Sindacati sul piede di guerra per le mancate indennità agli operatori nelle corsie Covid da parte della Asl Bt
La Fials Bat rivendica ai vertici sanitari regionali e della Asl Bt la corresponsione delle indennità "dovute"
giovedì 2 settembre 2021
7.48
«Ci spiace constatare che alcuni infermieri e operatori sanitari, nonostante siano impegnati in reparti Covid semi-intensivi, non percepiscano l'indennità prevista dalle normative e neppure quella di malattie infettive». Angelo Somma e Sergio Di Liddo, segretari provinciali per la Bat della Fials, hanno manifestato il loro disappunto e quello dell'organizzazione sindacale che rappresentano per quello che ritengono il mancato riconoscimento di un diritto di alcune categorie di lavoratori della sanità.
«L'Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020, ha dichiarato l'epidemia da Covid-19 un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La delibera del consiglio dei ministri del 31 Gennaio 2020 ha dichiarato lo stato di emergenza (tuttora in corso fino al 31 dicembre 2021) su tutto il territorio italiano per il rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Il presidente della Regione Puglia, con deliberazione di giunta regionale n° 1079 del 09/07/2020, ha ordinato le prime misure sul territorio assieme al potenziamento della rete ospedaliera individuando ospedali destinati esclusivamente o in parte al trattamento dei pazienti affetti da SARS- COV-2.
L'Asl Bt, a partire da tale data, sulla base di indicazioni regionali per far fronte all'emergenza, ha individuato l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie Covid hospital trasformando la propria organizzazione e offerta sanitaria, attraverso la conversione di interi reparti specialistici e chirurgici in reparti Covid prevedendo nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva».
«Oramai siamo giunti purtroppo alla quarta ondata e ancora oggi -prosegue la nota della Fials-, dopo circa due anni, alcuni infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari del Covid hospital di Bisceglie e di altri presidi ospedalieri dell'Asl Bt continuano incessantemente, con enormi sacrifici e spirito di abnegazione, a gestire l'emergenza nelle unità operative con incredibili ritmi di lavoro ma senza percepire le indennità di rischio per le unità operative di malattie infettive e l'indennità per il reparto di terapia sub-intensiva, indennità previste dall'articolo 86 commi 6,7,8 e 9 del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2016/2018.
Fials Bat ha perciò rivolto una formale richiesta al Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne (inviata per conoscenza anche all'assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco, al direttore del Dipartimento promozione della salute Vito Montanaro e al presidente della Regione Michele Emiliano) al fine di estendere gli effetti di quanto contenuto nell'articolo 88 del Ccnl «a tutto il personale del comparto del presidio ospedaliero Covid di Bisceglie, nonché a tutto il personale del comparto direttamente impegnato nelle attività assistenziali dei pazienti affetti dal virus SARS-COV-2 e di contrasto alla diffusione della pandemia, sia che siano in servizio presso strutture ospedaliere che territoriali a decorrere dal 1 marzo 2020 fino al termine dell'emergenza».
L'organizzazione sindacale, attraverso Somma e Di Liddo, ha preannunciato che «nel perdurare il non accoglimento della nostra istanza saremo costretti, nostro malgrado, a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale sanitario della Asl Bt e ad intraprendere numerosi ricorsi legali».
«L'Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020, ha dichiarato l'epidemia da Covid-19 un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La delibera del consiglio dei ministri del 31 Gennaio 2020 ha dichiarato lo stato di emergenza (tuttora in corso fino al 31 dicembre 2021) su tutto il territorio italiano per il rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Il presidente della Regione Puglia, con deliberazione di giunta regionale n° 1079 del 09/07/2020, ha ordinato le prime misure sul territorio assieme al potenziamento della rete ospedaliera individuando ospedali destinati esclusivamente o in parte al trattamento dei pazienti affetti da SARS- COV-2.
L'Asl Bt, a partire da tale data, sulla base di indicazioni regionali per far fronte all'emergenza, ha individuato l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie Covid hospital trasformando la propria organizzazione e offerta sanitaria, attraverso la conversione di interi reparti specialistici e chirurgici in reparti Covid prevedendo nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva».
«Oramai siamo giunti purtroppo alla quarta ondata e ancora oggi -prosegue la nota della Fials-, dopo circa due anni, alcuni infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari del Covid hospital di Bisceglie e di altri presidi ospedalieri dell'Asl Bt continuano incessantemente, con enormi sacrifici e spirito di abnegazione, a gestire l'emergenza nelle unità operative con incredibili ritmi di lavoro ma senza percepire le indennità di rischio per le unità operative di malattie infettive e l'indennità per il reparto di terapia sub-intensiva, indennità previste dall'articolo 86 commi 6,7,8 e 9 del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2016/2018.
Fials Bat ha perciò rivolto una formale richiesta al Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne (inviata per conoscenza anche all'assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco, al direttore del Dipartimento promozione della salute Vito Montanaro e al presidente della Regione Michele Emiliano) al fine di estendere gli effetti di quanto contenuto nell'articolo 88 del Ccnl «a tutto il personale del comparto del presidio ospedaliero Covid di Bisceglie, nonché a tutto il personale del comparto direttamente impegnato nelle attività assistenziali dei pazienti affetti dal virus SARS-COV-2 e di contrasto alla diffusione della pandemia, sia che siano in servizio presso strutture ospedaliere che territoriali a decorrere dal 1 marzo 2020 fino al termine dell'emergenza».
L'organizzazione sindacale, attraverso Somma e Di Liddo, ha preannunciato che «nel perdurare il non accoglimento della nostra istanza saremo costretti, nostro malgrado, a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale sanitario della Asl Bt e ad intraprendere numerosi ricorsi legali».