SP Andria-Trani e il ponte dei disagi

Una considerazione della Libera Associazione Civica

martedì 15 agosto 2017
"Con il tempo e meditando ci si rende conto di quanti errori, seppur in buona fede, si sono commessi. Doverli ammettere è durissima. Ci si comporta come le patelle attaccate allo scoglio: sono difficili da spostarle. Nella nostra città di errori ne sono stati commessi tantissimi e difficilmente si possono porre rimedi. Noi siamo governati da gente abituata a dare sempre ordini. Trovandosi di fronte a chi ti ordina l'altolà bisogna ubbidire. Ti pone domanda e con ardita autorità esige risposte a lui compiacenti altrimenti son dolori e magari ti porta in Tribunale. Questa è la libertà di chi non si può difendere dall'arroganza di chi esercita il potere", scrive alla nostra redazione Vincenzo Santovito, della Libera Associazione Civica.

"La nostra città, - continua il cittadino - grazie anche al Comitato per l'approvazione del Piano Regolatore Generale, iniziò a darsi un look più moderno. Si lasciava alle spalle un sistema atavico di costruire senza regole, in cui però tutto funzionava alla perfezione. Non c'erano tante strisce blu, piste ciclabili, isole pedonali, punti di ristoro sui marciapiedi ed in mezzo alle strade, dehors o altre diavolerie. Con il P.R.G. sono sorte nuove strade, piazze, giardini, piste ciclabili, viali alberati ad alto fusto non idonei alle caratteristiche della nostra città (si veda corso Cavour, via Firenze, Montegrappa, Aldo Moro), in particolare gli alberoni delle magnolie che offuscano tutte le facciate delle abitazioni. Queste ultime sono bellissimi alberi se piantumati in aree adatte dove si possono ammirare nella loro imponenza.

A distanza di oltre vent'anni sentiamo il bisogno di analizzare quanto profuso fino ad oggi sotto il piano urbanistico. L'occasione si è presentata con il taglio del nastro del primo stralcio della strada provinciale Andria - Trani. Sotto un sole cocente i rappresentanti dell apolitica regionale, provinciale e locali hanno partecipato all'evento inorgogliti. Tuttavia, i problemi c'erano e ci saranno ancor di più di quanto non ci si aspettasse. I progettisti, i politici, le commissioni, le imprese appaltatrici hanno impiegato tutti i tempi possibili per portare a termine i progetti. Nella nostra città non ci sono testimonianze di strutture pontili antichi però viaggiando lungo la nostra bellissima Italia si possono ammirare antichissimi ponti ancor oggi funzionanti, meraviglia di Vipsiano Agrippa, Appio Claudio, Marco Aurelio, Caio Flaminio ecc. ecc. Eppure a due passi da noi, a Canosa sul fiume Ofanto esiste un ponte, da duemila anni. E qui si crea il paradosso: i romani con la loro astuzia e sagacia costruirono quel ponte, proprio perché da sotto ci passa l'acqua e sopra ci passano i mezzi di trasporto e persone mentre ad Andria si ergono ponti inutili ma non si costruiscono quelli di enorme utilità.

Nel 2017 con tutta la tecnologia di cui disponiamo, non si è riusciti ad alleviare le difficoltà ed i disagi che la strada poneva in essere proprio a causa di un ponte, quello che non si è costruito, accrescendo ancor di più i disagi per tutti gli automobilisti in transito, agli operatori con le proprie aziende site lungo le carreggiate. Che figura! Nella città di Bari in poco tempo si è costruito un ponte meraviglioso. Quanti i soldi depauperati. L'Italia è piena di ponti meravigliosi. Ci dobbiamo difendere dagli sconforti dove siamo incappati e consigliare ai posteri di stare più attenti al futuro. Non ci sentiamo delatori da strapazzo e poco avveduti, non sporgiamo accuse contro chi non è assolutamente colpevole. I delatori di professione che sono bravi a spillare i soldi sono durissimi da spazzar via".