Settembre mese dell'Alzheimer, i Lions Club di Andria vi dedicano un ampio spazio
Grande partecipazione al convegno organizzato nella RSSA Regeneration Home di Corato il 20 settembre scorso
giovedì 23 settembre 2021
10.57
Settembre è il mese dedicato all'Alzheimer, patologia che oggi costituisce uno dei maggiori problemi di salute pubblica oltre che una vera e propria emergenza sociale. In occasione della XXVIII Giornata Mondiale dell'Alzheimer, i Lions Club del nostro territorio vi hanno dedicato un ampio spazio: il 20 settembre scorso, nella sala conferenze della RSSA Regeneration Home di Corato, si è svolto un convegno che ha registrato una grande partecipazione di pubblico. Insigni relatori hanno parlato dell'Alzheimer sotto diverse sfaccettature. Un appuntamento organizzato da 20 Lions Club pugliesi, tra cui figurano per la città di Andria i sodalizi Murgia Parco Nazionale, Costanza d'Aragona e Castel del Monte Host.
Dopo i saluti delle Autorità Lions e Civili tra cui il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, è intervenuto il Lions Presidente di Zona, dott. Angelo Frisardi, il quale ha sottolineato «l'impegno dei Lions nell'affrontare tematiche utili a porre in relazione di continuità generazioni, da questa considerazione scaturisce il motto del Governatore di quest'anno, Flavia Pankiewicz, ovvero "Facciamoci Ponte". Parlare dell'Alzheimer è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma soprattutto per creare e sensibilizzare una coscienza pubblica su una malattia che continua, inesorabilmente a crescere, ma non ancora del tutto conosciuta».
Ad aprire gli interventi degli ospiti è stato il dott. Alessandro Mastrorilli, Responsabile Sanitario RSSA e Bioeticista, il quale ha evidenziato la necessità della «ricerca di una nuova etica, che mostri i limiti della medicina vitalistica impegnata a qualsiasi costo ad evitare la morte. È l'etica del prendersi cura dell'altro per costruire un mondo in cui si possa vivere nel miglior modo possibile. Il vero terreno su cui si gioca il rapporto con la persona affetta da demenza è la quotidianità, la sola capace di valorizzare la dignità delle persone anziane. In questa relazione assistenziale bisogna abbandonare le parole ma ricorrere al linguaggio dei gesti».
Si è parlato anche della rete dei servizi nel piano demenze con l'intervento del Prof. Andrea Fabbo, Direttore UOC Geriatria Disturbi Cognitivi e Demenza della ASL di Modena: «In Italia, il Piano Nazionale Demenze prevede una rete sinergica tra ospedali, Comuni e associazioni di volontariato. Un piano che si rende necessario visto l'invecchiamento della popolazione che fa aumentare i casi di demenza, oggi attestati a oltre un milione in Italia. Il Ministero della Salute sta proponendo una serie di attività per le Regioni in vista di una migliore gestione del problema, per aiutare le persone a vivere bene nella comunità. Se la demenza venisse intercettata in fase precoce si potrebbe ritardarne l'evoluzione».
Nel successivo intervento il dott. Pietro Schino, Presidente Alzheimer Italia-Bari, ha evidenziato «l'importanza di due verbi nell'assistenza ai malati di demenza, ovvero accompagnare e proteggere. Inoltre, per usare un'immagine, bisognerebbe spegnere il cervello e accendere il cuore. La difficoltà per gli anziani oggi è la verticalizzazione della famiglia, invece in passato avevamo una famiglia orizzontale. Il nostro motto è "la forza di non essere soli": per questo stiamo proponendo formazione e informazione su questo problema sociale».
A concludere gli interventi è stato il dott. Francesco Manfredi, Medico Ortopedico-Fisiatra: «Quando parliamo di Alzheimer, ci riferiamo a una persona con disabilità che non può comunicare il proprio stato di salute. Per queste persone, è importante fare attività di carattere inclusivo: per esempio a Milano esiste il Progetto Dama, che si occupa delle persone con disturbi della comunicazione e per le quali hanno creato percorsi differenziati».
Le conclusioni sono state affidate a Roberto Mastromattei, Vice Governatore Lions Distretto 108 AB – Puglia, il quale ha rivolto parole di plauso ai relatori che in maniera precisa e chiara hanno disquisito su un tema così delicato che coinvolge tante famiglie, spesso lasciate sole ad affrontare e gestire al meglio il proprio caro.
Dopo i saluti delle Autorità Lions e Civili tra cui il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, è intervenuto il Lions Presidente di Zona, dott. Angelo Frisardi, il quale ha sottolineato «l'impegno dei Lions nell'affrontare tematiche utili a porre in relazione di continuità generazioni, da questa considerazione scaturisce il motto del Governatore di quest'anno, Flavia Pankiewicz, ovvero "Facciamoci Ponte". Parlare dell'Alzheimer è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma soprattutto per creare e sensibilizzare una coscienza pubblica su una malattia che continua, inesorabilmente a crescere, ma non ancora del tutto conosciuta».
Ad aprire gli interventi degli ospiti è stato il dott. Alessandro Mastrorilli, Responsabile Sanitario RSSA e Bioeticista, il quale ha evidenziato la necessità della «ricerca di una nuova etica, che mostri i limiti della medicina vitalistica impegnata a qualsiasi costo ad evitare la morte. È l'etica del prendersi cura dell'altro per costruire un mondo in cui si possa vivere nel miglior modo possibile. Il vero terreno su cui si gioca il rapporto con la persona affetta da demenza è la quotidianità, la sola capace di valorizzare la dignità delle persone anziane. In questa relazione assistenziale bisogna abbandonare le parole ma ricorrere al linguaggio dei gesti».
Si è parlato anche della rete dei servizi nel piano demenze con l'intervento del Prof. Andrea Fabbo, Direttore UOC Geriatria Disturbi Cognitivi e Demenza della ASL di Modena: «In Italia, il Piano Nazionale Demenze prevede una rete sinergica tra ospedali, Comuni e associazioni di volontariato. Un piano che si rende necessario visto l'invecchiamento della popolazione che fa aumentare i casi di demenza, oggi attestati a oltre un milione in Italia. Il Ministero della Salute sta proponendo una serie di attività per le Regioni in vista di una migliore gestione del problema, per aiutare le persone a vivere bene nella comunità. Se la demenza venisse intercettata in fase precoce si potrebbe ritardarne l'evoluzione».
Nel successivo intervento il dott. Pietro Schino, Presidente Alzheimer Italia-Bari, ha evidenziato «l'importanza di due verbi nell'assistenza ai malati di demenza, ovvero accompagnare e proteggere. Inoltre, per usare un'immagine, bisognerebbe spegnere il cervello e accendere il cuore. La difficoltà per gli anziani oggi è la verticalizzazione della famiglia, invece in passato avevamo una famiglia orizzontale. Il nostro motto è "la forza di non essere soli": per questo stiamo proponendo formazione e informazione su questo problema sociale».
A concludere gli interventi è stato il dott. Francesco Manfredi, Medico Ortopedico-Fisiatra: «Quando parliamo di Alzheimer, ci riferiamo a una persona con disabilità che non può comunicare il proprio stato di salute. Per queste persone, è importante fare attività di carattere inclusivo: per esempio a Milano esiste il Progetto Dama, che si occupa delle persone con disturbi della comunicazione e per le quali hanno creato percorsi differenziati».
Le conclusioni sono state affidate a Roberto Mastromattei, Vice Governatore Lions Distretto 108 AB – Puglia, il quale ha rivolto parole di plauso ai relatori che in maniera precisa e chiara hanno disquisito su un tema così delicato che coinvolge tante famiglie, spesso lasciate sole ad affrontare e gestire al meglio il proprio caro.