pratici concreti e psicologici, le famiglie che vivono con i propri bambini il dramma della malattia oncoematologica infantile. L'A.Ge.B.E.O. ha un gruppo di volontari che si occupa di offrire un supporto nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari e in tutte le attività esterne. Cervello, cuore ed anima è ciò che li accomuna. Sono un gruppo speciale e quello che le caratterizza è il senso che loro danno alla vita. Loro hanno una marcia in più, sanno come essere spontanei e sanno trovare le parole giuste al momento giusto. Sanno donare il loro tempo sapendo di ricevere in cambio solo un grazie che spesso vale molto. Fare volontariato significa offrire in cambio di un sorriso. La prima casa di accoglienza per le famiglie colpite da questa malattia è stata la stessa casa di Michele e Chiara, che si rendono disponibili ad accogliere i piccoli malati e le loro famiglie venuti da lontano e che non hanno mezzi e possibilità di trovare altra sistemazione. Nel 2007 il Comune di Bari concede in comodato d'uso un bene confiscato alla criminalità organizzata, un appartamento che diviene la prima Casa di Accoglienza ufficiale dell'Associazione; l'appartamento, in via Tommaso Fiore n. 120, ha accolto sino ad oggi oltre trecento famiglie, gestendo tra mille problemi il quotidiano di ciascuno dei nuclei ospitati. Nel 2016 il Consiglio Comunale di Bari affida all'associazione un terreno, sempre confiscato alla criminalità organizzata, ove sorgerà il primo Villaggio dell'Accoglienza riservato ai bambini colpiti da malattie oncoematologiche e alle loro famiglie.
Il Villaggio dell'Accoglienza, che sorgerà su un suolo di 3000 mq, sarà dotato di 10 unità, di cui 8 abitative. 1 destinata a reception/ufficio/guardiania e 1 destinata ad attività di riabilitazione, nonché di parcheggio e area giochi attrezzata per i bambini, per il recupero del loro benessere psicofisico, per far ritrovare loro serenità durante e dopo i lunghi difficili mesi di degenza nelle strutture ospedaliere e durante la fase di mantenimento. Il Comune di Bari ha assegnato all'associazione un terreno confiscato alla criminalità organizzata e ubicato alla I Traversa di Via Camillo Rosalba, nelle immediate vicinanze dell'Ospedale Oncologico "Giovanni Paolo II" di Bari. La stima dei costi dei lavori di costruzione del Villaggio dell'Accoglienza ammonta a circa € 1.198.000,00 IVA esclusa. La costruzione del Villaggio sarà sostenuta soprattutto attraverso le donazioni che daranno vita all'ambizioso progetto di solidarietà pensato per rendere meno drammatico un momento della vita di molte famiglie colpite dal dramma della malattia dei loro figli. In questa mission è importantissimo l'affiancamento dell'Associazione Trenta Ore per la Vita che, nell'ambito del progetto Home, ha sposato il progetto sia nel 2014 che nel 2016 e nel 2017, motivo per cui il Villaggio prenderà il nome di "Villaggio dell'Accoglienza Trenta Ore per la Vita per A.Ge.B.E.O.". La costruzione del "Villaggio dell'Accoglienza Trenta Ore per la Vita per Agebeo", in accordo con l'impresa, avverrà a step, proprio per permettere all'associazione di reperire i fondi necessari. Conclusa la cantierizzazione, è stato realizzato sino ad oggi lo scheletro delle prime otto unità abitative. Con l'augurio che l'associazione Trenta Ore per la Vita sia solo la prima delle collaborazioni con enti, associazioni o settori dell'imprenditoria pugliese (e non) che vorranno offrire un sostegno nel realizzare nel più breve tempo possibile questo sogno, necessario per il benessere dei piccoli assistiti, vero e proprio motore di questa attività.
L'iniziativa di cui parlavamo in apertura, finanziata dall'azienda agricola Rustico, ha preso il via il 2 dicembre e terminerà il 26 dicembre, e trattasi della vendita di prodotti tipici dell'azienda Rustico che è possibile acquistare in piazza Catuma; il ricavato andrà a sostenere il progetto di cui si è discusso. Luigi Rustico, titolare dell'azienda di famiglia dal 1992 dal giorno successivo al conseguimento del diploma di ragioneria, ci descrive le peculiarità di questa iniziativa nel corso di un'intervista curata dalla nostra redazione: «Non abbiamo avuto nessun incentivo ma ci va bene così, ci piace investire personalmente in questo progetto. Questa iniziativa nasce per far conoscere ai consumatori le potenzialità della nostra produzione e dare un valore aggiunto alla nostra zona, tra le più belle d'Europa; non a caso, la Puglia viene definita "la California d'Europa". Nel nostro lavoro è anche inevitabile pensare agli impegni sociali: noi stiamo collaborando già da qualche anno con l'associazione A.Ge.B.E.O. e insieme stiamo facendo costruire un villaggio, ormai a buon punto», che accolga bambini provenienti dall'Ucraina e da altre nazioni, i quali vengono qui per curare la leucemia. Due anni fa abbiamo messo la prima pietra, e in quella circostanza Lorella Cuccarini ha fatto un'importante donazione e dunque collabora con noi. Sono gesti importanti, a Natale bisogna pensare al sociale e non solo a ingozzarsi di prelibatezze; molte volte facciamo come gli struzzi, mettiamo la testa sotto terra facendo finta di non vedere i problemi che affliggono il mondo. Per il sociale è sufficiente un piccolo sacrificio da parte di tutti per fare cose grandissime.
Nell'ambito di questa iniziativa si coglie anche l'occasione per presentare questa azienda agricola storica della nostra città: «La nostra azienda è in vita da più di un secolo ed è stata tramandata dal padre di mio nonno fino a me. Il nostro non è un lavoro, ma un mestiere, dove bisogna avere una conoscenza approfondita di ciò che si fa. La nostra iniziativa intende incentivare il consumo dei prodotti locali: è una maniera per ovviare alla crisi e poichè l'agricoltura in Italia ha un protocollo di produzione molto rigido riusciamo ad avere prodotti fantastici, ma spesso non ce ne rendiamo conto. Nella nostra azienda produciamo verdure con varietà non ibride e non geneticamente modificate, rape e da qualche anno anche il melograno. Da qualche anno abbiamo trasformato i nostri prodotti in sottolio, come cipolle, carciofi, olive».
Per info e contatti:
A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo Onlus
c/o Reparto di Oncoematologia Pediatrica Policlinico di Bari – (sede operativa)
080/5593527 – 329/0562891 – 329/0562896 (Segreteria)
329/0562888 (Presidente Michele Farina)
www.agebeo.it
Ve ne descriviamo in breve la nascita e l'obiettivo. Vincenzo Farina muore il 24 novembre 2002 a Trieste di leucemia a soli 16 anni e suo padre Michele decide di rispettare la promessa fatta a suo figlio: che nessun altro padre avrebbe dovuto affrontare il disagio provato da ogni padre il cui figlio/a si ammala di malattia oncoematologica, nessun altra famiglia avrebbe dovuto preoccuparsi di trovare ospitalità durante i lunghi mesi di terapia che seguono i ricoveri.
L'A.Ge.B.E.O. (Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici), fondata nel 1990 da un gruppo di genitori che ha vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della malattia oncoematologica, nel 2003 diventa "A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo Onlus". Il dolore e la sofferenza per la perdita di Vincenzo si sono trasformati in una forte determinazione finalizzata ad aiutare altre famiglie che ogni giorno vivono con angoscia e disperazione lo stesso dramma. Dal 2003, grazie all'instancabile perseveranza di Michele Farina, di sua moglie Chiara e degli oltre 150 volontari coinvolti, aiuta quotidianamente, nei bisogni pratici concreti e psicologici, le famiglie che vivono con i propri bambini il dramma della malattia oncoematologica infantile. L'A.Ge.B.E.O. ha un gruppo di volontari che si occupa di offrire un supporto nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari e in tutte le attività esterne. Cervello, cuore ed anima è ciò che li accomuna. Sono un gruppo speciale e quello che le caratterizza è il senso che loro danno alla vita. Loro hanno una marcia in più, sanno come essere spontanei e sanno trovare le parole giuste al momento giusto. Sanno donare il loro tempo sapendo di ricevere in cambio solo un grazie che spesso vale molto. Fare volontariato significa offrire in cambio di un sorriso. La prima casa di accoglienza per le famiglie colpite da questa malattia è stata la stessa casa di Michele e Chiara, che si rendono disponibili ad accogliere i piccoli malati e le loro famiglie venuti da lontano e che non hanno mezzi e possibilità di trovare altra sistemazione. Nel 2007 il Comune di Bari concede in comodato d'uso un bene confiscato alla criminalità organizzata, un appartamento che diviene la prima Casa di Accoglienza ufficiale dell'Associazione; l'appartamento, in via Tommaso Fiore n. 120, ha accolto sino ad oggi oltre trecento famiglie, gestendo tra mille problemi il quotidiano di ciascuno dei nuclei ospitati. Nel 2016 il Consiglio Comunale di Bari affida all'associazione un terreno, sempre confiscato alla criminalità organizzata, ove sorgerà il primo Villaggio dell'Accoglienza riservato ai bambini colpiti da malattie oncoematologiche e alle loro famiglie.
Il Villaggio dell'Accoglienza, che sorgerà su un suolo di 3000 mq, sarà dotato di 10 unità, di cui 8 abitative. 1 destinata a reception/ufficio/guardiania e 1 destinata ad attività di riabilitazione, nonché di parcheggio e area giochi attrezzata per i bambini, per il recupero del loro benessere psicofisico, per far ritrovare loro serenità durante e dopo i lunghi difficili mesi di degenza nelle strutture ospedaliere e durante la fase di mantenimento. Il Comune di Bari ha assegnato all'associazione un terreno confiscato alla criminalità organizzata e ubicato alla I Traversa di Via Camillo Rosalba, nelle immediate vicinanze dell'Ospedale Oncologico "Giovanni Paolo II" di Bari. La stima dei costi dei lavori di costruzione del Villaggio dell'Accoglienza ammonta a circa € 1.198.000,00 IVA esclusa. La costruzione del Villaggio sarà sostenuta soprattutto attraverso le donazioni che daranno vita all'ambizioso progetto di solidarietà pensato per rendere meno drammatico un momento della vita di molte famiglie colpite dal dramma della malattia dei loro figli. In questa mission è importantissimo l'affiancamento dell'Associazione Trenta Ore per la Vita che, nell'ambito del progetto Home, ha sposato il progetto sia nel 2014 che nel 2016 e nel 2017, motivo per cui il Villaggio prenderà il nome di "Villaggio dell'Accoglienza Trenta Ore per la Vita per A.Ge.B.E.O.". La costruzione del "Villaggio dell'Accoglienza Trenta Ore per la Vita per Agebeo", in accordo con l'impresa, avverrà a step, proprio per permettere all'associazione di reperire i fondi necessari. Conclusa la cantierizzazione, è stato realizzato sino ad oggi lo scheletro delle prime otto unità abitative. Con l'augurio che l'associazione Trenta Ore per la Vita sia solo la prima delle collaborazioni con enti, associazioni o settori dell'imprenditoria pugliese (e non) che vorranno offrire un sostegno nel realizzare nel più breve tempo possibile questo sogno, necessario per il benessere dei piccoli assistiti, vero e proprio motore di questa attività.
L'iniziativa di cui parlavamo in apertura, finanziata dall'azienda agricola Rustico, ha preso il via il 2 dicembre e terminerà il 26 dicembre, e trattasi della vendita di prodotti tipici dell'azienda Rustico che è possibile acquistare in piazza Catuma; il ricavato andrà a sostenere il progetto di cui si è discusso. Luigi Rustico, titolare dell'azienda di famiglia dal 1992 dal giorno successivo al conseguimento del diploma di ragioneria, ci descrive le peculiarità di questa iniziativa nel corso di un'intervista curata dalla nostra redazione: «Non abbiamo avuto nessun incentivo ma ci va bene così, ci piace investire personalmente in questo progetto. Questa iniziativa nasce per far conoscere ai consumatori le potenzialità della nostra produzione e dare un valore aggiunto alla nostra zona, tra le più belle d'Europa; non a caso, la Puglia viene definita "la California d'Europa". Nel nostro lavoro è anche inevitabile pensare agli impegni sociali: noi stiamo collaborando già da qualche anno con l'associazione A.Ge.B.E.O. e insieme stiamo facendo costruire un villaggio, ormai a buon punto», che accolga bambini provenienti dall'Ucraina e da altre nazioni, i quali vengono qui per curare la leucemia. Due anni fa abbiamo messo la prima pietra, e in quella circostanza Lorella Cuccarini ha fatto un'importante donazione e dunque collabora con noi. Sono gesti importanti, a Natale bisogna pensare al sociale e non solo a ingozzarsi di prelibatezze; molte volte facciamo come gli struzzi, mettiamo la testa sotto terra facendo finta di non vedere i problemi che affliggono il mondo. Per il sociale è sufficiente un piccolo sacrificio da parte di tutti per fare cose grandissime.
Nell'ambito di questa iniziativa si coglie anche l'occasione per presentare questa azienda agricola storica della nostra città: «La nostra azienda è in vita da più di un secolo ed è stata tramandata dal padre di mio nonno fino a me. Il nostro non è un lavoro, ma un mestiere, dove bisogna avere una conoscenza approfondita di ciò che si fa. La nostra iniziativa intende incentivare il consumo dei prodotti locali: è una maniera per ovviare alla crisi e poichè l'agricoltura in Italia ha un protocollo di produzione molto rigido riusciamo ad avere prodotti fantastici, ma spesso non ce ne rendiamo conto. Nella nostra azienda produciamo verdure con varietà non ibride e non geneticamente modificate, rape e da qualche anno anche il melograno. Da qualche anno abbiamo trasformato i nostri prodotti in sottolio, come cipolle, carciofi, olive».
Per info e contatti:
A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo Onlus
c/o Reparto di Oncoematologia Pediatrica Policlinico di Bari – (sede operativa)
080/5593527 – 329/0562891 – 329/0562896 (Segreteria)
329/0562888 (Presidente Michele Farina)
www.agebeo.it