Showdown a scuola: uno sport per l'integrazione

Attimonelli: «Rispetto della diversità», Ricatti: «Conoscere la nostra realtà»

lunedì 10 novembre 2014
A cura di Stefano Massaro
Lo sport come tramite di integrazione e buone pratiche. Lo sport quale messaggio sociale per il rispetto. Lo sport per far conoscere ai ragazzi con il loro linguaggio quella che è la realtà dei non vedenti. E' questo lo spirito tracciato per il progetto realizzato dall'U.N.I.Vo.C BAT all'interno della Scuola Secondaria di I grado "Enrico Fermi", sabato scorso, con la promozione dello Showdown uno sport riservato ad atleti non vedenti ma che può facilmente esser riprodotto anche per gli ipovedenti. Ospiti dell'associazione facente parte dell'Unione Ciechi, sono stati diversi atleti non vedenti campioni nazionali dello showdown che hanno mostrato, ai giovanissimi delle classi prime, questo particolare sport tutto da scoprire. L'attività, inserita nel progetto di promozione al volontariato "L'essenziale è invisibile agli occhi" è stata realizzata con il sostegno del C.S.V. "San Nicola" di Bari.

«Rispetto della diversità - ha detto Francesca Attimonelli, Dirigente Scolastica della Scuola "Fermi" di Andria - vogliamo fortemente spiegare ai nostri ragazzi sin da piccoli che si può vivere in maniera differente ma ugualmente valida. Proprio per questo abbiamo scelto tutte le classi prime. Sono loro i primi a doversi render conto di quanto sia importante il rispetto della diversità e la conoscenza di quali siano i diversi stili di vita. Lo sport è un mezzo di integrazione importantissimo e lo è ancor di più per i giovani perchè parliamo proprio con la loro lingua, comunicano attraverso lo sport - ha concluso Francesca Attimonelli - questo sport, in particolare, permette di far capire regole chiare e precise proprio come quelle da rispettare durante tutta la giornata».

«Lo showdown è una tavola da ping pong che da possibilità a noi non vedenti di poter giocare tranquillamente attraverso una racchetta ed una pallina sonora - ha detto Giuseppe Ricatti, Presidente U.N.I.Vo.C BAT - semplicemente sentendo il rumore cerchiamo di orientarci con i nostri sensi per intercettare la pallina dove va a finire. Il progetto fortemente voluto in questa scuola mira a portare a conoscenza delle giovanissime generazioni la nostra realtà per permettere una maggiore integrazione nostra tra i cittadini, tra la gente che la nostra realtà non la conosce. Non posso che dare merito ai tanti volontari che ci aiutato ed all'Unione Italiana Ciechi, stipite principale delle varie associazioni che si muovono in questo ambito. L'evento all'interno della Scuola "Fermi" segue una manifestazione di primavera svolta a Castel del Monte in cui vi è stata una visita guidata per non vedenti totali come me. C'era anche un prototipo - ha concluso Giuseppe Ricatti - che ci ha permesso di farci toccare con mano l'antico maniero federiciano».