Siccità, l’appello di CIA Puglia: “Si dia l’avvio alla stagione irrigua”
Potenziare il riuso delle acque reflue, sperimentare la soluzione dissalatori, nuove infrastrutture
venerdì 3 maggio 2024
5.06
"A Francesco Ferraro, nuovo commissario straordinario del Consorzio Unico di Bonifica Centro Sud Puglia, chiediamo di avviare quanto prima la stagione irrigua, con tempi certi e informazioni puntuali per gli agricoltori pugliesi che, in queste settimane, stanno cercando di salvare le proprie colture dalla siccità".
È Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a sollecitare sulla questione Francesco Ferraro.
"Il nuovo Commissario straordinario – aggiunge Sicolo – è un agronomo e, in quanto tale, conosce bene la situazione determinata dai cambiamenti climatici e dalle conseguenze che la prolungata assenza di piogge ha determinato per le colture cerealicole e ortofrutticole, basti pensare all'emergenza che sta già interessando anche le ciliegie, una delle produzioni più importanti e pregiate del nostro comparto primario e, assieme ad esse, tutta una serie di altri prodotti 'aggrediti' dal caldo estivo delle ultime settimane precedenti a questa parziale e del tutto insufficiente 'pausa' climatica che ha fatto scendere le temperature".
Dalla punta più a nord della regione al lembo di terra più a sud, i campi e le coltivazioni di tutta la Puglia sono assetati, con le colture di stagione arse da un'estate arrivata con due mesi di anticipo e la completa scomparsa dell'inverno. A risentire di più del periodo siccitoso più lungo degli ultimi anni sono soprattutto le colture cerealicole, con danni già evidenti nelle province di Foggia e della BAT, nell'area metropolitana di Bari, ma gli effetti sono rilevanti anche nei territori del Brindisino, in provincia di Taranto e in tutto il Salento.
Questione irrigua. "Ci aspettiamo che, con la gestione di Francesco Ferraro, si affronti in modo strutturale un problema purtroppo lungamente ignorato dalle precedenti gestioni, vale a dire la scarsità di riserve idriche utilizzabili dall'agricoltura pugliese e le lacune di un sistema irriguo che sconta ritardi decennali sia per quanto riguarda la necessità di nuove infrastrutture sia per la dipendenza da altre regioni. Sono problemi che si trascinano da anni e rappresentano un grave rischio per il presente e per l'immediato futuro del comparto", dichiara Gennaro Sicolo. "Si tratta di un problema che, con situazioni differenti da territorio a territorio, accomuna drammaticamente tutta la Puglia. Recentemente, ci sono stati dei passi in avanti compiuti grazie al lavoro e all'attenzione al problema dimostrati dall'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia, ma tutto il 'sistema-Puglia' deve mettersi ed essere messo nelle condizioni di funzionare, a cominciare soprattutto dal sistema consortile regionale nel suo complesso. Che la Puglia sia una regione ad elevato rischio di desertificazione del territorio si dice da molti anni, eppure su questo problema attendiamo ancora la definizione e l'avvio di un preciso programma pluriennale di interventi che riguardi il massiccio potenziamento delle infrastrutture per il riuso delle acque reflue e la possibilità di sfruttare anche sul nostro territorio i dissalatori, come si fa in tante altre parti del mondo. Occorre inoltre operare in modo sistematico con le bonifiche e le manutenzioni dei canali, oltre che raggiungere nuovi e più avanzati accordi con le altre regioni da cui la Puglia dipende per l'approvvigionamento della risorsa idrica irrigua".
È Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a sollecitare sulla questione Francesco Ferraro.
"Il nuovo Commissario straordinario – aggiunge Sicolo – è un agronomo e, in quanto tale, conosce bene la situazione determinata dai cambiamenti climatici e dalle conseguenze che la prolungata assenza di piogge ha determinato per le colture cerealicole e ortofrutticole, basti pensare all'emergenza che sta già interessando anche le ciliegie, una delle produzioni più importanti e pregiate del nostro comparto primario e, assieme ad esse, tutta una serie di altri prodotti 'aggrediti' dal caldo estivo delle ultime settimane precedenti a questa parziale e del tutto insufficiente 'pausa' climatica che ha fatto scendere le temperature".
Dalla punta più a nord della regione al lembo di terra più a sud, i campi e le coltivazioni di tutta la Puglia sono assetati, con le colture di stagione arse da un'estate arrivata con due mesi di anticipo e la completa scomparsa dell'inverno. A risentire di più del periodo siccitoso più lungo degli ultimi anni sono soprattutto le colture cerealicole, con danni già evidenti nelle province di Foggia e della BAT, nell'area metropolitana di Bari, ma gli effetti sono rilevanti anche nei territori del Brindisino, in provincia di Taranto e in tutto il Salento.
Questione irrigua. "Ci aspettiamo che, con la gestione di Francesco Ferraro, si affronti in modo strutturale un problema purtroppo lungamente ignorato dalle precedenti gestioni, vale a dire la scarsità di riserve idriche utilizzabili dall'agricoltura pugliese e le lacune di un sistema irriguo che sconta ritardi decennali sia per quanto riguarda la necessità di nuove infrastrutture sia per la dipendenza da altre regioni. Sono problemi che si trascinano da anni e rappresentano un grave rischio per il presente e per l'immediato futuro del comparto", dichiara Gennaro Sicolo. "Si tratta di un problema che, con situazioni differenti da territorio a territorio, accomuna drammaticamente tutta la Puglia. Recentemente, ci sono stati dei passi in avanti compiuti grazie al lavoro e all'attenzione al problema dimostrati dall'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia, ma tutto il 'sistema-Puglia' deve mettersi ed essere messo nelle condizioni di funzionare, a cominciare soprattutto dal sistema consortile regionale nel suo complesso. Che la Puglia sia una regione ad elevato rischio di desertificazione del territorio si dice da molti anni, eppure su questo problema attendiamo ancora la definizione e l'avvio di un preciso programma pluriennale di interventi che riguardi il massiccio potenziamento delle infrastrutture per il riuso delle acque reflue e la possibilità di sfruttare anche sul nostro territorio i dissalatori, come si fa in tante altre parti del mondo. Occorre inoltre operare in modo sistematico con le bonifiche e le manutenzioni dei canali, oltre che raggiungere nuovi e più avanzati accordi con le altre regioni da cui la Puglia dipende per l'approvvigionamento della risorsa idrica irrigua".