Sindaco Bruno: "Il 24 marzo è la giornata del ricordo dell'eccidio delle Fosse Ardeatine"
Cerimonia alle ore 18 di mercoledì 23 marzo, presso la Sala consiliare di Palazzo di Città
mercoledì 23 marzo 2022
0.43
"Il 24 marzo è la giornata del ricordo dell'eccidio delle Fosse Ardeatine -lo sottolinea in un post la Sindaca Giovanna Bruno-, quando Giuseppe Saccotelli e Riccardo Lotti, due antifascisti andriesi perdevano la vita in quella terribile circostanza. Daremo onore a questi martiri durante una cerimonia prevista a Palazzo di Città. Interverranno: UNIMRI, rappresentanti scolastici del Liceo Carlo Troia e autorità civili e politiche.
Emergenza ucraina: 31 arrivi e due inserimenti scolastici nel quadro organizzativo che è già cambiato alla luce delle ultime indicazioni operative del presidente del Consiglio dei Ministri. Tiene ancora una volta la rete dei volontari, delle associazioni e della Caritas. Confidiamo nella immediata risoluzione del conflitto.
Ed è l'UNIMRI – l'Unione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, in collaborazione con il Comune di Andria, in occasione delle commemorazioni per il 78° Anniversario dell'Eccidio delle Fosse Ardeatine, a Roma, ad organizzare oggi, mercoledì 23 marzo c.a., una cerimonia presso la Sala consiliare di Palazzo di Città di Andria.
La manifestazione, inserita nel calendario degli eventi programmati per l' anno in corso dal Consiglio direttivo nazionale dell' Associazione UNIMRI, intende ricordare, in particolar modo, con i Martiri andriesi Saccotelli e Lotti, i diciannove Martiri pugliesi della strage compiuta dai nazifascisti del 24 marzo del 1944. Sulla figura di un altro Martire delle Ardeatine, Don Pietro Pappagallo, Roberto Rossellini, si ispirò alla figura di Don Pietro, immortalato da Aldo Fabrizi nel capolavoro del neorealismo italiano "Roma città aperta".
Per il Comune interverranno la Sindaca Giovanna Bruno, l'Assessore alla Cultura Daniela Di Bari, il Presidente dell'UNIMRI Giovanni Porcaro. Relatore sarà il prof. Raffaele Pellegrino, vice Presidente IPSAIC, docente di Storia e Filosofia, cultore della materia dei diritti umani, presso l'Ateneo barese. Momento musicale con il M° Carmine Scarpati, primo violino presso il Conservatorio "Piccinni" di Bari. Reader Giulia Quacquarelli, studentessa presso il Liceo "Carlo Troya" di Andria. Conduce Antonio Montrone.
L'Eccidio delle Fosse Ardeatine, con l'uccisione di 335 civili e militari italiani inermi, tra prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, rappresenta una delle pagine più drammatiche della lotta per la Libertà del Popolo italiano, contro l'oppressione nazi-fascista. I Martiri delle Ardeatine furono trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche –in vecchie cave di pozzolona-, come rappresaglia per l'attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei GAP romani, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento "Bozen" appartenente alla Ordnungspolizei dell'esercito tedesco. L'eccidio non fu preceduto da nessun preavviso da parte tedesca.
Nel luogo di quella strage, nel dopoguerra è stato trasformato in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e luogo di cerimonie pubbliche in memoria.
Nella macabra contabilità di questo Eccidio, alto fu il tributo di sangue della Puglia con ben 19 vittime.
Giuseppe Lotti di professione era stuccatore mentre Vincenzo Saccotelli era un falegname. A loro, nel dopoguerra fu intitolata una strada cittadina al quartiere di Santa Maria Vetere, mentre negli anni '80, la Direzione didattica del I° Circolo "G. Oberdan" volle intitolare loro due plessi scolastici di scuola primaria.
Lotti Giuseppe 41enne: amore per la libertà, insofferenza per le ingiustizie sociali lo fecero subito un antifascista accanito. Non volle mai prendere la tessera fascista, né piegarsi ad imposizioni. Diede invece subito la sua adesione al Partito d'Azione, sin dalle sue origini, e si prodigò nell'opera di propaganda antifascista, distribuendo giornali, opuscoli, dando la sua casa per riunioni di membri del Partito e per depositi di armi. Fu arrestato dalla squadra speciale dei fascisti al soldo di Caruso, e da Regina Coeli portato al sacrificio delle Cave Ardeatine.
Saccotelli Vincenzo 47enne: valoroso soldato nella guerra del 15-18, fu ferito e reso malato cronico per aspirazione di gas tossici. Tornato in famiglia cospirò sempre per l'idea repubblicana. Arrestato nel '26 per avere espresso liberamente le sue opinioni, fu in seguito rimesso in libertà, ma, incurante del pericolo, dopo l'8 settembre collaborò nel Partito d'Azione con tutto il suo fervore lavorando accanto ai tuoi amici. Ricercato dai fascisti della banda Caruso, riuscì a nascondersi in casa dell'avv. Lionelli insieme al quale veniva poi arrestato e condotto a Regina Coeli e da qui barbaramente trucidato nelle Cave Ardeatine.
Emergenza ucraina: 31 arrivi e due inserimenti scolastici nel quadro organizzativo che è già cambiato alla luce delle ultime indicazioni operative del presidente del Consiglio dei Ministri. Tiene ancora una volta la rete dei volontari, delle associazioni e della Caritas. Confidiamo nella immediata risoluzione del conflitto.
Ed è l'UNIMRI – l'Unione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, in collaborazione con il Comune di Andria, in occasione delle commemorazioni per il 78° Anniversario dell'Eccidio delle Fosse Ardeatine, a Roma, ad organizzare oggi, mercoledì 23 marzo c.a., una cerimonia presso la Sala consiliare di Palazzo di Città di Andria.
La manifestazione, inserita nel calendario degli eventi programmati per l' anno in corso dal Consiglio direttivo nazionale dell' Associazione UNIMRI, intende ricordare, in particolar modo, con i Martiri andriesi Saccotelli e Lotti, i diciannove Martiri pugliesi della strage compiuta dai nazifascisti del 24 marzo del 1944. Sulla figura di un altro Martire delle Ardeatine, Don Pietro Pappagallo, Roberto Rossellini, si ispirò alla figura di Don Pietro, immortalato da Aldo Fabrizi nel capolavoro del neorealismo italiano "Roma città aperta".
Per il Comune interverranno la Sindaca Giovanna Bruno, l'Assessore alla Cultura Daniela Di Bari, il Presidente dell'UNIMRI Giovanni Porcaro. Relatore sarà il prof. Raffaele Pellegrino, vice Presidente IPSAIC, docente di Storia e Filosofia, cultore della materia dei diritti umani, presso l'Ateneo barese. Momento musicale con il M° Carmine Scarpati, primo violino presso il Conservatorio "Piccinni" di Bari. Reader Giulia Quacquarelli, studentessa presso il Liceo "Carlo Troya" di Andria. Conduce Antonio Montrone.
L'Eccidio delle Fosse Ardeatine, con l'uccisione di 335 civili e militari italiani inermi, tra prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, rappresenta una delle pagine più drammatiche della lotta per la Libertà del Popolo italiano, contro l'oppressione nazi-fascista. I Martiri delle Ardeatine furono trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche –in vecchie cave di pozzolona-, come rappresaglia per l'attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei GAP romani, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento "Bozen" appartenente alla Ordnungspolizei dell'esercito tedesco. L'eccidio non fu preceduto da nessun preavviso da parte tedesca.
Nel luogo di quella strage, nel dopoguerra è stato trasformato in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e luogo di cerimonie pubbliche in memoria.
Nella macabra contabilità di questo Eccidio, alto fu il tributo di sangue della Puglia con ben 19 vittime.
Giuseppe Lotti di professione era stuccatore mentre Vincenzo Saccotelli era un falegname. A loro, nel dopoguerra fu intitolata una strada cittadina al quartiere di Santa Maria Vetere, mentre negli anni '80, la Direzione didattica del I° Circolo "G. Oberdan" volle intitolare loro due plessi scolastici di scuola primaria.
Lotti Giuseppe 41enne: amore per la libertà, insofferenza per le ingiustizie sociali lo fecero subito un antifascista accanito. Non volle mai prendere la tessera fascista, né piegarsi ad imposizioni. Diede invece subito la sua adesione al Partito d'Azione, sin dalle sue origini, e si prodigò nell'opera di propaganda antifascista, distribuendo giornali, opuscoli, dando la sua casa per riunioni di membri del Partito e per depositi di armi. Fu arrestato dalla squadra speciale dei fascisti al soldo di Caruso, e da Regina Coeli portato al sacrificio delle Cave Ardeatine.
Saccotelli Vincenzo 47enne: valoroso soldato nella guerra del 15-18, fu ferito e reso malato cronico per aspirazione di gas tossici. Tornato in famiglia cospirò sempre per l'idea repubblicana. Arrestato nel '26 per avere espresso liberamente le sue opinioni, fu in seguito rimesso in libertà, ma, incurante del pericolo, dopo l'8 settembre collaborò nel Partito d'Azione con tutto il suo fervore lavorando accanto ai tuoi amici. Ricercato dai fascisti della banda Caruso, riuscì a nascondersi in casa dell'avv. Lionelli insieme al quale veniva poi arrestato e condotto a Regina Coeli e da qui barbaramente trucidato nelle Cave Ardeatine.