Sgombero tendopoli, Alternativa Comunista: «Negata la dignità ai migranti»

Continuano le reazioni politiche dopo gli accadimenti in contrada Monte Faraone

domenica 6 marzo 2016
«Alternativa Comunista esprime la propria solidarietà militante ai migranti sgomberati per ordine del comune di Andria in contrada Montefaraone - con queste parole il partito di sinistra esprime la propria contrarietà allo sgombero della tendopoli. Troviamo inammissibile un atto di violenza simile nei confronti di lavoratori a cui non solo è negato dalla legge il diritto ad essere parte di una comunità reale (vedi leggi Bossi-Fini e Turco-Napolitano che ricattano i migranti con il permesso di soggiorno al fine di renderli più sfruttabili sul lavoro), ma ai quali si nega addirittura la dignità di avere un precario tetto sulla testa. Questo è un attacco diretto a quei lavoratori migranti sul cui sfruttamento nelle campagne si regge il profitto dei grossi imprenditori agricoli. Qugli stessi migranti utilizzati come bestie da soma per i lavori più duri spesso pagati male e poco e su cui pesa il giogo della discriminazione e dell'esclusione sociale. Siamo vicini a quei lavoratori, non staremo a guardare e lanciamo un appello alla mobilitazione collettiva per ripensare una società inclusiva e solidale e rigettando questi attacchi vergognosi e repressivi elogiati addirittura dal leghista Salvini che già contestavamo quando è venuto a proporci il modello "ruspa" in una Puglia e in un'Andria che non vuole che il razzismo e gli sgomberi la facciano da padrone. Questo evento costituisce l'ennesimo atto aggressivo che mostra i paradossi della nostra società in cui si lascia che i profitti di pochi vengano realizzati sulle spalle dei molti e dei più deboli; in cui case sfitte vengono lasciate vuote in modo che i prezzi salgano e non vengono consegnate a chi ne ha bisogno; una società in cui la chiesa si frega le mani intravedendo finanziamenti da attingere dalle politiche di "inclusione" e di accoglienza. Ci appelliamo a tutte quelle forze e quei soggetti che vogliono costruire un percorso comune di mobilitazione che coinvolga i migranti e i lavoratori colpiti da questo vile attacco delle istituzioni e crediamo che sia possibile lavorare nella direzione della dignità, del lavoro e dell'inclusione più che sull'attuale sfruttamento».