Sollecito pagamento tasse, Tedesco: «Tanti errori nell'invio»

L'associazione Libertà è Partecipazione chiede spiegazioni all'ente

domenica 18 gennaio 2015 09.20
A cura di Stefano Massaro
L'Associazione andriese Libertà è Partecipazione, per bocca del suo portavoce Michele Tedesco, chiede all'amministrazione comunale di relazionare sull'arrivo di numerosissime lettere di sollecito di pagamento della tassa rifiuti ed altri tributi, arrivate nelle case degli andriesi nel periodo natalizio e post natalizio. «Moltissimi di questi solleciti non corrispondono al vero perché i cittadini hanno già regolarmente e tempestivamente pagato quei tributi - ha detto Tedesco in una nota stampa - questo assurdo comportamento del Comune di Andria, ormai diventato consuetudine, che ha appaltato all'esterno tale servizio di emissione ed invio bollette, tanto inefficiente da richiedere il pagamento delle imposte già corrisposte, comporta diversi danni alla cittadinanza. Difatto, può oggettivamente creare confusione in alcuni cittadini distratti che non ricordano di aver già pagato o che non hanno conservato la ricevuta dell'avvenuto pagamento, costringere l'ufficio tributi comunale di Andria ad un sovraccarico di lavoro per sentire le proteste dei cittadini che hanno già pagato, fare i controlli necessari e provvedere ad annullare tali solleciti, lavorando inutilmente invece che proficuamente, aggravare di costi improduttivi il Comune stesso per tali solleciti inutili, visto che l'ente paga alla società appaltatrice del servizio di gestione del programma informatico ed invio bollette».

Ed allora le domande: «Una domanda nasce spontanea - dice Tedesco - la società appaltatrice del programma e dell'invio dei solleciti di pagamento o avvisi di accertamento, utilizza elenchi di crediti tributari inesistenti? Ciò vuol dire che tali crediti immaginari sono anche contabilizzati nel bilancio comunale come residui attivi, per cui il Comune spende denaro che dice di dover riscuotere ancora dai contribuenti, ma che non è reale? Quindi si tratta di denaro che non ha e che non avrà? Chiediamo spiegazioni all'ente perchè è pur vero che errare umanum est ma nel caso di specie ci sembra che siamo anche oltre il perseverare autem diabolicum». La stessa associazione, ovviamente, non è presente all'intero del Consiglio Comunale e lancia un appello ai consiglieri: «Purtroppo non siamo in grado di dire il numero esatto di quanti contribuenti ad oggi siano stati vittima di tale errore o raggiro, né spetta a noi accertarlo - ha concluso Tedesco - ad ogni consigliere comunale di maggioranza o minoranza spetta il diritto ed il dovere per legge di svolgere il proprio compito ispettivo chiedendo agli uffici competenti tutte le notizie necessarie, così come ovviamente potrebbero fare altre istituzioni preposte a tale compito. E' ora che qualcuno si preoccupi di difendere i cittadini indifesi dalle ingiuste aggressioni fiscali da parte del Comune, dal quale dovrebbero essere difesi».