Sit-in di protesta ad Andria contro l'aumento della retta nelle RSA
Si svolgerà mercoledì 12 ottobre nell'area antistante della RSA "San Raffaele"
martedì 11 ottobre 2022
Si terrà mercoledì 12 ottobre, dalle ore 10:30, un sit-in per protestare contro l'aumento fino al 60% delle rette mensili pagate dagli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali della città di Andria. «Una protesta - scrive Savino Montaruli, presidente dell'associazione "Io Ci Sono!" - per sottolineare il disappunto sia per l'entità degli aumenti che delle modalità assolutamente inconcepibili con le quali si stia procedendo alla richiesta di sottoscrizione dei nuovi contratti aumentati. Sono i familiari degli anziani ospiti delle strutture sanitarie andriesi a sottolineare che questa operazione è molto pericolosa. Riportare a casa gli anziani non autosufficienti non solo rappresenterà per gli Enti Pubblici e per la Sanità pugliese, già sotto la lente per gli enormi sprechi di denaro pubblico, un costo di gran lunga superiore ai prezzi calmierati nelle RSA che stiamo chiedendo ma porterà dietro di sé conseguenze psicologiche inimmaginabili per gli stessi soggetti fragili di cui stiamo parlando.
Nella maggioranza dei casi non è possibile il ripristino delle condizioni precedenti per un'adeguata assistenza sanitaria domiciliare, persino sconsigliata dagli stessi Operatori sanitari delle RSA andriesi, così come non ci sono più neppure le condizioni logistiche e forse neppure le case stesse, in altri casi. Un disastro quello che si potrebbe verificare nel caso in cui non si comprenda che un aumento repentino ed imponderato del 60% delle rette mensili rischia di mettere in crisi un intero sistema sanitario con conseguenze anche sociali pesantissime in una città, qual è quella di Andria, in fortissima crisi amministrativa e gestionale».
Nella maggioranza dei casi non è possibile il ripristino delle condizioni precedenti per un'adeguata assistenza sanitaria domiciliare, persino sconsigliata dagli stessi Operatori sanitari delle RSA andriesi, così come non ci sono più neppure le condizioni logistiche e forse neppure le case stesse, in altri casi. Un disastro quello che si potrebbe verificare nel caso in cui non si comprenda che un aumento repentino ed imponderato del 60% delle rette mensili rischia di mettere in crisi un intero sistema sanitario con conseguenze anche sociali pesantissime in una città, qual è quella di Andria, in fortissima crisi amministrativa e gestionale».