Sicurezza in agricoltura, Miscioscia: «Dalla parte dei piccoli proprietari»

L'ex Assessore all'Agricoltura rilancia la necessità di intese per evitare "estinzione"

martedì 29 settembre 2015 8.23
«La situazione relativa ai controlli sugli adempimenti di legge riguardo le assunzioni dei lavoratori agricoli, ha fatto emergere una realtà ai più poco conosciuta e ben diversa da quella che i legislatori potevano o possono immaginare. Infatti la realtà agricola nei nostri territori è fatta da migliaia di piccoli proprietari terrieri molti dei quali al disotto dell'ettaro di estensione e per i quali mi sembra illogico o spropositato pretendere adempimenti che indurrebbero gli stessi proprietari conduttori ad abbandonare le coltivazioni oppure a svendere i propri appezzamenti a speculatori di turno facendo venir meno quel concetto ideologico che tanto ha affascinato le masse ovvero la terra al contadino o "terra per tutti"».

Torna sulla vicenda controlli nelle campagne e sicurezza in agricoltura Benedetto Miscioscia, ex assessore all'agricoltura del comune di Andria. «Oggi mi sembra - dice Miscioscia -, con la colpevole complicità delle stesse organizzazioni di categoria, che si voglia perseguire l'obiettivo contrario, ovvero far sparire i tanti, tantissimi piccoli produttori, proprietari di piccoli appezzamenti costringendoli ad adempimenti normativi così anti economici da costringerli a fuggire dalle campagne e ad abbandonarle oltre che a svenderli. Qualcuno ci deve dire se lo Stato Italiano desidera ripristinare i latifondi di storica memoria contro i quali hanno lottato i nostri nonni contadini. Inconcepibile. Allora è logico che si apra una seria discussione che veda coinvolte seriamente e concretamente in un confronto razionale piuttosto che spinto dall'emotività del momento , le organizzazioni di categoria dei produttori, dei sindacati, gli Enti pubblici e costituzionali preposti a considerare la questione relativa alla verifica e alla rivisitazione delle procedure attualmente applicate circa le modalità di assunzione di eventuali operai da parte di piccoli proprietari molti dei quali con superficie di terreno al disotto dell'ettaro di estensione che producono modeste quantità di olive e uva magari, spesso, per fabbisogni familiari e che in molti casi si avvalgono per la raccolta della collaborazione degli stessi familiari».

«Per tale ragioni - conclude Miscioscia - ritengo necessario ed improcrastinabile che venga avviato un tavolo di concertazione che affronti la questione sulla problematica delle visite mediche per i lavoratori e sui criteri di semplificazione nelle procedure di assunzione per piccole imprese agricole al di sotto dei 2 ettari di estensione che rischia di generare problemi sempre più gravi che potrebbero compromettere la salvaguardia e la tutela delle stesse campagne che rischiano di finire per essere abbandonate; sempre che, ripeto, non si voglia perseguire il principio di favorire di nuovo i grandi latifondi e favorire l'estinzione delle tante, tantissime piccole realtà terriere frutto di lotte operaie per la conquista del diritto alla terra».