Sogno ad occhi aperti: spuntano letti in città

La performance che incuriosisce i passanti è di Fernando Rubio, nella programmazione del Festival Castel dei Mondi

venerdì 28 settembre 2018 2.42
A cura di Sara Suriano
Che sia in Piazza Caluma, in villa comunale, al Chiostro San Francesco o nelle 30 altre città in cui "Todo lo que està a mi lado" è andato a raccontare le sue storie, ben poco cambia: su quel letto siamo tutti sotto lo stesso cielo, a fissare le stesse stelle, mentre la donna che ci sta accanto ci parla piano, talvolta accarezzandoci.

L'intimità del letto, l'incontro tra due sconosciuti e il sussurro rendono necessaria la verità. In questa dimensione la menzogna non ha motivo di esistere e il testo di Fernando Rubio, drammaturgo e artista visivo argentino, racconta storie senza volto e senza tempo, vere come sono vere le esperienze di ognuno di noi.

Come in un sogno ad occhi aperti la voce inizia a vivere a prescindere dall'attrice e riecheggia nelle orecchie dello spettatore.

Lontane si sentono le voci dei passanti, incuriositi, increduli, smarriti, da quell'incursione straniera, da quell'oggetto così familiare ma così fuori posto.
"Ma vendono i letti?"
"È un pigiama party?"
"Sono immigrati?"
"Ciò stan a scasè?"

"A presto", dice alla fine la voce accanto allo spettatore che riprende le scarpe e torna con i piedi per terra. Lo sbalzo di temperatura, tra esperienza onirica e realtà, è forte.
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