Sgominata una banda di narcotrafficanti: 18 arresti ad Andria
Operazione dei Carabinieri, a capo dell'organizzazione il 32enne Griner
mercoledì 18 marzo 2015
13.03
Vasta operazione antidroga nel nord barese, sin dalle prime luci dell'alba, condotta da circa 80 carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari, in collaborazione con militari della Compagnia di Andria, unità cinofile ed un elicottero, che hanno eseguito 18 arresti, tutti andriesi. L'operazione è stata realizzata in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia a carico di una pericolosa organizzazione criminale, capeggiata da Filippo Griner, 32enne andriese, capace di gestire autonomamente il mercato della droga, principalmente nei comuni di Andria e Bisceglie, forte anche di un arsenale di armi da guerra, usate per imporre il dominio sul territorio e spaventare eventuali concorrenti sul mercato. Degli arrestati tre sono stati raggiunti dal provvedimento direttamente nel carcere dove sono detenuti.
Tra questi c'è il presunto capo della banda, Filippo Griner, che all'epoca dei fatti nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2013, era in libertà. Il clan era organizzato in stile mafioso, con riti di affiliazione, gerarchia, incarichi precisi e paghe settimanali per i soldati. Veniva trattato ogni genere di stupefacente, in particolare cocaina, eroina e hashish per un volume daffari di decine di migliaia di euro. Parole in codice per sviare le intercettazioni: le dosi diventavano bambini da portare al parco. Coloro che non si piegavano alla regole del mercato della droga locale, subivano assalti e venivano depredati. In una circostanza, infatti, è stato rapinato, kalashnikov alla mano, persino un corriere della droga concorrente che, senza autorizzazione della banda, stava portando 1 kg di cocaina da spacciare sulla piazza di Bisceglie.
Tra questi c'è il presunto capo della banda, Filippo Griner, che all'epoca dei fatti nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2013, era in libertà. Il clan era organizzato in stile mafioso, con riti di affiliazione, gerarchia, incarichi precisi e paghe settimanali per i soldati. Veniva trattato ogni genere di stupefacente, in particolare cocaina, eroina e hashish per un volume daffari di decine di migliaia di euro. Parole in codice per sviare le intercettazioni: le dosi diventavano bambini da portare al parco. Coloro che non si piegavano alla regole del mercato della droga locale, subivano assalti e venivano depredati. In una circostanza, infatti, è stato rapinato, kalashnikov alla mano, persino un corriere della droga concorrente che, senza autorizzazione della banda, stava portando 1 kg di cocaina da spacciare sulla piazza di Bisceglie.