Stoccaggio scorie nucleari, via libera all'unanimità alla mozione del Pd di Andria
Il Sindaco e la giunta si impegnano nell'intraprendere ogni azione politica per la tutela ambientale, paesaggistica e storica del nostro territorio
venerdì 19 marzo 2021
13.57
Via libera all'unanimità ad una mozione presentata in consiglio comunale del gruppo del Pd di Andria relativa all "Localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari".
In particolari, i firmatari del documento presentato alla massima assise, Michele Di Lorenzo, Lorenzo Marchio, Giovanni Addario, Gianluca Sanguedolce, Grazia Asselti e Luigia Fortunato chiedono al Sindaco e alla Giunta del Comune di Andria di «collaborare attivamente, come stabilito nella comunità del Parco, a definire il regolamento delle aree contigue al fine di valorizzare aree limitrofe (geositi, tra cui spicca la dolina gurgo) e offrire ogni garanzia alle potenzialità turistiche del nostro territorio vocato ad una agricoltura di qualità e un turismo sostenibile (candidatura geoparco Unesco) e, conseguentemente, di impegnarsi nell'intraprendere ogni azione politica per la tutela ambientale, naturalistica, paesaggistica, archeologica e storica del nostro territorio e, più in generale dell'intera area appartenente al Parco Nazionale dell'Alta Murgia, unitamente alla salvaguardia della salute dei cittadini».
Inoltre i consiglieri comunali del Pd invitano i colleghi di tutta l'assise «a condividere le osservazioni depositate in Regione dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia (tavolo tematico 5 e 8). Trattasi di osservazioni che analizzano gli effetti e le interferenze possibili che il sito di deposito delle scorie determinerebbe sull'habitat murgiano, sui corridoi naturali (anche all'esterno del Parco Nazionale), su flora, fauna e zone speciali di conservazione. Il sito di deposito comprometterebbe inoltre il turismo ed, in particolare, il turismo sostenibile, per cui vi è stato il riconoscimento con l'inserimento nella carta europea del turismo sostenibile (novembre 2019) per il Parco dell'Alta Murgia che rischia di essere annichilito da una scelta palesemente contraddittoria. La rete dei sistemi ricettivi e delle risorse presenti nel territorio riceverebbe un colpo ferale da una scelta di questo tipo».
La problematica legata all'eventuale stoccaggio di rifiuti e scorie nucleari, individuati in un'apposita mappa la cosiddetta "Cnapi", redatta dalla Sogin ovvero la società che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari italiane, merita un immediato approfondimento ed una pronta reazione amministrativa. In quel documento venivano individuate 67 aree che soddisfano i 25 criteri stabiliti nel 2014-2015. Si tratta di Comuni raccolti in cinque macrozone, che potremmo definire così: Piemonte (8 aree), Toscana-Lazio (24 aree), Basilicata-Puglia (17 aree), Sardegna (14 aree), Sicilia (5 aree). Nell'area compresa tra la Basilicata e Puglia figurano Potenza, Matera, Bari, Taranto e, tra gli altri, i comuni di Gravina e Altamura. Sebbene, quindi, non direttamente coinvolto anche il territorio di Andria risulta fortemente interessato, considerata anche la vicinanza con i comuni di Altamura e Gravina e soprattutto per la vicinanza dei siti individuati al Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Dopo che la notizia è stata resa pubblica, ad inizio gennaio, si sono registrate diverse posizioni politiche contrarie alla decisione. Il mondo ambientalista e il settore produttivo agropastorale e turistico hanno espresso forti perplessità. Nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione del 5 gennaio ha preso avvio la «consultazione pubblica». Le Regioni, gli enti locali e i soggetti interessati potranno formulare le loro osservazioni e proposte tecniche alla Sogin. Si tratta di un momento decisivo anche perché è la prima volta che una consultazione pubblica di questo tipo si svolge in Italia. Tra gli enti interessati a presentare proprie osservazioni vi è anche il Parco Nazionale dell'Alta Murgia (considerato che è un'area interessata come idonee allo stoccaggio di questi rifiuti radioattivi), ente che si sta adoperando per la presentazione di osservazioni tecniche per opporsi in maniera ponderata ed oggettiva a tale decisione.
In particolari, i firmatari del documento presentato alla massima assise, Michele Di Lorenzo, Lorenzo Marchio, Giovanni Addario, Gianluca Sanguedolce, Grazia Asselti e Luigia Fortunato chiedono al Sindaco e alla Giunta del Comune di Andria di «collaborare attivamente, come stabilito nella comunità del Parco, a definire il regolamento delle aree contigue al fine di valorizzare aree limitrofe (geositi, tra cui spicca la dolina gurgo) e offrire ogni garanzia alle potenzialità turistiche del nostro territorio vocato ad una agricoltura di qualità e un turismo sostenibile (candidatura geoparco Unesco) e, conseguentemente, di impegnarsi nell'intraprendere ogni azione politica per la tutela ambientale, naturalistica, paesaggistica, archeologica e storica del nostro territorio e, più in generale dell'intera area appartenente al Parco Nazionale dell'Alta Murgia, unitamente alla salvaguardia della salute dei cittadini».
Inoltre i consiglieri comunali del Pd invitano i colleghi di tutta l'assise «a condividere le osservazioni depositate in Regione dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia (tavolo tematico 5 e 8). Trattasi di osservazioni che analizzano gli effetti e le interferenze possibili che il sito di deposito delle scorie determinerebbe sull'habitat murgiano, sui corridoi naturali (anche all'esterno del Parco Nazionale), su flora, fauna e zone speciali di conservazione. Il sito di deposito comprometterebbe inoltre il turismo ed, in particolare, il turismo sostenibile, per cui vi è stato il riconoscimento con l'inserimento nella carta europea del turismo sostenibile (novembre 2019) per il Parco dell'Alta Murgia che rischia di essere annichilito da una scelta palesemente contraddittoria. La rete dei sistemi ricettivi e delle risorse presenti nel territorio riceverebbe un colpo ferale da una scelta di questo tipo».
La problematica legata all'eventuale stoccaggio di rifiuti e scorie nucleari, individuati in un'apposita mappa la cosiddetta "Cnapi", redatta dalla Sogin ovvero la società che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari italiane, merita un immediato approfondimento ed una pronta reazione amministrativa. In quel documento venivano individuate 67 aree che soddisfano i 25 criteri stabiliti nel 2014-2015. Si tratta di Comuni raccolti in cinque macrozone, che potremmo definire così: Piemonte (8 aree), Toscana-Lazio (24 aree), Basilicata-Puglia (17 aree), Sardegna (14 aree), Sicilia (5 aree). Nell'area compresa tra la Basilicata e Puglia figurano Potenza, Matera, Bari, Taranto e, tra gli altri, i comuni di Gravina e Altamura. Sebbene, quindi, non direttamente coinvolto anche il territorio di Andria risulta fortemente interessato, considerata anche la vicinanza con i comuni di Altamura e Gravina e soprattutto per la vicinanza dei siti individuati al Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Dopo che la notizia è stata resa pubblica, ad inizio gennaio, si sono registrate diverse posizioni politiche contrarie alla decisione. Il mondo ambientalista e il settore produttivo agropastorale e turistico hanno espresso forti perplessità. Nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione del 5 gennaio ha preso avvio la «consultazione pubblica». Le Regioni, gli enti locali e i soggetti interessati potranno formulare le loro osservazioni e proposte tecniche alla Sogin. Si tratta di un momento decisivo anche perché è la prima volta che una consultazione pubblica di questo tipo si svolge in Italia. Tra gli enti interessati a presentare proprie osservazioni vi è anche il Parco Nazionale dell'Alta Murgia (considerato che è un'area interessata come idonee allo stoccaggio di questi rifiuti radioattivi), ente che si sta adoperando per la presentazione di osservazioni tecniche per opporsi in maniera ponderata ed oggettiva a tale decisione.