Sicurezza e legalità, il M5S si scaglia contro il silenzio del sindaco

Il gruppo consiliare: «In città domina il degrado. Bisogna cambiare»

venerdì 2 settembre 2016 8.47
«Siamo a settembre 2016, 6 anni e mezzo dopo il gran comizio del sindaco Nicola Giorgino in cui si annunciavano provvedimenti immediati sulla questione sicurezza e legalità». A dirlo sono Michele Coratella, Donatello Loconte, Pietro Di Pilato, Doriana Faraone e Vincenzo Coratella del gruppo consiliare Movimento 5 stelle. «Sembra passata un'epoca - spiegano - ma la situazione non è cambiata, soprattutto perché alle ombre sulla legalità si aggiunge anche un degrado ambientale sempre maggiore. Il servizio raccolta rifiuti per Andria e Canosa è da sempre il gigantesco elefante nella stanza: l'appalto è stato commissariato dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) guidata dal dottor Raffaele Cantone, a causa di un illecito affidamento macchiato da tangenti e arresti. Non ci sono state reazioni da parte dell'amministrazione comunale. Perché?».


«Nel frattempo, - prosegue il gruppo consiliare - la ditta commissariata si è vista negare la propria richiesta di sospensiva sia dal Tar (in data 01 agosto 2016) sia dal Consiglio di Stato (in data 12 agosto 2016). In una città normale, ci si aspetterebbe che l'amministrazione comunale si costituisca a sostegno di ANAC e del Prefetto, che informi immediatamente la cittadinanza e che diventi portavoce di legalità e sicurezza. Invece niente, perché?».


Ancora alcune domande. «In particolare - dicono - la pronuncia del Tar riporta che "i provvedimenti gravati sono comunque palesemente diretti a contrastare la persistente possibilità di condizionamento nella esecuzione degli appalti in questione desunta, tra l'altro, dalle dichiarazioni di contenuto ampiamente confessorio dei rappresentanti della ricorrente nel procedimento penale che hanno ammesso, oltre alla sussistenza dei reati contestati con l'ordinanza cautelare, anche ulteriori vicende illecite non ancora contestate dagli inquirenti, ovvero ancora in fase di accertamento...". Parole chiare. Dobbiamo attenderci ulteriori sorprese dalla Autorità Giudiziaria?».


E infine. «L'idea di legalità va sposata a idee e fatti di sicurezza. La "nuova" Questura, ormai più prossima a questioni di archeologia che a quelle di ordine pubblico, è sempre stata al centro della nostra azione politica, sia per l'intervento a livello nazionale del nostro parlamentare GiuseppeD'Ambrosio per non perdere il finanziamento, sia per il nostro costante interesse dentro e fuori il Consiglio Comunale. Siamo riusciti faticosamente ad indurre l'amministrazione comunale ad aggiudicare l'opera, ed abbiamo già avviato una nuova battaglia per spingerla a consegnare il cantiere ed avviare concretamente i lavori. Anche il procedimento per una nuova Caserma dei Carabinieri si è incagliato mesi fa in Consiglio comunale sulle parole "Procura della Repubblica", tanto per cambiare. E anche qui, nessuna reazione. Perché?».

«Si prosegue - conclude il gruppo - con la nuova caserma della Guardia di Finanza, così come per quella della polizia municipale. Doveva essere utilizzato un bene confiscato alla mafia, restituire alla legalità un bene generato dai soldi della criminalità, opere messe in cantiere anni fa, prima degli anni medievali di Giorgino. Il silenzio è la regola aurea. Come per la situazione di illegalità diffusa nella villa comunale, così come per il Far West del centro storico. Bisogna cambiare».