Sicurezza alimentare, sequestrati 6.500 kg di alimenti spacciati per bio
Si tratta di zucchine pronte per essere immesse nel mercato nazionale
sabato 5 agosto 2017
17.45
I militari dei Reparti Speciali dell'Arma (Gruppo Carabinieri Forestale, Nucleo Antisofisticazione e Sanità, Nucleo Ispettorato del Lavoro) della provincia di Foggia, supportati dai colleghi dell'Organizzazione Territoriale, nell'ambito della "campagna congiunta dei reparti speciali nel settore agricolo, agroalimentare e forestale 2017" disposta dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, durante un controllo presso una nota azienda di trasformazione e commercializzazione di prodotti agroalimentari biologici della Capitanata, hanno sottoposto a sequestro penale Kg 6500 di zucchine disidratate a rondelle in quanto etichettate come biologiche ma risultate, a seguito delle indagini, provenienti da agricoltura convenzionale. I prodotti sequestrati erano pronti per la commercializzazione verso il mercato nordeuropeo con il quale la nota azienda aveva stipulato appositi contratti di fornitura che non sono stati portati a termine grazie al tempestivo intervento dei militari dell'Arma. Il titolare dello stabilimento è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per il delitto di frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.).
La campagna congiunta dei Reparti Speciali, coordinata dal Comando Provinciale, è stata promossa dal Comando Generale dell'Arma nel quadro delle iniziative dirette alla prevenzione e alla repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari, alla vigilanza sulle produzioni di qualità registrata nonché al contrasto del fenomeno dell'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
La campagna congiunta dei Reparti Speciali, coordinata dal Comando Provinciale, è stata promossa dal Comando Generale dell'Arma nel quadro delle iniziative dirette alla prevenzione e alla repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari, alla vigilanza sulle produzioni di qualità registrata nonché al contrasto del fenomeno dell'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.