Stop a sanatoria, Perrone: «Gravissimi problemi se non risolta questione»
Prima voce ufficiale dell'Anci con il vicario oltre che Sindaco di Lecce
giovedì 17 dicembre 2015
17.06
«Il giudizio politico dei Comuni sulla legge di Stabilità è complessivamente positivo: il superamento del Patto di stabilità e la compensazione del mancato gettito Tasi ci dicono che stavolta è una manovra diversa rispetto a quelle degli anni precedenti. Tuttavia rimangono questioni aperte, alcune molto complesse che possono trovare soluzioni anche attraverso un altro strumento normativo». Così il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Lecce, Paolo Perrone, al termine della Conferenza Unificata chiamata ad esprimersi, tra l'altro, anche sulla legge di Stabilità. Ad accompagnare Perrone c'erano altri due vicepresidenti: il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti e il primo cittadino di Valdengo, Roberto Pella. Lo stop alla sanatoria per l'approvazione tardiva delle aliquote 2015 delle tasse comunali, infatti, ha creato una grossa patata bollente per il Comune di Andria come per altri 843 enti italiani. La voce di Perrone è la prima ufficiale che giunge da parte dell'Anci dopo lo stop in commissione bilancio, Associazione Nazionale dei Comuni che ha fortemente sostenuto la sanatoria.
«La prima questione irrisolta – ha detto Perrone – riguarda gli uffici giudiziari, su cui i Comuni vantano un credito nei confronti dello Stato di circa 700 milioni di euro. Parliamo di somme pregresse che vanno dal 2012 fino al settembre di quest'anno quando c'è stato il passaggio di competenze. Solo a Lecce siamo a sette milioni di euro di crediti e sono somme che creano problemi alle nostre casse. Poi c'è la questione di quei Comuni che hanno approvato le aliquote oltre il termine del 30 luglio; parliamo di circa 1000 enti, molti dei quali impegnati con l'ultima tornata amministrativa, che non sono riusciti a chiudere i propri esercizi. In prima lettura al Senato nella Stabilità c'era una norma di salvaguardia che però è stata è stata ribaltata alla Camera, per giunta con parere favorevole del governo. Questa situazione – ha aggiunto e concluso il vicario Anci – crea gravissimi problemi e se non risolta molti Comuni avranno difficoltà ad avere i bilanci in equilibrio poiché dovrebbero utilizzare le aliquote dello scorso anno».
«La prima questione irrisolta – ha detto Perrone – riguarda gli uffici giudiziari, su cui i Comuni vantano un credito nei confronti dello Stato di circa 700 milioni di euro. Parliamo di somme pregresse che vanno dal 2012 fino al settembre di quest'anno quando c'è stato il passaggio di competenze. Solo a Lecce siamo a sette milioni di euro di crediti e sono somme che creano problemi alle nostre casse. Poi c'è la questione di quei Comuni che hanno approvato le aliquote oltre il termine del 30 luglio; parliamo di circa 1000 enti, molti dei quali impegnati con l'ultima tornata amministrativa, che non sono riusciti a chiudere i propri esercizi. In prima lettura al Senato nella Stabilità c'era una norma di salvaguardia che però è stata è stata ribaltata alla Camera, per giunta con parere favorevole del governo. Questa situazione – ha aggiunto e concluso il vicario Anci – crea gravissimi problemi e se non risolta molti Comuni avranno difficoltà ad avere i bilanci in equilibrio poiché dovrebbero utilizzare le aliquote dello scorso anno».